A Saluzzo una targa per Teresa Gastaldi, morta in un bombardamento il 9 dicembre del 1944
Si trattò dell'unico attacco aereo che la città subì durante la guerra. La targa posta di fronte alla tombaAveva solo 12 anni. È morta 79 anni fa per un bombardamento aereo. Il Comune di Saluzzo, mercoledì 13 dicembre, scopre la targa sistemata di fronte alla tomba della piccola Teresa Gastaldi, vittima dell’unico attacco dal cielo avvenuto sulla città il 9 dicembre 1944, durante il secondo conflitto mondiale. “Insieme a lei - è scritto sulla targa - morirono Giuseppe Elia 65 anni, la figlia Elena 39 anni col marito Giovanni Soardo 38 anni, i loro figli Ugo 8 anni e Bruno 4 anni”. La targa è stata piazzata “in ricordo di tutte le vittime innocenti delle guerre”.
È stata Anna Maria Faloppa, funzionaria dell’Ufficio cultura del Comune in pensione, a effettuare delle ricerche storiche sull’episodio e sugli ignari protagonisti: “L’epigrafe sul loculo della bambina recita: “Teresa Gastaldi/ di anni 12/ Rapita ai suoi cari/ in seguito ad incursione aerea/ il 9.12.1944”. Drammatica ed essenziale, rievoca una piccola storia individuale di una ragazzina come tante, altrimenti destinata a perdersi nell’immensa tragedia collettiva della guerra”.
“Il 9 dicembre 1944 Saluzzo subì la sua unica incursione aerea - prosegue -, quando un isolato aereo alleato sganciò una bomba negli immediati dintorni della stazione ferroviaria. L’ordigno centrò in pieno un villino a Porta Cuneo, uccidendo sul colpo la famiglia residente compresa la giovanissima donna di servizio, appunto Teresa. L’azione è riportata nei testi storici come un bombardamento a tutti gli effetti rivolto allo scalo ferroviario di Saluzzo, ma alcuni anziani mi raccontavano che lo svolgimento molto particolare dei fatti (cioè un solo aereo che sgancia una sola bomba e poi si allontana subito) aveva fatto pensare ad una confusione di rotta del pilota, che si era accorto troppo tardi di aver iniziato a bombardare un obiettivo sbagliato. Infatti Saluzzo, priva di insediamenti industriali d’interesse bellico e situata lungo una linea ferroviaria secondaria, non era ritenuta un obiettivo sensibile. Prova ne era il gran numero di sfollati da Torino e da Cuneo, persone ma anche imprese (come la Minerva medica), arrivate specialmente dopo l’intensificarsi dei bombardamenti sulle città dall’agosto 1944”.
“Comunque sia andata, sotto le macerie morirono l’industriale Giuseppe Elia, consocio e titolare della ditta Perano-Elia-Toesca, Calce e Laterizi di Dronero, insieme con la figlia Elena, il marito Giovanni Soardo e i loro bimbi Ugo e Bruno. Sesta vittima fu Teresa Gastaldi, che, nonostante fosse poco più di una bambina, lavorava già da tempo “a servizio”. Infatti viene definita come “affezionata” nell’annuncio funebre, che elenca tutti e sei i nomi delle povere vittime, pubblicato su La Gazzetta del Popolo a funerali avvenuti”. Il sindaco Mauro Calderoni, la giunta comunale e rappresentanti dell’amministrazione civica tutta si ritroveranno per lo scoprimento della targa alle 1430 nel secondo campo vecchio, cosiddetto monumentale, del cimitero di via Pinerolo, porticato-colombario di sinistra. Il loculo si trova nella prima fila in alto.
c.s.
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