Sangue e rapina dopo l’irruzione in un alloggio, a giudizio uno dei due accusati
Scene da arancia meccanica, l’estate scorsa, di fronte alle Quattro Stagioni di Saluzzo. Finirono in manette due pregiudicati appena maggiorenni: uno ha patteggiatoParlare di “notte brava” non rende l’idea della vicenda che ha visto protagonisti, giusto un anno fa, due giovanissimi rapinatori a volto coperto, presentatisi in un’abitazione nel pieno centro di Saluzzo per derubare il malcapitato inquilino.
Uno dei due, Carlo Alberto Bersia, dopo l’arresto quasi immediato ha patteggiato una condanna e risarcito le vittime: oltre al ragazzo sorpreso nel sonno, picchiato e rapinato, c’era anche un passante che era stato oggetto di un tentativo di rapina. Restano dubbi, per ora, sull’identità del complice. Gli inquirenti ritengono di averlo identificato in Ebrahim Errabihi, ora a processo per rapina pluriaggravata, tentata rapina pluriaggravata e lesioni personali. Diciotto e diciannove anni all’epoca, entrambi residenti a Saluzzo, i due hanno precedenti penali, nel caso di Errabihi anche per reati commessi da minorenne.
A identificarlo per prima era stata la vittima della tentata rapina, che stamane ha deposto in aula. Anche lui appena ventenne, ha ricordato di aver incrociato due ragazzi con felpa e maglietta nera, a volto coperto, mentre camminava in via Volta. Si scoprirà che erano appena usciti dal palazzo di fronte al ristorante Le Quattro Stagioni, teatro della rapina. “Mi hanno fermato chiedendomi se volessi del fumo, io ho risposto di no” ricorda il testimone: “Uno dei due mi ha intimato di dargli il portafoglio e ha cercato di prenderlo, dopo pochi secondi un mio vicino, che aveva assistito alla scena, ha urlato. Loro sono scappati”.
Ad accorrere per primo sul posto era stato il ristoratore Pierino Sassone, proprietario del Le Quattro Stagioni e dell’alloggio in cui si era consumata la rapina precedente. Si trattava infatti della “guest house” del ristorante, concessa in uso gratuito ai dipendenti che ne hanno necessità. In quel momento due di loro risiedevano lì, ma uno solo si trovava in casa e stava dormendo: “Era molto scosso e aveva un livido in testa” ricorda Sassone, mentre un carabiniere menziona una vistosa ferita sanguinante. Prima ancora che sopraggiungessero i militari, il proprietario aveva notato che la serratura non era stata forzata. I due si sarebbero presentati a petto nudo, con il volto coperto dalla maglietta che avevano alzato e legato sulla faccia. Dopo aver minacciato e picchiato l’inquilino, se n’erano andati con un po’ di denaro. Una coppia di ragazzi, riferisce Sassone, li avrebbe incrociati in strada poco lontano: “Hanno detto che li conoscevano bene: erano molto spaventati, a Saluzzo non era mai successa un’aggressione di quel genere. Dicevano di non voler avvisare le forze dell’ordine per paura di ripercussioni, si erano create piccole bande in città”.
I presunti rapinatori sarebbero stati comunque arrestati un paio d’ore dopo, per caso. I carabinieri, già sulle loro tracce, erano stati allertati dopo una rissa tra una quindicina di ragazzi in piazza Cavour. Qui erano stati identificati Bersia ed Errabihi, poi accompagnati in caserma: “Il Bersia era stato coinvolto nella rissa e appariva molto agitato, mentre Errabihi era tranquillo” ha dichiarato il brigadiere Paolo Bertola. Addosso a Bersia erano state rinvenute le chiavi dell’abitazione di via Volta. Su come queste siano finite in tasca al sospettato ha deposto un ex dipendente del Le Quattro Stagioni, minorenne, che aveva occupato in precedenza l’alloggio: il giovane ha confermato di conoscere di vista Bersia ed Errabihi e che entrambi erano stati suoi ospiti occasionali nel periodo in cui lavorava nel ristorante. Un giorno aveva fatto presente a Sassone che il suo mazzo di chiavi era sparito: si pensava a un semplice smarrimento, all’epoca.
A carico dell’imputato permane la misura cautelare degli arresti domiciliari, fino al prossimo ottobre. Il 1 agosto i giudici ascolteranno la deposizione della vittima della rapina.
Andrea Cascioli
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