Non solo Guido Catalano. Dronero è un territorio fertile anche per la poesia
Buon successo di pubblico per l’edizione speciale del Festival Ponte del Dialogo. Un’occasione per smentire i pregiudizi sulla poesia come genere “difficile”Il Festival Ponte del Dialogo ha dedicato un’edizione speciale alla poesia, che si è chiusa il 23 giugno con la gustosa performance di Guido Catalano, accompagnato dal musicista Matteo Castellan. Teatro pieno, applausi fragorosi. È la seconda volta del poeta torinese a Dronero e di nuovo si è creato un clima di complicità fra autore e pubblico che ha scaldato il teatro e non è sfuggito a Catalano nel suo congedo dalla città.
Se per l’appuntamento finale erano previsti il gradimento e la partecipazione del pubblico, non altrettanto si può dire per gli altri appuntamenti, che potevano sembrare di nicchia. La poesia - questo è il luogo comune - è considerata infatti dai più come difficile, noiosa, lontana. Il festival dronerese ha smentito questo pregiudizio e ha fatto registrare per ogni appuntamento una buona partecipazione di pubblico, che ha dimostrato di gradire molto le proposte. D’altra parte uno degli ospiti, Milo de Angelis, è considerato uno dei più grandi poeti italiani viventi, un maestro delle nuove generazioni di poeti italiani degli ultimi trent’anni. Il suo intervento nella cornice del Chiostro del Monastero di Sant’Antonio ha raggiunto livelli altissimi di qualità e di coinvolgimento emotivo. Le letture di Viviana Nicodemo dal “De Rerum Natura” di Lucrezio, nella traduzione di De Angelis, hanno contribuito a coinvolgere i partecipanti. Di grande valore, quasi una “lectio magistralis”, il contributo di Isabella Leardini sulle poetesse italiane del Novecento: Antonia Pozzi, Maria Luisa Spaziani, Alda Merini, Lalla Romana, Sibilla Aleramo, Margherita Guidacci, Cristina Campo e molte altre.
Tiziano Fratus, invece, ha portato l’attenzione verso gli alberi, la natura, il nostro rapporto con l’ambiente, nella cornice dei nuovi giardini di Piazza Beltricco. La vera sorpresa di questo festival, tuttavia, è stata l’incontro dedicato ai poeti del territorio, che hanno dato prova della grande vivacità creativa del cuneese. In particolare dell’area monregalese, terreno a quanto pare molto fertile per la poesia. Carlo Dardanello, Maria Silvia Caffari, Sergio Gallo, Riccardo Olivieri, Nilo Marocchino, Livio Ardelli e Barbara Crepaldi hanno coinvolto ed emozionato il pubblico con i loro versi. Poetiche, visioni, tecniche molto diverse, ma tutte efficaci. Brunella Pelizza, saluzzese di adozione, ha condotto l’incontro con particolare garbo e competenza. Poetessa anche lei e appassionata studiosa di poesia contemporanea.
Emozioni anche dalla baraonda poetica proposta il sabato pomeriggio, in coda all’incontro con Tiziano Fratus: Carlo Giordano, assessore alla cultura di Dronero e giornalista, ha letto alcune sue poesie che hanno colpito il pubblico per la loro originalità e intensità. Dovrebbe pubblicarle, hanno detto in molti. Poi è stata la volta di due giovani poeti, Gerard e Lorenzo, che hanno interpretato magistralmente una performance sulla condizione giovanile. Potenti, a tratti brutali, ma estremamente efficaci. Così immaginiamo i giovani poeti, ben lontani dalle immagini edulcorate dei loro coetanei televisivi.
d.b.
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