A Palazzo Samone gli animali di Marcus Parisini

Un'immersione nei suoni e negli sguardi muti, ma non per questo meno vivi, di lupi, linci, volpi, gufi, cervi, aquile reali...Una passeggiata nelle atmosfere e nei suoni di un bosco, contemplando il mistero racchiuso negli sguardi schivi e sfuggenti, o fissi e fieri, di tutti quegli animali che temporaneamente popolano le pareti di un palazzo settecentesco, ubicato nel centro storico di una cittadina ai piedi delle montagne. Quelle stesse montagne che chi scrive può vedere quando alza gli occhi dallo schermo del pc per ammirare, oltre la finestra, uno degli ultimi tramonti dell'anno, interrompendo per un momento il rumore prodotto dalle dita sulle lettere della tastiera su cui sta prendendo forma il racconto dell'esperienza di visita all'interno della mostra "Il disegno e la natura", personale di Marcus Parisini in corso a palazzo Samone visitabile fino al 28 gennaio. Il percorso è una passeggiata tra boschi di betulla, di abeti, di faggi, ambienti in cui gli animali -tutti appartenenti alla fauna europea ad eccezione di un esemplare di gorilla nell'ultima sala- appaiono nel paesaggio coperto di neve o avvolto nella nebbia, dentro habitat appena accennati  nei disegni dell'artista genovese, volutamente non definiti per lasciare spazio all'immaginazione e al dialogo silenzioso che si instaura con l'osservatore. Il compito di spezzare il silenzio è affidato alla melodia della natura (diffusa nelle sale tramite registrazioni di suoni puri e originali) e alle riflessioni di filosofi, poeti, pensatori antichi e contemporanei legate alla relazione dell'uomo con la natura. Suoni e parole rappresentano più di un semplice accompagnamento di un'esposizione che non cela il grande amore di Parisini per i suoi animali e manifestano l'intento dell'artista di farsi portavoce del bisogno, irrinunciabile per l'uomo, di una vita in simbiosi con l'ambiente naturale e i suoi abitanti, riassunto in tre verbi essenziali per comprenderne la necessità: vedere, pensare e sentire. Tre verbi che nella velocità anestetizzata del mondo contemporane stanno scomparendo. La  mostra di Marcus Parisini è una buona occasione per farne esercizio.

 

Marcus Parisini nasce a Genova nel 1966. Conseguita la maturità artistica frequenta la Facoltà di Architettura a Firenze, e l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Considerato uno dei massimi illustratori italiani, ha collaborato con diverse riviste tra cui “Airone” e “Bell’Italia”, case editrici (Mondadori, Fabbri Editore) ed enti (Regione Piemonte). Pittore professionista in mostre personali presso prestigiose sedi di enti pubblici, tra cui Palazzo Cisterna di Torino, Palazzo Salmatoris di Cherasco (CN), Palazzo della Provincia e Palazzo Samone di Cuneo, e presso Musei di Scienze Naturali di Genova, Torino, Firenze, Trento, Castello di Saint-Pierre (AO), Museo del territorio biellese (BI). Ha insegnato illustrazione presso l’Istituto Europeo di Design (IED) di Torino, e all’Accademia di Belle Arti di Cuneo. Per le “Edizioni Biblioteca dell’Immagine” ha pubblicato: “L’anima degli animali”, “Il mio caro vecchio lupo”, “L’anima degli indiani”, “Creatura di Dio”, “La danza degli alberi”, “Torino Capitale dell’anima”, e “Animali di Vento”, tutti ideati e illustrati interamente dall’autore. Marcus Parisini vive e lavora a San Lorenzo di Peveragno.

 

Per contattare l'autore: [email protected].

Francesca Barbero