Guerra tra vicini per una canna fumaria. Lâimputata è âscagionataâ da una telecamera
Lâautore della denuncia aveva affermato di essere stato investito da unâauto: âFalsoâ riconosce la Procura, dopo la visione del video in aulaSe dispetti ci sono stati, secondo la Procura, erano reciproci. E in almeno un caso le accuse contro E.C., 54enne residente a Racconigi, sono state inventate di sana pianta. Un vicino, ormai deceduto, lâaveva denunciata affermando di essere stato investito in bicicletta da unâauto guidata da lei.
La donna, però, aveva provveduto da tempo ad installare telecamere GoPro perfino sulla sua vettura, a fronte della âguerraâ con il vicino e la sorella di lui che andava avanti ormai da anni. Il video, prodotto in aula dalla difesa e mostrato al giudice, è stato dirimente: âMostra un danno autoinferto dalla persona offesa, per esasperare i toni di una situazione giĂ particolarmente delicataâ ha ammesso anche il pubblico ministero Gianluigi Datta, chiedendo lâassoluzione per lâimputata dallâaccusa di stalking condominiale: âSe atti persecutori vi sono stati, sono arrivati in risposta alle provocazioni poste in essere dai viciniâ.
Lâoggetto della discordia, almeno allâinizio, era una canna fumaria: âHo chiesto diverse volte al vicino di pulire le canne fumarie, finchĂŠ eravamo in buoni rapporti. Lui ha risposto che in trentâanni non le aveva mai pulite e non aveva intenzione di farloâ. Ulteriori screzi erano emersi a seguito della segnalazione di una serie di abusi edilizi, poi sanati. Sulla canna fumaria, però, non câera stato modo di intendersi: âNon potevo nemmeno aprire le finestre per via del fumo nero. Ho cercato un accordo, ma il vicino continuava a urlare in piazza che voleva farmi soffocareâ. La sorella dellâuomo, anche lei costituitasi parte civile nel processo, parlava invece di una vera e propria persecuzione da parte della 54enne: âMi accusava di aver ucciso le galline che io stessa le avevo regalato e di averle avvelenato piante e fiori: aveva anche attaccato un cartello con scritto âassassinaâ. Ha chiamato i carabinieri accusandomi di aver rubato e bruciato legna, in unâoccasione mi ha fatta tornare a casa denunciando un incendio che in realtĂ non câera stato. Unâaltra volta ancora mi ha tirato una piastrellaâ.
Inutile il tentativo di mediazione dei carabinieri, intervenuti almeno settanta o ottanta volte - ricorda il maresciallo Silvano Tavella - a partire dal 2017: âLe chiamate venivano da E.C. in massima parteâ precisa. Tra i torti che la signora lamentava veniva menzionato di frequente il danneggiamento del muretto divisorio tra le proprietĂ : âTuttavia non ho mai constatato danneggiamenti. La signora sosteneva inoltre che il telo da lei posto sopra al muro venisse danneggiato, ma era esposto alle intemperie. Non abbiamo concluso che i danni fossero attribuibili a qualcunoâ.
La parte civile, rappresentata dallâavvocato Bartolomeo Bottero, ha contestato le richieste assolutorie della Procura: da parte dellâimputata, afferma, âbastava il semplice abbaiare del cane per un secondo a far partire gli insulti, che poi arrivavano a minacce come âsarebbe meglio che tu morissiââ. Anche lââinsistenzaâ nel lagnarsi degli abusi edilizi e nel chiamare i carabinieri âper cause molto banaliâ denoterebbero lâindole molesta dellâaccusata: âLa vicina ci parla di un forte stato dâansia, determinato dal fatto che E.C. le urlava contro appena apriva la porta e che, quando usciva, era stata costretta a rientrare in casa perchĂŠ chiamata da pompieri e carabinieriâ. âSe câè una vittima di stalking è lei: è lei che ha cambiato le sue abitudini di vita, installando le telecamere e mettendo in vendita la casaâ obietta lâavvocato difensore Francesco Hellmann, menzionando oltre al presunto investimento un altro episodio in cui lâimputata era stata accusata di aver âinseguitoâ il suo vicino in un ambulatorio: âMa lei in quel posto ci lavorava, non ha inseguito nessunoâ.
Il giudice Giovanni Mocci, accogliendo le conclusioni difensive, ha assolto la 54enne perchĂŠ il fatto non sussiste.
Andrea Cascioli

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