Anche a Cuneo tutti pazzi per il poké, la ciotola hawaiana spopola in città
All'ombra della Bisalta esplode l’appetito per la nuova pietanza. E pare sia solo l’inizio…Le prime a “rompere” con i piatti della tradizione piemontese furono le pizzerie. Erano gli anni del boom economico e alcuni giovani decisero di lasciare la Campania per portare in quel di Cuneo il piatto che più rappresenta l’Italia nel mondo. Molti di loro hanno fatto fortuna e ancora oggi le loro attività proseguono a gonfie vele. A cavallo tra gli anni ’90 e i primi anni Duemila è stato il turno dei kebbabari, poi è toccato ai primi ristoranti giapponesi, fino alla recente esplosione di sushi e sashimi come piatto ‘cult’. Di qui l’apertura di diversi locali che applicano la formula “All you can eat”, che tradotto alla buona fa più o meno così: puoi mangiare tutto quello che vuoi (ma se avanzi paghi la differenza).
Ultimamente un nuovo piatto etnico sta avendo un successo notevole: anche a Cuneo, sulla lunghezza d’onda delle grandi città italiane, è arrivato il poke. O poké. O poke-bowl. Comunque lo si pronunci il concetto non cambia: la ciotola - “bowl”, in inglese - di riso, pesce o carne, verdure, frutta, semi e salse varie originaria delle Hawaii è la vera moda gastronomica del momento. Le ragioni del successo? Probabilmente sono da ricercare nei costi contenuti e nella bellezza del piatto, che si presta a essere ripreso in foto dai colori vivaci pronte per la condivisione sui social. Una crescita che oltre a essere evidente agli occhi di tutti è confermata dai dati: la scorsa estate un report sul mercato del poke in Italia, realizzato da Cross Border Growth Capital, ha registrato una crescita importante del fatturato delle pokerie italiane, passato dagli 86 milioni di euro nel 2020 ai 98 milioni nel 2021, con la previsione di un picco di 143 milioni nel 2024.
Il capoluogo della Granda non fa eccezione. Se fino a poco tempo fa il poke era sconosciuto alla stragrande maggioranza dei cuneesi, oggi sono diversi i locali che puntano forte sulla portata d’ispirazione hawaiana. A scommettere per primo sul piatto componibile a discrezione del cliente è stato “Pokèy”, locale aperto lo scorso settembre in piazza Boves: “L’attività sta andando molto bene e siamo soddisfatti di questi primi mesi di lavoro - spiega Alessandro Praia, 28 anni, uno soci del ristorante -. A pranzo lavoriamo parecchio con gli studenti e i dipendenti degli uffici, la sera con giovani e famiglie”. “Puntiamo molto sull’attenzione alla materia prima - continua il giovane imprenditore -. Il pesce è di alta qualità, siamo attenti alla filiera, mentre per quanto riguarda carne e verdura acquistiamo a chilometro zero”.
“Pokèy” non è l’unico locale del centro storico che offre la possibilità di consumare questo pietanza. A cavalcare la moda del momento, tra gli altri, sono anche la gastronomia di via Cavour “Key e Bee” (che propone inoltre ramen e sushi) e il ristorante giapponese di recente apertura “Hasu”, in via Roma. In centro città offrono il poke nei loro menù i ristoranti “Kombu", in piazza Boves, “Sandìa - sano subito” in corso Garibaldi, e “Infernotto Yum Pub”, in vicolo Cattedrale. Ma molti altri ristoratori, in città come in provincia, stanno lavorando per adeguarsi alla richiesta del mercato.
Di nuova apertura è “Amo poke”, all’interno del centro commerciale “Grande Cuneo”. Il tutto senza contare le cosiddette “dark kitchen”, insegne virtuali che appaiono al pubblico esclusivamente sui portali di consegna a domicilio. Insomma, la mappa delle pokerie si allarga a vista d’occhio, ma sembra che sia soltanto l’inizio: nel 2021 il poke è stato protagonista delle tendenze gastronomiche nel settore delivery, tant’è che nella classifica dei piatti più ordinati a livello mondiale su Deliveroo, le diverse versioni delle “bowl" hawaiane occupano il 40 percento delle posizioni. Battendo perfino gli hamburger e segnando un deciso cambio di passo nell’alimentazione globale.
Samuele Mattio
CUNEO cuneo - Poke - Bowl - Hawaiano