9 settembre 1943: la disperata fuga di 800 ebrei da Saint Martin Vesubie verso la valle Gesso
Le vicende, tra Valdieri, Borgo San Dalmazzo e Cuneo, saranno ricordate a settembre dalla ventunesima edizione di 'Attraverso la memoria'Si svolgerà dal 13 al 18 settembre tra Cuneo, Borgo San Dalmazzo, Valdieri, il colle di Finestra e Saint Martin Vesubie la ventunesima edizione di “Attraverso la Memoria”, commemorazione dei fatti che si svolsero nei giorni tra il 9 settembre e il 13 settembre 1943, quando circa mille ebrei, concentrati nella residence forcée di Saint Martin Vésubie dalle autorità di occupazione italiana, salirono i sentieri che conducevano in Italia, attraverso il colle di Finestra e il colle di Ciriegia, per sfuggire al feroce sterminio nazista. Si trattava di profughi provenienti da tutta Europa, tra cui bambini di pochi mesi e persone anziane, che scesero in valle Gesso alla ricerca di un rifugio: per 349 di loro la ricerca fu vana fu tale ed ebbe come tragico epilogo la deportazione ad Auschwitz.
Saint Martin Vesubie è un piccolo paese situato nella regione francese della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, incastonato tra le Alpi Marittime a quasi mille metri di altezza. Nei primi anni '40, con la Francia sotto occupazione tedesca, mentre in tutta Europa i ghetti bruciano e i treni viaggiano senza sosta verso i campi di concentramento nazisti, a Saint Martin è accaduto un piccolo miracolo: la IV Armata del Regio Esercito Italiano, alla quale è sottoposto il comando del paese, si rifiuta di consegnare ai tedeschi e ai miliziani del Governo di Vichy gli ebrei, che devono sì presentarsi due volte al giorno alle autorità, ma possono circolare tranquillamente senza la stella gialla, possono frequentare gli stessi locali dei francesi e possono sostanzialmente condurre una vita serena. Saint Martin diventa così una sorta di “isola felice”: vi arrivano ebrei da tutta Europa, la popolazione del paese, 1500 persone all'inizio della guerra, raddoppia.
Poi, però, viene l'8 settembre 1943, viene l'armistizio, con le truppe fasciste, che fino a quel giorno avevano dato protezione agli ebrei in quel piccolo angolo di Francia, costrette a ripiegare entro i confini italiani. Tra il 9 e il 13 settembre 1943 più di 800 ebrei, per sfuggire all'avanzata tedesca, decidono di intraprendere la medesima strada fuggendo verso l'Italia: a piedi, con pochi viveri e male equipaggiati, varcano le Alpi ed entrano in Italia passando per il colle di Ciriegia e il colle di Finestra. Scesi in valle Gesso, trovano la solidarietà di decine di famiglie: partigiani, contadini, montanari che a rischio della vita aprono le porte delle loro case per dare rifugio agli ebrei, affamati e disperati, giunti fin lì dopo una massacrante traversata. Il 18 settembre il nuovo comando tedesco instauratosi a Cuneo emana un bando che ordina l’arresto di tutti gli ebrei stranieri della zona. Tra quelli giunti in valle Gesso da Saint Martin Vesubie 349 vengono fermati, condotti nel campo temporaneo di Borgo San Dalmazzo e da qui deportati prima a Dancy e poi ad Auschwitz. In 311 trovano la morte, molti altri si salvano grazie alla solidarietà trovata in valle Gesso.
A 76 anni di distanza, la vicenda sarà ricordata con una serie di eventi per la ventunesima edizione di “Attraverso la Memoria”. Venerdì 13 settembre alle ore 21, presso l'auditorium Bertello di Borgo San Dalmazzo, si terrà la conferenza “Ogni ricordo è il Presente”, seguita dal concerto di fisarmonica e violoncello di Ezio Ghibaudo e Francesca Villiot. Il giorno seguente, sabato 14 settembre, a Saint Martin Vesubie, presso la biblioteca, si terrà il convegno “1943 – Quando gli ebrei vivevano a Saint Martin”. In serata i camminatori di “Terract – Attraverso le Alpi” si uniranno a quelli di “Attraverso la memoria” per una cena seguita da musica e racconti”. Domenica 15 settembre alle ore 7.30 il ritrovo a San Giacomo di Entracque e la partenza per la camminata verso il Colle di Finestra, dove a mezzogiorno si terrà l'incontro internazionale “Ogni ricordo è il Presente”. Sarà presente anche Miko Zeldes, nipote di Chaya Roth, che nel '43 fu tra gli ebrei che attraversarono le Alpi verso la valle Gesso. Le iniziative proseguiranno poi lunedì 16 settembre a Valdieri, con l'intitolazione della sala conferenze del Parco Alpi Marittime ad Alberto Bianco, partigiano e primo presidente del Parco dell'Argentera (ore 17.30). Nella serata di mercoledì 18 settembre a Cuneo la conclusione, con la proiezione al cinema Monviso del film “Liesel – Storia di un esodo sotto una buona stella”, di Fabio Gianotti e Sante Altizio.
Andrea Dalmasso
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