La cuneese Marta Busso è la 'Bonelliana dell'anno 2019'
La specializzanda ha identificato per prima la patologia muscolare di cui soffriva un’infermiera americana. Dopo la puntata di una serie Netflix a lei dedicata arriva anche il riconoscimento della sua ex scuola
La studentessa cuneese Marta Busso sarà premiata come ‘Bonelliana dell’anno 2019’. La specializzanda cuneese, già laureata in medicina con 110 e lode, che ha identificato per prima la rara patologia muscolare di cui soffre un’infermiera americana sarà premiata mercoledì 11 dicembre al Centro Incontri della Provincia nel corso di ‘Il Bonelli incontra…’, la manifestazione in cui l’associazione di ex studenti ‘Bonelli Evergreen’ premia i gli alunni dell'istituto economico che si sono distinti nel loro campo.
Nei mesi scorsi caso di Marta Busso era finito anche al centro dell’attenzione della piattaforma web-televisiva Netflix, che ha raccontato la storia di Angel in uno dei sette episodi della nuova serie ‘Diagnosis’.
“Ho salutato con favore la scelta di questa giovane studentessa - ha commentato il dirigente scolastico dell'isituto di viale Angeli, Paolo Romeo - È donna, è giovane ed è la dimostrazione che le nuove generazioni hanno un grande futuro”. “La medicina non è la vocazione primaria per un ragioniere - conclude il preside -, ciò fa ancora più piacere in quanto dimostra che il nostro istituto offre una solida preparazione generale”.
Gli fa eco Franco Burello, dell’associazione ‘Bonelli Evergreen’: “Abbiamo scelto una ragazza che dopo il diploma ha fatto un percorso diverso da quello canonico. È la dimostrazione che il Bonelli prepara economisti, grand commis e notai, ma anche ingegneri e medici. È importante che questo venga preso in considerazione da chi fa orientamento per le scuole superiori”.
Nei mesi scorsi caso di Marta Busso era finito anche al centro dell’attenzione della piattaforma web-televisiva Netflix, che ha raccontato la storia di Angel in uno dei sette episodi della nuova serie ‘Diagnosis’.
“Ho salutato con favore la scelta di questa giovane studentessa - ha commentato il dirigente scolastico dell'isituto di viale Angeli, Paolo Romeo - È donna, è giovane ed è la dimostrazione che le nuove generazioni hanno un grande futuro”. “La medicina non è la vocazione primaria per un ragioniere - conclude il preside -, ciò fa ancora più piacere in quanto dimostra che il nostro istituto offre una solida preparazione generale”.
Gli fa eco Franco Burello, dell’associazione ‘Bonelli Evergreen’: “Abbiamo scelto una ragazza che dopo il diploma ha fatto un percorso diverso da quello canonico. È la dimostrazione che il Bonelli prepara economisti, grand commis e notai, ma anche ingegneri e medici. È importante che questo venga preso in considerazione da chi fa orientamento per le scuole superiori”.
Samuele Mattio
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