Savigliano, causò un incidente e fuggì: nei guai un giovane di Caramagna
Deve rispondere di lesioni stradali gravi l’automobilista che provocò un tamponamento sulla provinciale 20. Il cantiere in zona, però, era mal segnalatoNon è bastato il pentimento tardivo a un giovane di Caramagna per evitare il processo con due imputazioni di lesioni personali stradali e lesioni stradali gravi. D.G. deve rispondere dell’accusa di aver provocato un incidente che aveva coinvolto due auto all’ingresso di Savigliano e di essere poi fuggito.
I fatti erano avvenuti il 5 settembre 2016 lungo la provinciale 20, all’incrocio con via Torino. Era in corso di realizzazione all’epoca l’attuale rotonda che si immette sulla strada del cimitero. Un cantiere non segnalato in modo adeguato, secondo gli agenti della Polizia Municipale che erano intervenuti in seguito al sinistro: la ditta venne infatti sanzionata perché non aveva posizionato la segnaletica provvisoria gialla, nonostante già da alcuni giorni stessero lavorando sul posto e modificando la viabilità della zona nord di Savigliano.
I rilievi avevano consentito di appurare che i due veicoli coinvolti, una Lancia Delta e una Fiat 500, stavano viaggiando sulla corsia di marcia in direzione di Cuneo quando l’auto di D.G. si era immessa in carreggiata senza rispettare la precedenza e aveva causato un tamponamento. La guidatrice della 500, sanzionata per il mancato rispetto della distanza di sicurezza, aveva riportato due fratture e 52 giorni di prognosi.
A bordo della Lancia viaggiava invece una famiglia di quattro persone: “Ho visto un’auto tagliarci la strada e ho gridato a mio marito di frenare, ma non ha fatto in tempo” ha ricordato la moglie del conducente. La donna ha confermato di aver osservato bene il giovane alla guida: “Il ragazzo non si è nemmeno fermato per vedere se ci fossero feriti tra gli occupanti delle altre macchine”.
È emerso in seguito che D.G. si stava recando al lavoro al momento dell’incidente. I vigili erano riusciti in breve tempo a rintracciare il veicolo e a contattare la famiglia. All’uscita da lavoro, il ragazzo si era presentato di sua spontanea volontà al comando della Polizia Locale, confermando l’accaduto.
Il processo è stato rinviato al 12 dicembre per l’audizione del consulente di parte civile e la discussione.
a.c.
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