Un "gigante sdraiato senza nome" è il nuovo abitante di Castellar
Realizzato con materiali di recupero, è stato costruito dalle ragazze e dai ragazzi che da alcuni mesi stanno partecipando al progetto sociale "Sviluppo di Comunità"Si è stabilito sul sentiero per il castello, sul fianco della collina proprio di fronte al parco giochi. E sembra non voglia più andarsene. È un nuovo, enorme e “spaventoso” abitante di Castellar. Il suo nome e la sua storia verranno resi noti solo fra qualche settimana. È lungo circa 5 metri e alto oltre 2. E’ formato di materiali di recupero, in particolare pezzi di pallet smontati. Il “gigante sdraiato” al momento senza nome è stato costruito dalle ragazze e dai ragazzi (da 11 a 17 anni) che da alcuni mesi stanno partecipando al progetto sociale “Sviluppo di Comunità” di Castellar, finanziato dal Comune di Saluzzo con i fondi ricevuti per la fusione con il piccolo borgo della valle Bronda. A supportare il gruppo di giovani castellaresi c’erano l’educatrice Michela Bertorello del progetto di educativa “Approssimazioni” (cooperativa Caracol) con Maura Foglio e Serena Borretta del centro famiglie comunale di Saluzzo (cooperativa Armonia). La creazione del gigante è stata anche inserita nel calendario delle tante iniziative della rassegna “Start 2022”.
"L’obiettivo - dice Michela - che ci siamo posti come progetto era far provare ai ragazzi un laboratorio pratico in cui potessero lavorare insieme e “sporcarsi le mani”. Conoscevamo l’artista Fabio Russo che gestisce Il Bosco delle Meraviglie a Sant’Ambrogio, in bassa valle Susa, l’abbiamo contattato e ci siamo incontrati tutti insieme. Lui è un esperto in creazione di opere d’arte da sistemare all’aperto e da realizzare con materiale di recupero".
Il soggetto è stato scelto da ragazze e ragazzi, in seguito ad un confronto di idee. "Al gruppo è stato chiesto che cosa volessero rappresentare con l’opera d’arte - aggiunge l’educatrice - e, fra le tante, sono emerse idee come l’attaccamento per questi boschi e per i prodotti tipici della terra, la voglia di viaggiare, il bisogno di riposo, la passione per la musica, per gli animali, l’importanza dell’amicizia, la paura di non essere accettati e il bisogno di contatto fisico".
A questo punto del percorso, Fabio ha aiutato il gruppo nell’azione di sintesi ed è nata l’idea del gigante rilassato, sdraiato, a contatto con la natura. Per diverse settimane i giovani castellaresi hanno smontato pallet di recupero, creato pezzi e parti e costruito insieme “l’essere”. "Infine - precisa Michela - insieme al prosindaco Eros Demarchi, abbiamo deciso dove piazzarlo e da alcuni giorni è li che si mostra a tutti. A settembre concluderemo il percorso scrivendo la storia del nostro gigante sdraiato, rendendola disponibile a tutti con un qr code e sveleremo anche il suo nome".
"Siamo rimasti molto stupiti dal risultato finale - dicono ragazze e ragazzi del progetto - che abbiamo ottenuto. Passate a conoscere il frutto del nostro “duro” lavoro: ci siamo divertiti tanto".
c.s.
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