Dronero
A Dronero il 15 e 16 febbraio c'è il "Ponte sul mondo"
Una "finestra" del festival Ponte del Dialogo dedicata al tema delle migrazioni e della convivenzaDronero si prepara ad ospitare un nuovo evento culturale con ospiti di livello nazionale, collegato al Festival “Ponte del Dialogo”, format che si sta imponendo all’attenzione del pubblico e dei media come una delle più rilevanti manifestazioni culturali piemontesi. Sabato 15 e domenica 16 febbraio si svolgerà, infatti, la rassegna “Ponte sul mondo”, dedicata al tema delle migrazioni e della convivenza fra diverse culture e identità. L’iniziativa è promossa dall’associazione “Raffaela Rinaudo – OdV” in collaborazione con il Comune di Dronero, l’Agenzia di Sviluppo AFP, l’associazione “Voci del mondo”, il Gruppo di Volontariato Vincenziano e il Centro Studi Cultura e Territorio, nell’ambito del progetto “Maira, la sfida della complessità”, realizzato con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con la Regione Piemonte.
La cura verso l'altro è da sempre una delle caratteristiche distintive della comunità dronerese, grazie all'attività di mediazione culturale svolta da numerose associazioni locali con il supporto continuo delle amministrazioni comunali che si sono susseguite negli anni.
Il progetto 'Ponte sul mondo' vuole dare nuova spinta a questo percorso, e lo fa coinvolgendo in modo attivo e dinamico anche le realtà più fragili, grazie alla sinergia con associazioni di volontariato.
Dronero, attraverso questa iniziativa, intraprende un cammino che vuole, può e deve svilupparsi nel tempo e che richiede un pensiero condiviso, innovativo e partecipativo. Un percorso che nasce da un cambiamento continuo del contesto demografico cittadino e che oggi chiede, a ciascuno, di contribuire, in modo attivo e consapevole, alla definizione del presente e del futuro prossimo. In questo processo, ogni individuo, con la propria unicità - senza alcuna preclusione di sorta - e le proprie esperienze, ha e deve accettare di avere un ruolo fondamentale nel rafforzare il progetto comune. In questo modo, il presente e il futuro si costruiscono insieme, intrecciando esperienze, visioni e punti di vista diversi per creare un terreno fertile di crescita e innovazione."
Il PROGRAMMA
Sabato 15 febbraio
Ore 15:00 - Museo Mallé
Lo scarto come arte, Storie di materiali e passioni raccontate dall’artista capoverdiano Arlindo Sousa Alves insieme a Ivana Mulatero.
Ore 17:00 - Teatro Iris
Lo scrittore Eraldo Affinati dialoga con le ragazze e i ragazzi dell’Associazione Voci del Mondo. Al termine dell’incontro è previsto un momento di festa con aperitivo e musica tradizionale dal vivo.
Domenica 16 febbraio
Ore 17:00 - Teatro Iris
Gad Lerner – Nazionalismi, guerre e migrazioni: il futuro della convivenza; l’autore sarà presentato da Massimo Mathis
Ore 21:00 - Teatro Iris
Melania Mazzucco, Una scuola di vertigine. Migranti ed esuli fra Europa, America e Africa.
Tutti gli incontri sono a ingresso libero e non è richiesta la prenotazione; gli organizzatori suggeriscono di arrivare in teatro con un certo anticipo. Per ulteriori informazioni si può contattare l’Agenzia di Sviluppo Locale di AFP Dronero; indirizzo email: [email protected] , tel. fisso: 0171 912013, cellulare: 329 1365655.
