Tra Regione e Cei un accordo per la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici in Piemonte
Stanziati 1,2 milioni di fondi regionali per musei, archivi e biblioteche e 700mila per le cattedrali. Oltre 2mila volontari saranno coinvolti in più di 600 luoghiSette anni dopo la sottoscrizione della convenzione per la valorizzazione dei Beni Culturali ecclesiastici, la Regione Piemonte e la Conferenza Episcopale annunciano l’imminente rinnovo della collaborazione, presentando un nuovo programma di interventi 2024/2025/2026 per un valore complessivo di 2,3 milioni di cui 1,2 milioni di fondi regionali per musei, archivi e biblioteche e 700 mila euro per le cattedrali.
Ma con l’avvicinarsi del Giubileo, la Regione sta mettendo in atto anche un piano di interventi per valorizzare le eredità religiose e culturali con un fondo di 400 mila euro destinato alla conservazione del patrimonio storico-artistico delle cappelle diffuse, veri e propri tesori della nostra storia e della nostra identità culturale che meritano di essere preservati per le generazioni future. Il cuore di questo piano è la creazione di un sistema integrato per la fruizione turistico-culturale, che colleghi tra loro le cattedrali, i musei diocesani e le chiese sparse sul territorio lungo i percorsi devozionali. Questo sistema non solo renderà più accessibili e fruibili questi luoghi di grande valore storico e artistico, ma contribuirà anche a promuovere il turismo religioso nella nostra regione.
Ciò che rende questo progetto ancora più speciale è il coinvolgimento di oltre 2.000 volontari culturali e del sistema di Chiese a Porte Aperte. Grazie al loro contributo e alla loro passione, oltre 600 luoghi religiosi saranno resi ancora più accoglienti e accessibili ai visitatori. Altri fondi per 1 milione saranno messi dalla CEP come cofinanziamento per gli interventi di ripristino e valorizzazione del patrimonio.
Nel 2017 è stata avviata la prima sperimentazione con i musei, gli archivi e le biblioteche. Tra il 2018 e il 2020 sono state realizzate attività con un contributo regionale di 720.000 euro e un cofinanziamento della CEP di 360.000 euro, coinvolgendo musei, archivi, biblioteche e chiese a porte aperte. Tra il 2021 e il 2023 sono state realizzate attività con un contributo regionale di 1.225.000 euro e un cofinanziamento della CEP di 600.000 euro coinvolgendo sempre musei, archivi, biblioteche e chiese a porte aperte. Tra il 2022 e il 2024 sono state coinvolte le cattedrali e gli episcopi, con un contributo regionale di 1.640.000 euro e un cofinanziamento della CEP di 340.000 euro. Oltre a migliorare l'aspetto fisico di queste chiese, l’accordo prevede di far conoscere e apprezzare anche il significato di questi luoghi. Attraverso visite guidate, conferenze, mostre e altre attività culturali, si potranno infatti rendere questi luoghi non solo destinazioni turistiche, ma veri e propri centri di cultura e spiritualità.
“Il rinnovo dell’accordo tra la Regione Piemonte e la Conferenza Episcopale, e il lancio di un nuovo programma per la valorizzazione dei Beni Culturali ecclesiastici, rappresentano un passo significativo nel campo della politica culturale e turistica della regione. - hanno sottolineato il presidente della Regione, Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura, Vittoria Poggio - Questo partenariato strategico, che si rinnova dopo sette anni dalla sua prima sottoscrizione, sottolinea l'importanza della collaborazione tra enti pubblici e istituzioni ecclesiastiche nel promuovere e preservare il patrimonio culturale e spirituale del Piemonte. La decisione della Regione di adottare per la prima volta un piano straordinario di manutenzione delle chiese diffuse testimonia l'impegno concreto per preservare e valorizzare queste testimonianze storiche e artistiche”.
“L’esperienza di lavoro che da anni la Conferenza Episcopale Piemontese promuove attraverso la Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici e l’Edilizia di Culto - ha sottolineato il vescovo mons. Derio Olivero, delegato della Conferenza Episcopale Piemontese per i Beni Culturali Ecclesiastici - trova reale applicazione negli accordi che ormai da 7 anni sono stipulati con la Regione Piemonte. A livello nazionale siamo considerati come un laboratorio di sperimentazione di rinnovate strategie per la gestione e la valorizzazione del patrimonio culturale e di questo siamo grati alla Regione Piemonte. Al di là dei singoli e sia pur positivi risultati, infatti, ciò che oggi non può mancare nella salvaguardia dei beni è il metodo che deve sempre essere inclusivo e partecipativo. Le oltre 600 chiese fruibili grazie alle associazioni di volontariato, i luoghi del sistema di Chiese a porte aperte, i musei, le biblioteche e gli archivi sono le tessere di uno straordinario puzzle in cui possiamo riconoscerci per ricordare la nostra storia, meglio comprendere il presente e disegnare il nostro futuro”.
Un elemento cruciale per l'accesso a questo patrimonio continuerà ad essere la app di Chiese a Porte aperte, sviluppata con il sostegno della Fondazione CRT. Grazie a un QR Code, gli utenti possono prenotare e accedere alle porte dei luoghi di culto, usufruendo di un sistema multimediale di guida disponibile in tre lingue.
“Gli accordi - ha sottolineato il direttore regionale delle Direzioni Cultura e Commercio, Raffaella Tittone - mirano a consolidare e regolamentare le relazioni tra la Regione e la Conferenza Episcopale Piemontese, con l'obiettivo di coordinare e finanziare interventi e attività nelle biblioteche, negli archivi e nei musei ecclesiastici, per garantire la tutela e la valorizzazione di questo prezioso patrimonio”.
c.s.
CUNEO arte - Piemonte - regione - beni culturali - Chiesa cattolica