Tre anni di carcere per i “figli di Antonio”: con una cassetta di frutta derubavano i passanti
I due, membri di una banda di “trasfertisti” napoletani, hanno colpito in diversi centri della provincia, oltre che nell’Astigiano e nel TorineseLi avevano ribattezzati la banda dei “figli di Antonio”, perché come scusa per approcciare le loro vittime ricorrevano sovente a una frase: “Sono il figlio di Antonio, ti ricordi?”. Poi, approfittando di un attimo di incertezza, uno dei due scendeva dal furgone e insisteva per lasciare una cassetta di frutta al vecchio “amico di famiglia”. Qualche chiacchiera affabile, il tempo di sfilare qualche banconota dal portafoglio del malcapitato passante e risalire sul Doblò, dandosi alla fuga insieme al complice.
Con questo sistema la banda ha colpito in diversi centri della provincia Granda, nella seconda metà del 2018: a Carrù (due volte), Fossano, San Michele Mondovì, Racconigi, Revello. Quello che non sapevano è che la Polstrada di Torino era sulle loro tracce fin da gennaio, dopo la denuncia di un derubato. Il passante aveva fatto in tempo a prendere il numero di targa del furgone, un Fiat Doblò di colore chiaro. Era risultato intestato a un individuo residente a Napoli, con vari precedenti analoghi. Dietro al furto, avevano scoperto gli investigatori, c’era una vera e propria organizzazione: all’incirca ogni due settimane, i malviventi salivano in Piemonte dalla Campania, alloggiando in un residence nel Torinese. A disposizione avevano diversi furgoni dello stesso tipo, tutti intestati a persone di loro conoscenza. La frutta “offerta” era merce scadente, reperita con facilità nei mercati generali.
Per Raffaele Castiello e Giuseppe Del Gaudio oggi è arrivata la condanna anche a Cuneo: i due coimputati hanno avuto rispettivamente una pena di tre anni e quattro mesi e di tre anni e due mesi di carcere, più una multa quantificata in 400 euro per il primo e 300 euro per il secondo. Per arrivare a loro la polizia ha lavorato mesi, piazzando un gps sul furgone e avvalendosi anche del tracciamento dei cellulari. È emerso inoltre che uno dei veicoli utilizzati per i furti risultava intestato alla compagna di Castiello.
In totale sarebbero state una quarantina le truffe della frutta in tutto il Piemonte. Ad Asti, dopo episodi analoghi, erano già stati condannati in concorso con altri tre imputati: la banda in questa occasione ci aveva riprovato, nel 2021, con una nuova ondata di furti. Nelle intercettazioni dei carabinieri si sentivano gli indagati deridere le vittime, perlopiù persone anziane: “Guarda quello scemo che taglia l’erba con il portafoglio nella tasca dei pantaloni” è una delle frasi captate.
Andrea Cascioli
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