Cozie. Rivista di storia e cultura in valle Maira
In edicola il nuovo numero di luglio, che apre il decimo anno di pubblicazioniLa valle Maira dispone di uno strumento efficace per approfondire la conoscenza e valorizzare il suo straordinario patrimonio culturale:è la rivisista “Cozie”, che entra nel suo decimo anno di vita. Traguardo significativo per una rivista culturale. Merito del suo editore, l’associazione culturale “Il Maira” e dei suoi collaboratori, con nomi di spicco come Franco Baudino, Diego Crestani, Sergio Declementi, Fortunato Bonelli, Roberto Olivero, Renato Lombardo, Luigi Massimo, Flavio Peano, Luigi Lombardi Vallauri e molti altri. Appena tre settimane fa, nell’ambito del festival “Ponte del Dialogo”, l’editore della rivista aveva presentato con successo a Dronero l’ultimo libro di Franco Baudino, Grinour. Elva: affetti, nostalgie, rimpianti a partire dalla metà del 900. Il numero 9 di “Cozie”è appena uscito e sta già andando a ruba, perché sono molti gli appassionati di storia e arte della valle Maira.
Di grande interesse l’articolo dell’architetto Claudio Ellena sui lavori di consolidamento dell’Abbazia di San Costanzo al Monte e sul ritrovamento di affreschi romanici risalenti all’XI secolo. Sergio Declementi racconta, nelle pagine successive, la storia di Antonio Salomone, originario di Celle Macra, classe 1914, che costruì una radio a galena nel campo di concentramento di Gelsenkirchen, una succurasale di Buchenwald, dove era stato rinchiuso nel 1943. Flavio Peano, invece, ricostruisce l’interessante storia dei Cappuccini a Busca, che hanno lasciato definitivamente la città il giorno di Pasqua del 2023. Una pagina triste per la comunità, che mette fine alla presenza francescana, cominciata nel 1490. Il primo convento, confiscato e poi in gran parte distrutto in epoca napoleonica, era situato nell’area occupata oggi da villa Elisa (Bafile). Nel 1833 venne inaugurato il nuovo convento, che ancora oggi vediamo e che è diventato un polo culturale, grazie all’associazione “Ingenium”. La rivista propone altri interessanti contributi di ricerca: Roberto Mattiauda ripercorre la vita avventurosa del Duca di Lesdiguières, che alla fine del 500 mise a ferro e fuoco le valli cuneesi a causa delle guerre di religione: nel 1593 i suoi soldati furono protagonisti della battaglia delle “Porte di Lottulo”, in valle Maira.
Ivo Garnero approfondisce il tema complesso e affascinante delle 35.000 coppelle del Rocceré, nel comune di Roccabruna, quasi contemporaneamente all’uscita del volume “Rocceré. Preistoria e mistero in valle Maira”, di Walter Isoardi e Michela Gentile (Araba Fenice). Ma non finisce qui: per il lettore ci sono ancora quattro articoli su temi molto diversi tra loro, ma sicuramente “sfiziosi”: Roberto Olivero ricorda i 60 anni di costituzione della Parrocchia “Sacra Famiglia” di Roccabruna, Luigi Massimo propone la trascrizione di un libretto risalente al 1837, conservato nell’archivio di famiglia, in cui sono esposti i principali fatti storici avvenuti in valle Maira dal 1428 al 1837. Luigi Lombardi Vallauri scrive invece un’approfondita riflessione su chiese e campanili della valle che si affacciano sul vuoto: affascinanti icone cristiane di mistica universale.
L’ultimo saggio, curato da Simone Demaria, ripropone integralmente un articolo che Gian Romolo Bignami dedicò alla Carta di Chivasso, sottoscritta il 19 dicembre 1943, documento fondante riguardo l’autonomia delle valli alpine.
La rivista si trova nelle librerie o si può richiedere a [email protected]
d.b.
DRONERO cozie