Dronero, ore 12
2 gennaio 1944: il giorno in cui la furia nazista si abbattè su Dronero
L'uccisione di un farmacista e commissario del fascio scatenò la rappresaglia delle SS, che costò la vita a quindici persone, cinque delle quali morte nel campo di sterminio di MauthausenCentallo, Borgo San Dalmazzo, Ceretto. Ma non solo. In provincia di Cuneo i giorni a cavallo tra un anno e l’altro sono caratterizzati da numerose celebrazioni e commemorazioni in ricordo dei fatti avvenuti tra l’8 settembre del 1943 e il 25 aprile del 1945, periodo in cui il nostro territorio divenne uno degli scenari chiave della guerra di Liberazione. Anche la valle Maira fu suo malgrado protagonista di uno dei più sanguinosi tra questi episodi: oggi ricorre infatti il settantaseiesimo anniversario di quello che viene ricordato come l’eccidio di Dronero. Il bilancio degli eventi parla di quindici vittime della furia nazista, tra chi venne immediatamente ucciso e chi invece, trovò la morte dopo la deportazione.
A scatenare il massacro, il 2 gennaio del 1944, fu la morte del farmacista e commissario del fascio Oreste Millone e della compagna Anna Albenga, avvenuta per mano di alcuni partigiani nel Saluzzese. Durissima la rappresaglia da parte delle SS, che con 400 uomini e due autoblindi accerchiarono Dronero, diedero alle fiamme diversi edifici, tra cui la tipografia cittadina, e uccisero immediatamente quattro partigiani e sei civili scelti a caso, sequestrando poi altre quattordici persone. Cinque di queste furono poi deportate nel campo di sterminio di Mauthausen, in Austria, dove trovarono la morte nei mesi successivi: l’avvocato Pietro Allemandi, ultimo sindaco eletto democraticamente a Dronero prima dell’avvento del regime fascista, il tipografo e giornalista Giovanni Lantermino, direttore del giornale giolittiano “Il Progresso della Valle Maira”, il suo collaboratore Cristoforo Coalova, l’industriale Magno Marchiò e Giuseppe Lugliengo.
A loro l’associazione culturale dronerese “Dragone" dedicherà la posa di cinque pietre d’inciampo, che verranno installate lunedì 13 gennaio. L’iniziativa è nata nel 1992 da un’idea di un artista tedesco, Gunter Denmig: da allora più di 70 mila blocchi di pietra ricoperti con una piastra di ottone sono stati posti di fronte alle abitazioni delle vittime della deportazione da parte dei nazisti. Sarà lo stesso Denmig ad effettuare la posa a Dronero in viale Stazione, in via XXIV Maggio, in via Colombo e in via Giolitti.
FONTI
1 - Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea della Provincia di Cuneo - http://www.istitutoresistenzacuneo.it/52?testo=45
a.d.
Le date dell'evento:- 13/01/2020
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