Rifiuti pericolosi vicino al letto del Varaita, denunciato imprenditore edile di Polonghera
Tra i rifiuti abbandonati, oltre a imballaggi e macerie da demolizione edilizia, anche molti bidoni di vernici, solventi ed altri prodotti infiammabiliI Carabinieri Forestali della stazione di Saluzzo, durante un controllo congiunto con militari della Tenenza di Fossano della Guardia di Finanza e personale del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri Forestali di Cuneo, hanno recentemente individuato un ingente cumulo di rifiuti abbandonato all’interno di una ditta edile situata nel comune di Polonghera, risultata tra l’altro evasore totale. Tra i rifiuti abbandonati, oltre a imballaggi e macerie da demolizione edilizia, anche molti rifiuti pericolosi, quali bidoni di vernici, solventi ed altri prodotti infiammabili. La gestione di questi rifiuti è subito risultata priva di alcuna regolamentazione e derivante da una attività di abbandono incontrollato di materiali protrattasi nel corso degli anni ed effettuata dal titolare della azienda proprietaria dell’area. Dai rilievi effettuati è inoltre emerso che il cumulo si trovava in piena fascia di tutela paesaggistica del torrente Varaita. La presenza di vincoli a salvaguardia delle fasce fluviali costituisce un cardine fondamentale per la protezione del paesaggio e per la sicurezza pubblica in caso di eventi alluvionali ed esondazioni.
L’attività trae origine da un controllo di natura fiscale intrapreso nei confronti della società; infatti dall’analisi della contabilità, i finanzieri hanno notato l’assenza di documentazione relativa ai costi sostenuti per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti e pertanto, insospettiti, hanno attivato i Carabinieri Forestali per accertare eventuali irregolarità in materia ambientale.
All’esito delle attività congiunta sono state impartite al titolare delle ditta prescrizioni tecniche per il ripristino dello stato dei luoghi ed è stato denunciato penalmente per violazioni alla normativa di tutela del paesaggio e per la gestione dei rifiuti. Inoltre è stato ricostruito l’effettivo volume d’affari della società appurando che negli ultimi 2 anni sono stati sottratti alle casse dello Stato ricavi per oltre 580 mila euro; il titolare è stato pertanto oggetto di verbalizzazione.
c.s.
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