Amministrative 2022, Borgo: Mauro Fantino si chiama fuori, scende in campo Roberta Robbione?
La ex vicesindaco starebbe lavorando per presentarsi alla guida di una lista civica, mentre l'attuale maggioranza non ha ancora scelto il suo nome per il dopo-BerettaGrandi manovre in corso a Borgo San Dalmazzo in vista delle prossime elezioni comunali che stabiliranno chi sarà a raccogliere l’eredità di Gian Paolo Beretta, il quale si avvia a concludere il suo doppio mandato da primo cittadino. In attesa di capire in che data si andrà alle urne, iniziano a formarsi gli schieramenti.
Ad oggi l’unica lista che si è presentata ufficialmente è “La Torre”. La figura di riferimento è quella di Marco Borgogno, amministratore di lungo corso, sindaco di Borgo per quattro mandati tra il 1982 e il 2002, oggi attivo come scrittore di romanzi. La sua candidatura, però, non è ufficiale: tra i “papabili”, secondo le voci circolate negli scorsi mesi, anche il referente della lista Claudio Bramardi, ingegnere, già vicesindaco e dimessosi lo scorso ottobre dalla presidenza dell’Ente Fiera Fredda.
Acque agitate, invece, all’interno dell’attuale maggioranza, che ha vissuto nelle scorse settimane una vera e propria spaccatura interna, con un burrascoso Consiglio comunale lo scorso dicembre e con le dimissioni di Roberta Robbione. I colloqui per la scelta di un candidato sono in corso, ma sembrano essere lontani dal convergere su un nome condiviso: le indiscrezioni hanno indicato l’attuale vicesindaco Giuseppe Bernardi e il consigliere comunale Francesco Papalia, ma ad oggi nulla sembra essere deciso e non sono escluse sorprese.
Dovrebbe correre con una sua lista civica, invece, la già citata Roberta Robbione. Dovrebbero fare parte della sua squadra l’ex assessore Clelia Imberti, oggi nella maggioranza di Beretta, Katia Manassero, presidente di zona per Confartigianato, l’ex presidente dell’Aib locale Fabio “Nando” Armando e Armando Boaglio, già in Consiglio comunale a Borgo in passato. L’ormai ex vicesindaco non ha confermato ufficialmente la sua candidatura, che la porterebbe a correre per diventare il primo sindaco donna nella storia della città, ma ha parlato di “incontri con le associazioni e le realtà del territorio per stilare un programma condiviso in corso in queste settimane”.
Sullo sfondo Piermario Giordano, attualmente sui banchi della minoranza con la lista “Borgo 3.0”. Il presidente del Parco Alpi Marittime nei mesi scorsi aveva fatto sapere di essere “al lavoro per un nuovo programma”, ha attivato colloqui su più fronti e con ogni probabilità sarà della partita, ma ad oggi non è ancora uscito allo scoperto.
Si chiama ufficialmente fuori, invece, Mauro Fantino, che aveva iniziato questo mandato da assessore della Giunta Beretta, per poi dimettersi a dicembre del 2019, principalmente per le divergenze legate al progetto per il nuovo biodigestore: “Non mi candiderò, né come Sindaco e né come consigliere. Garantisco il mio impegno fino al termine del mandato, al servizio di una città che Beretta sta lasciando nella più totale paralisi. Abbiamo un Sindaco che non convoca il Consiglio comunale da due mesi e mezzo, che lascia a Borgo solo cantieri e progetti fermi, dalla caserma ‘Mario Fiore’ all’inaccettabile situazione di via Grandis, fino all’ultima infantile risposta data alla mia interrogazione sulla richiesta di fondi PNRR per il biodigestore”. Dopo oltre due anni di opposizione battagliera, però, Fantino si prepara a deporre le armi.
La “partita” per il dopo-Beretta, insomma, è ancora apertissima: nelle prossime settimane sono attesi annunci ufficiali, che daranno il via alla campagna elettorale vera e propria.
Andrea Dalmasso

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