La letteratura è protagonista al Ponte del Dialogo
Il festival di Dronero ospita il giallista cuneese Marco Bosonetto alle 18 e il romanziere e conduttore radiofonico Matteo Bussola alle 21Proseguono con successo gli appuntamenti al festival “Ponte del Dialogo” di Dronero: in serata due appuntamenti con narratori italiani: Marco Bosonetto alle ore 18 in Sala Chegai e Matteo Bussola alle 21 nel Teatro Iris.
Marco Bosonetto parlerà del protagonista dei suoi romanzi gialli, il commissario Gastaldi, che lui vuole originario della valle Maira e, in particolare, del suo ultimo libro, Tutti innocenti. Il ritorno del commissario Gastaldi (Baldini & Castoldi, 2024). In questo romanzo, ambientato nella primavera 2020 durante il lockdown, il protagonista indaga su un caso in alta val Trebbia, per avere la scusa di lasciare una Piacenza spettrale, percorsa incessantemente dalle ambulanze, e respirare l’aria pulita degli Appennini. La tregua dura poco, però. Una ragazza viene trovata morta, in città, lungo “la pista ciclabile del degrado”. Ha diciott’anni ed è una studentessa di Anna Carfì, la moglie di Gastaldi. Sua madre è infermiera, in prima linea contro il Covid-19, che “non è più come a marzo, ma...”.
Un migrante senza fissa dimora viene arrestato immediatamente nei pressi del luogo del delitto. Il caso sembra già chiuso. Eppure, secondo Gastaldi, qualcosa non quadra. “Sei il solito razzista al contrario”, gli rimprovera un collega. Bosonetto torna al poliziesco con lo stesso indagatore de Gli alberi del Nord: Pietro Gastaldi, piemontese trapiantato in pianura, nonno in astinenza da nipote, sfollato sulle Alpi cuneesi. Un eroe riluttante incapace di mettere a tacere la voce della coscienza.
Alle 21 Matteo Bussola parlerà invece del suo ultimo romanzo, La neve in fondo al mare (Einaudi, 2024), in cui racconta un nodo del nostro tempo: la fragilità adolescenziale. Scrive una storia toccante, piena di grazia, sul tradimento che implica diventare sé stessi. E ci mostra, con onestà e delicatezza, quel che si prova davanti al dolore di un figlio, ma anche la luce dell’essere genitori, che pure nel buio continua a brillare. Perché è difficile accogliere la verità di chi amiamo, soprattutto se lo abbiamo messo al mondo. Ma l’amore porta sempre con sé una rinascita. Un padre e un figlio, dentro una stanza. L’uno di fronte all’altro, come mai sono stati. Ciascuno lo specchio dell’altro. Loro due, insieme, in un reparto di neuropsichiatria infantile. Ci sono altri genitori, in quel reparto, altri figli. Adolescenti che rifiutano il cibo o che si fanno del male, che vivono l’estenuante fatica di crescere, dentro famiglie incapaci di dare un nome al loro tormento. E madri e padri spaesati, che condividono la stessa ferita, l’intollerabile sensazione di non essere più all’altezza del proprio compito. Con la voce calda, intima, di un padre smarrito, Matteo Bussola fotografa l’istante spaventoso in cui genitori e figli smettono di riconoscersi, e parlarsi diventa impossibile. Attraverso un pugno di personaggi strazianti e bellissimi, ci ricorda che ogni essere umano è un mistero, anche quando siamo noi ad averlo generato.
L’ingresso all’incontro con Matteo Bussola è su prenotazione e i posti sono esauriti, ma invitiamo gli interessati a presentarsi ugualmente al teatro, perché di solito qualcuno dei prenotati rinuncia e si liberano posti. Per informazioni si può telefonare al numero 3291365655 o scrivere a [email protected]
m.p.

Dronero - Festival - Libri - letteratura - Ponte del dialogo - Matteo Busso - Marco Bosonetto