La Banca del Tempo
Dove l’ora dell’avvocato vale quanto quella dell’operaio
A Fossano ci provano. Nel capoluogo che fu seconda capitale del Principato di Savoia-Acaja, a marzo ha festeggiato il primo anno di attività la locale “Banca del Tempo”. Giova ricordare che quella fossanese non è, in termini assoluti, la prima iniziativa di questo tipo. Si ha traccia di associazioni come questa già negli anni ottanta nel Regno Unito dove nascono per necessità contingenti, ma si dimostrano da subito un’idea originale per la diffusione di una forma di economia “alternativa”. L’idea così viene esportata in Francia, in Spagna, nei Paesi Bassi, in Germania, nei Paesi scandinavi ed anche in Sud America. In Italia il termine “banca del tempo” viene usato per la prima volta a Parma agli inizi degli anni novanta. Ma di che cosa si tratta, esattamente? Naturalmente non è una banca come tutte le altre. Qui non circola denaro, qui si deposita e preleva soltanto il bene più prezioso che abbiamo, il tempo.
Ognuno mette a disposizione della comunità il numero di ore che è in grado di offrire e ne riceve altrettante in cambio. Semplice, no? La nobiltà del concetto che sta alla base di questa idea risiede soprattutto nel fatto che l’ora di ciascuno vale esattamente quanto quella di un altro. L’ora di un avvocato vale quanto quella di un operaio. Quella di un idraulico quanto quella di un truccabimbi.
Gli aspetti positivi ed i benefici sono tantissimi e sono i motivi per i quali la Banca del Tempo è stata creata. Chi è momentaneamente disoccupato può impegnare il suo tempo per fare ciò che sa ed ama fare e si favoriscono le relazioni sociali facendo incontrare e conoscere persone di estrazione sociale e culturale completamente diversa.
Soprattutto, però, a prescindere dalla sua pur rilevante utilità pratica, la straordinaria forza di un’iniziativa come questa è quella di riuscire a far riflettere sul concetto di tempo, la cui importanza è troppo spesso sottovalutata semplicemente perchè scontata. Donare il proprio tempo è il modo migliore, forse l’unico, per capirne davvero l’importanza. Per chi fosse interessato è possibile chiamare Michela al numero 339.5665358.
Ognuno mette a disposizione della comunità il numero di ore che è in grado di offrire e ne riceve altrettante in cambio. Semplice, no? La nobiltà del concetto che sta alla base di questa idea risiede soprattutto nel fatto che l’ora di ciascuno vale esattamente quanto quella di un altro. L’ora di un avvocato vale quanto quella di un operaio. Quella di un idraulico quanto quella di un truccabimbi.
Gli aspetti positivi ed i benefici sono tantissimi e sono i motivi per i quali la Banca del Tempo è stata creata. Chi è momentaneamente disoccupato può impegnare il suo tempo per fare ciò che sa ed ama fare e si favoriscono le relazioni sociali facendo incontrare e conoscere persone di estrazione sociale e culturale completamente diversa.
Soprattutto, però, a prescindere dalla sua pur rilevante utilità pratica, la straordinaria forza di un’iniziativa come questa è quella di riuscire a far riflettere sul concetto di tempo, la cui importanza è troppo spesso sottovalutata semplicemente perchè scontata. Donare il proprio tempo è il modo migliore, forse l’unico, per capirne davvero l’importanza. Per chi fosse interessato è possibile chiamare Michela al numero 339.5665358.
Fabio Rubero
FOSSANO Banca del Tempo