Manta, presunti ritardi nei lavori edilizi: due persone a processo
Il cantiere avrebbe aperto quando il permesso di costruire era già scaduto. Nella vicenda è stato indagato per abuso d’ufficio l’ex sindaco Mario Guasti, poi proscioltoAvrebbero avviato un cantiere quando il permesso di costruzione rilasciato dal comune di Manta era già scaduto. Per questo sono ora a processo la proprietaria dei terreni L.D. e il responsabile dell’impresa che eseguiva i lavori, G.D., entrambi accusati di violazioni del testo unico sull’edilizia.
Il progetto riguardava l’ampiamento e la sopraelevazione di un fabbricato esistente in via Garibaldi, allo scopo di realizzarvi sette garage e un alloggio di 120 mq. Lo stabile acquistato da L.D. era stato in precedenza di proprietà di un geometra del paese, che in veste di progettista aveva seguito le pratiche per l’ottenimento del permesso di costruzione nel 2012 e i successivi sviluppi fino al gennaio 2017.
La vicenda giudiziaria è partita due anni fa dalla segnalazione di alcuni vicini, secondo i quali le opere non rispettavano le distanze dalle loro case. In base all’ipotesi che il permesso fosse illegittimo fin dall’inizio la Procura ha indagato per abuso d’ufficio l’allora sindaco di Manta Mario Guasti: la sua posizione è stata in seguito stralciata e archiviata. Il permesso, modificato con due successive varianti, è stato infine dichiarato nullo dalla nuova giunta guidata da Paolo Vulcano.
Secondo quanto riscontrato dagli inquirenti, i primi lavori erano stati avviati nel 2017 e dunque molto al di là del termine previsto dal comune, che lo aveva fissato nella durata di un anno. Per verificare i fatti la polizia giudiziaria si è avvalsa delle immagini satellitari di Google Earth e dei riscontri sulla cartellonistica del cantiere, dove la data di inizio lavori era stata indicata nel febbraio 2017.
Nella prossima udienza, fissata per il 5 marzo, toccherà all’ex sindaco Guasti rendere la sua testimonianza al giudice.
a.c.
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