Il prof morde l’alunno in classe e finisce a processo: “Sono molto dispiaciuto”
“Ho agito per liberarmi, non intendevo fare del male al ragazzo” ha raccontato al giudice l’insegnante, destituito dall’incarico dopo l’episodio del 2023Ha parlato di “una reazione quasi inconsapevole di autodifesa”, per giustificare l’episodio che lo ha portato alla destituzione dall’incarico di docente presso l’Itis “Arimondi-Eula”, nella sede distaccata di Racconigi.
Lui, insegnante precario, è ora a processo per lesioni. A denunciarlo è stato un suo ex allievo, studente al terzo anno di meccanica, che racconta di essere stato morso a un braccio dal prof: “Ho ancora la cicatrice” ha detto al giudice la giovane vittima di questa incredibile vicenda, risalente al febbraio del 2023. Agli atti c’è un video, girato col telefonino da un compagno del ragazzo, che riprende lo scontro fisico tra i due sulla porta della classe. L’alunno chiedeva di andare in bagno, il professore gli aveva negato il permesso.
“Dovevo veramente andare in bagno e non era la prima volta che mi negava il permesso” ha ribadito in tribunale la persona offesa. Il testimone che ha filmato la scena ricostruisce così l’accaduto: “Per impedirgli di uscire il professore si è messo davanti: il mio compagno è riuscito ad aprire la porta, dopo qualche spintone. Il professore, non sapendo più come reagire, lo ha morso sotto la spalla”. In aula, in quel momento, era presente anche un assistente tecnico dell’istituto, che non ha assistito al morso. Tuttavia, riferisce di aver sentito un’esclamazione di dolore dell’adolescente e di averlo poi osservato mentre tornava indietro stupefatto: “Ha detto qualcosa come ‘avete visto cosa ha fatto?’. Poi si è tolto la maglia e ha mostrato un segno, come un livido, sul braccio”.
“Viste le mie condizioni di salute, dovute a un pregresso trauma cranico, temevo di battere la testa contro la porta” ha spiegato l’accusato, motivando la reazione estrema: “Ho agito per liberarmi, non intendevo fare del male al ragazzo né tantomeno costringerlo con la violenza a tornare al suo posto o a uscire. In ogni caso sono molto dispiaciuto per quanto accaduto”.
Questa mattina hanno deposto sui fatti anche il preside dell’“Arimondi-Eula” Luca Martini e la vicepreside Mara Mancardo, responsabile della sede distaccata. Quel giorno erano entrambi a Racconigi, nell’ufficio della vicepresidenza. “Lì per lì non pensavo fosse veramente accaduto qualcosa del genere” ha spiegato il dirigente scolastico. Dopo il sopralluogo della professoressa Mancardo e la conferma, aveva provveduto a interpellare l’insegnante e la madre dello studente: “Era un alunno agitato, questo è stato il fatto più grave tant’è che lui ha avuto una sospensione a seguito di questo episodio”.
Anche il professore è stato sanzionato, con la destituzione dall’incarico, da parte dell’ufficio scolastico regionale. Quando era arrivato a Racconigi stava ripetendo l’anno di prova, dopo che il comitato preposto aveva espresso parere negativo nel suo precedente anno di insegnamento. Il docente non insegna più a Racconigi, ma ha ottenuto un incarico temporaneo in un’altra scuola della provincia.
Il prossimo 22 maggio si attende la conclusione del processo.
Andrea Cascioli
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