La furia di un ergastolano nel carcere di Saluzzo: aggrediti quattro agenti
Pare che il detenuto si fosse innervosito perché era stato proibito l’ingresso di alcune derrate alimentari. È la quarta aggressione da novembre, accusano i sindacatiHa dato in escandescenze, pare, perché all’interno del carcere era stato vietato l’ingresso di alcune derrate alimentari non consentite dal regolamento. Per questo un detenuto ergastolano della casa di reclusione di Saluzzo, sottoposto al regime di alta sicurezza, ha aggredito quattro agenti di Polizia Penitenziaria.
I fatti sono avvenuto nel pomeriggio di giovedì 21, intorno alle ore 15,45. Gli agenti colpiti sono stati accompagnati al pronto soccorso dell’ospedale di Savigliano per le cure del caso, da dove poi sono stati dimessi con una prognosi di sette giorni ciascuno. Quello delle aggressioni è un fenomeno in crescita nel “Morandi” di Saluzzo, denunciano i sindacati: sono quattro gli episodi analoghi segnalati dall’inizio di novembre. L’Osapp parla di eccessivo permissivismo, sostenendo che i detenuti vengano lasciati “liberi di girovagare nelle sezioni detentive”: “Il carcere di Saluzzo è completamente fuori controllo e nel totale sbando; gli agenti sono sotto attacco ogni giorno e nessuno fa nulla nel silenzio più assordante dei vertici locali, dei vertici regionali e del DAP (dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) tanto che immobilismo e inerzia regnano sovrani. Ogni giorno, per la drammatica grave carenza di organico, il personale svolge più mansioni e contemporaneamente assicura più posti di servizio”.
Il segretario della sigla sindacale autonoma Leo Beneduci, oltre a rinnovare la richiesta di intervento formulata al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, critica i protocolli operativi varati dall’amministrazione penitenziaria, con il patrocinio del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro delle Vedove: “Si stanno dimostrando del tutto inadatti a prevenire gli eventi di maggior rischio nelle carceri”.
A Saluzzo non ci sono mai stati episodi violenti così ravvicinati, osserva il segretario generale aggiunto della Fns Cisl Vincenzo Ricchiuti: “Il personale è molto giovane e non ha una guida concreta, manca un comandante in pianta stabile, gli ispettori e i sovrintendenti in servizio sono in numero ridottissimo e la sorveglianza generale del carcere viene assolta da personale che non riveste la qualifica adeguata”. Da parte della Fns Cisl arriva l’impegno a investire il provveditore regionale delle carceri “affinché accerti le ragioni che spingono questi detenuti a compiere tutti questi atti violenti, nei confronti dei poliziotti penitenziari in servizio a Saluzzo”.
Redazione
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