ERALDO AFFINATI
Eraldo Affinati nasce a Roma nel 1956, dove risiede e svolge attività di critico letterario, saggista, giornalista, scrittore e docente in un istituto superiore. Si laurea in Lettere con una tesi su Silvio D’Arzo. Nel 1992 pubblica il suo primo saggio, Veglia d’armi. L’uomo di Tolstoj e l’anno successivo esordisce in narrativa con il romanzo di impronta autobiografica Soldati del 1956, al quale segue Bandiera bianca (1995), ambientato all’interno di una casa di cura. Il romanzo segna l’affermazione dell’autore come uno dei più interessanti nel panorama italiano contemporaneo. Nel 1996 esce la monografia Patto giurato: la poesia di Milo de Angelis, mentre del 1997 è Campo del sangue (qui presentato), finalista dei premi Strega e Campiello. I temi della lotta col mondo, della violenza, della fuga compaiono anche nella raccolta di racconti Uomini pericolosi (1998, Premio Palmi). Con Il nemico negli occhi (2001), storia di una rivolta urbana nello scenario fantascientifico di una Roma apocalittica, ottiene il Premio Pisa, mentre l’anno successivo il Premio della Resistenza Città di Omegna con Un teologo contro Hitler. Sulle tracce di Dietrich Bohnhoeffer. Nel 2003 cura l’edizione completa delle opere di Mario Rigoni Stern, Storie dell’Altipiano, per «I Meridiani». Nel 2005, con il romanzo Secoli di gioventù vince il Premio Grinzane Cavour. Del 2006 è Compagni Segreti. Storie di viaggi, bombe e scrittori. Nel testo autobiografico La Città dei Ragazzi (2008) e il più recente Elogio del ripetente (2013) concentra le sue conoscenze sui temi dell’immigrazione e della marginalità sociale, acquisite nel corso della sua esperienza di insegnante presso la scuola-comunità Città dei Ragazzi di Roma. Tra le opere successive: L’uomo del futuro. Sulle strade di don Lorenzo Milani (2016, finalista al Premio Strega), Tutti i nomi del mondo (2018), la biografia di don Milani Il sogno di un’altra scuola (2018), i saggi Via dalla pazza scuola. Educare per vivere (2019), I meccanismi dell’odio (con M. Gatto, 2020), il romanzo Il Vangelo degli angeli (2021), Delfini, vessilli, cannonate. Autobiografia letteraria (HarperCollins,2023) Le città del mondo (Feltrinelli,2024).
GAD LERNER
Gad Lerner è nato a Beirut, in Libano, il 7 dicembre del 1954 in una famiglia ebraica stabilitasi in Israele. Il padre, Moshé, nacque nell'allora kibbutz di Haifa da genitori ashkenaziti originari di Drohobyč, una cittadina della Galizia (al secolo una provincia dell'Impero austro-ungarico, oggi parte dell'Ucraina), mentre la madre, Revital Taragan, nacque invece a Tel Aviv, ma crebbe in Libano. Come giornalista, ha lavorato nelle principali testate italiane da inviato o con ruoli di direzione. Ha ideato e condotto vari programmi d’informazione televisiva alla Rai, La7 e Laeffe. Ha diretto il Tg1. Ora scrive su “Il Fatto Quotidiano” e “Nigrizia”. Con Feltrinelli ha pubblicato Operai (1988, 2010), Tu sei un bastardo. Contro l’abuso delle identità (2005), Scintille (2009), Concetta. Una storia operaia (2017), L’infedele (2020) e ha curato, insieme a Laura Gnocchi, Noi, Partigiani. Memoriale della Resistenza italiana (2020) e Noi, ragazzi della libertà (2021). Il suo ultimo libro è: "Gaza. Odio e amore per Israele" (2024).
MELANIA MAZZUCCO
Melania Mazzucco è una delle più importanti scrittrici italiane contemporanee, vincitrice del Premio Strega nel 2003. Laureata in Storia della Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea e in Cinema al Centro Sperimentale di Cinematografia, ha scritto per anni soggetti e sceneggiature per il cinema. Dal 1995 collabora all’Enciclopedia Italiana Treccani, per la quale ha curato il settore letteratura e spettacolo di varie opere dell’Istituto. Nella narrativa ha esordito nel 1992 con il racconto Seval e altri suoi racconti sono stati pubblicati successivamente da varie testate. Nel 1996 pubblica il suo primo romanzo, Il bacio della Medusa (Baldini & Castoldi), finalista al Premio Strega. Seguono, La camera di Baltus (1998), Lei così amata (2000) con il quale vince il SuperPremio Vittorini, il Premio Bari Costa del Levante, il Premio Chianciano e il Premio Napoli. Nel 2003 con Vita (Rizzoli) Melania Mazzucco ha vinto il Premio Strega. Tra gli altri titoli, Io sono con te. Storia di Brigitte (Einaudi, 2016), L'Architettrice (Einaudi, 2019) - Vincitore tra gli altri del Premio Stresa, del Premio Giuseppe Dessì e Premio Alassio Centolibri, Dulhan la sposa (Einaudi, 2023), Silenzio. Le sette vite di Diana Karenne (Einaudi, 2024).
c.s.
Le date dell'evento:- 15/02/2025 - 16/02/2025
![luogo](/img/xluogo.png.pagespeed.ic.rIHr-GeQFq.png)
Dronero