Il festival Ponte del Dialogo fra le righe (2)
Alla rassegna dronerese due giorni dedicati alle associazioni del territorio: Espaci Occitan e PrometheusCome è ormai tradizione, le proposte del Festival “Ponte del Dialogo” di Dronero sono caratterizzate dall’equilibrio fra attenzione a quanto succede nel mondo e a quanto succede nel nostro territorio. A questo proposito vengono coinvolte di volta nell’organizzazione e nella scelta dei contenuti alcune associazioni di Dronero, a turno: questa volta tocca all’associazione Prometheus - APS, che ha come obiettivo principale portare avanti tradizioni importanti con lo scopo di salvaguardare qualcosa di storico, perché crede nell’utilità nel mondo odierno di attività del passato che sono state dimenticate, come lo sfalcio manuale. Chiediamo alla Presidente, Romina Chiapello: perché partecipare a Ponte del Dialogo come Associazione? Perché ci sentiamo ponte fra generazioni quando trasmettiamo gli antichi saperi della tradizione agricola ed artigianale trasformandoli in progetti di Futuro. Perché siamo dialogo quando ascoltiamo i ritmi della natura, i racconti delle persone e li rendiamo testimonianza nelle nostre attività. Per noi Ponte del Dialogo è un modo per parlare di Bello attraverso l'intervista a G. Iacchetti che, nel mondo del design milanese si fa strumento per dare valore al lavoro artigiano e industriale parlando delle persone che lavorano attraverso i suoi oggetti di disarmante, geniale semplicità. Tutto il resto è una Semplice formalità proprio come il libro che andremo a presentare attraverso la voce narrante di Luca Occelli che SA fare del teatro un ponte tra i testi letterari e il pubblico. L’associazione Prometheus propone due appuntamenti mercoledì 6 novembre, presso Sala Giolitti, in piazza Martiri della Libertà n.11: alle 16.30 il designer Giulio Iacchetti dialoga con Cricolors e alle ore 18 Lettura teatralizzata dal libro “Semplici formalità”, 2022 -JOHAN&LEVI con l’attore Luca Occelli.
Giovedì 7 novembre viene proposto – in collaborazione con l’Associazione Espaci Occitan nei suoi locali di Via Val Maira 19 - un viaggio nell’isola linguistica occitana di Guardia Piemontese. Fondata e popolata fra XIV e XV secolo da valdesi del Brianzonese, della Provenza e delle valli Pellice, Chisone e Germanasca migrati nelle terre calabre per ragioni economiche e religiose, La Gardia ha conservato sino ai giorni nostri lingua e tradizioni delle terre d’oc. Di Guardia Piemontese ci parlerà alle ore 16 Domenico Iacovo, giovane guardiolo, pastore, cultore della lingua e della storia del proprio paese e responsabile dello Sportello linguistico occitano della Provincia di Cosenza, che illustrerà con Rosella Pellerino, Direttore Scientifico di Espaci Occitan, i primi due romanzi della sua trilogia ambientata a Guardia, Shanna. Liberi come lupi e Shanna. Lungo la via dei re (Erranti Ed., 2022 e 2024). Combinando elementi storici, mitologici e fantastici, Iacovo esplora tematiche universali come il potere, la redenzione e la lotta tra bene e male, descrivendo l’antica e fantasiosa (ma non troppo) La Gardia, come se l'avesse vista e vissuta, forse tramandatagli da chissà quale antico "uomo del Nord" suo avo. A seguire, alle ore 18, Irene Micali, linguista di origini calabresi e docente presso l’Università di Firenze, presenterà il suo saggio L’Occitano di Guardia Piemontese tra lingua e identità (Pacini Ed., 2023) dialogando con Aline Pons, linguista e dialettologa dell’Università di Aosta. Il volume propone un’indagine a più dimensioni dedicata alla minoranza occitana di Guardia Piemontese con l’obiettivo di coglierne il dinamismo linguistico e sociolinguistico. Sulla base di un’inchiesta condotta sul campo è indagato il grado di vitalità del guardiolo: competenze, usi, comportamenti e atteggiamenti linguistici dei parlanti. Concluderà il pomeriggio una merenda sinoira calabro-occitana a cura dell’Istituto Alberghiero Virginio - Donadio di Dronero.
Michele Pernice
DRONERO Dronero