A processo perché trovato vicino a una “canna” accesa. Il giudice lo assolve
Il giovane corriere su un furgone parcheggiato a Genola, quando è stato avvicinato dalla Polstrada per un controlloEra nel posto di guida del furgone che utilizzava per lavoro, in un parcheggio di Genola. Vicino a lui, uno spinello gettato in terra e ancora fumante. Tanto è bastato per arrivare alla denuncia e al rinvio a giudizio di un 29enne di origini dominicane, residente a Savigliano.
L’episodio risale al dicembre dello scorso anno. A innescare la vicenda giudiziaria un normale controllo, effettuato da una pattuglia della Polizia Stradale. Gli agenti si erano avvicinati all’autista del furgone, di proprietà di una ditta di spedizioni. Avendo scoperto a poca distanza la “canna”, hanno ipotizzato una responsabilità penale del giovane: il reato di guida in stato di alterazione da stupefacenti, infatti, può configurarsi anche se il guidatore si trova su un veicolo in sosta. Nel caso specifico sussisteva inoltre l’aggravante di esercitare professionalmente un’attività di trasporto.
In aula è emerso però che il furgone non era solo fermo, ma spento. Un particolare che ha giocato un ruolo decisivo nel convincere il giudice a mandare assolto l’imputato, pur con formula dubitativa, tenuto conto inoltre che in quel momento non stava maneggiando il “corpo del reato”. Nei confronti del 29enne, la pubblica accusa aveva richiesto una condanna a quattro mesi e mille euro di multa, più la sospensione della patente di guida per la durata di due anni.
a.c.
GENOLA droga - Savigliano - Genola - Cronaca - Polstrada