Amministrative, Borgo: ieri sera in sala consiliare il confronto pubblico tra i candidati
La serata organizzata da Confartigianato: assente Bassino, al tavolo solo Robbione, Varrone e GiraudoDoveva essere un confronto a quattro, è stato “solamente” un confronto a tre, quello organizzato da Confartigianato ieri sera, mercoledì 25 maggio, presso la sala consiliare di Borgo San Dalmazzo. L’associazione aveva invitato i quattro candidati a Sindaco, si sono presentati solamente in tre: Marco Bassino, candidato con “La Torre”, era infatti assente per “sopraggiunti impegni”. Al tavolo, quindi, solo Roberta Robbione (“Uniti per Borgo”), Pierpaolo Varrone (Borgo per Tutti”) e Paolo Giraudo (“Realizziamo Insieme”), che hanno risposto alle domande pensate dall’associazione degli artigiani durante la serata condotta dalla giornalista di TargatoCN Cristina Mazzariello.
La prima proposta di Confartigianato riguarda gli sgravi fiscali da concedere per i primi tre anni alle nuove imprese. A partire con le risposte è stata Roberta Robbione: “Sono consapevole del fatto che sulle imprese oggi gravi un peso fiscale enorme, e allo stesso tempo non nego che le risorse a disposizione dei comuni sono limitate: mi sono occupata del bilancio del Comune per alcuni anni, oggi è cambiato il mondo rispetto ad alcuni anni fa. Sarà mia assoluta cura essere in costante collegamento con associazioni di categoria. Siamo comunque disponibili a prendere in considerazione la proposta e lavorarci insieme perchè i presupposti ci sono”.
A seguire Pierpaolo Varrone: “Desertificazione commerciale e residenziale dei centri storici sono problemi importanti. I centri storici si stanno svuotando: sono aspetti che vanno tenuti insieme, rivitalizzare una parte significa rivitalizzare l’altra. Per l’incentivazione delle attività questa proposta va presa in considerazione, ma bisogna partire da dati concreti, tenendo conto del bilancio. Noi abbiamo previsto un intervento triennale di sostegno alla locazione per tutte le nuove attività che aprono in locali sfitti nel centro storico”.
Sull’argomento la chiusura è stata affidata a Giraudo: “Penso che tutte le attività vadano aiutate, non solo quelle nuove. Se qualcuno investe su Borgo è un orgoglio, ma bisogna aiutare anche chi c’è sempre stato. Per attrarre investitori dobbiamo creare una Borgo più dinamica. Il Comune può fare qualcosa, stiamo valutando delle possibilità per aiutare le aziende, ma tutte le aziende, non solo quelle nuove”.
La seconda domanda ha invece sollecitato i candidati sul tema delle comunità energetiche, delle energie rinnovabili e del discusso parco fotovoltaico nell’area ex Italcementi, per la quale il Comune ha firmato un accordo preliminare con Italgen, proprietaria del terreno.
Ad aprire le risposte è stato Varrone: “Il progetto di Italgen lo vediamo positivamente, ma l’accordo va rinegoziato: lo sosterremo solo se andrà a sostituire le strutture dell’ex cementificio, non l’area verde. Per quanto riguarda le energie rinnovabili, per noi il primo passo sarà installare impianti fotovoltaici su edifici comunali”.
A seguire Giraudo: “Sono diventato appassionato di comunità energetiche seguendo uno degli ultimi Consigli comunali. A Borgo si possono fare comunità energetiche, ma non dove è stato pensato il parco fotovoltaico: lì non si potrebbe fare perchè Italgen è società che produce profitto, le comunità energetiche non devono produrre profitto. Una centrale idroelettrica all’ex Mulino Gione produrrebbe energia per l’80% dell’illuminazione pubblica, lì si può partire con una comunità energetica”.
A chiudere Robbione: “L’accordo con Italgen va rivisto, il parco fotovoltaico va fatto al posto degli impianti dismessi, trovando accordo con la società proprietaria. Borgo deve andare in direzione delle comunità energetiche, dobbiamo mettere insieme imprese, commercio, pubblica amministrazione e cittadini, per la cosiddetta energia a km zero che noi vogliamo. La centrale all’ex Mulino Gione andrà finanziata il prima possibile”.
Si è poi parlato del ruolo delle associazioni e dell’organizzazione di eventi sul territorio. Giraudo: “Le associazioni sono fondamentali per la città, ci stiamo confrontando ogni giorno con loro. Ogni associazione può aiutare a sviluppare turismo, sport: vanno sostenute, molte sono in difficoltà. I ruoli delle associazioni di categoria come Confartigianato sono fondamentali per sponsorizzare e promuovere eventi”.
A seguire Robbione: “La priorità è la rigenerazione urbana per far rivivere il centro storico, anche insieme ad associazioni dei commercianti. Borgo deve ritornare ad essere forte insieme alle sue valli, con interventi concordati sia sul turismo che sulle attività produttive. La vocazione turistica deve essere rilanciata con bellezze naturali e culturali. Intendiamo rilanciare eventi, si può fare solo con associazioni del territorio. Le manifestazioni sono un motore per l’economia locale. Più se ne fanno, più sono di qualità, più si fanno lavorare le imprese del territorio”.
A chiudere sull’argomento è stato Varrone: “Le associazioni di categoria fondamentali per la promozione del territorio. Noi vogliamo pensare a come sarà la città tra dieci anni, il lavoro va iniziato adesso. La promozione del territorio non è solo un spot, ma va portata avanti 365 giorni l’anno. Già oggi abbiamo turisti anche dall’estero, soprattutto in estate, se il nostro territorio fosse promosso in maniera più sistematica potremmo ottenere risultati anche migliori. Il lavoro in rete con le associazioni di categoria e i privati è fondamentale”.
Poi un tema molto delicato e discusso, quello del progetto per il nuovo biodigestore, sul quale ad inaugurare le risposte è stato Varrone: “Si deve partire con delle precisazioni: il progetto è di Acsr, ed è un’ipotesi di progetto che è stata superata. Nel provvedimento della Giunta regionale del 12 marzo 2021 si dice che dovrà essere pianificato valutandolo nella misura in cui sia esso realmente in grado di portare benefici a livello ambientale. La necessità di un ammodernamento del sito c’è, ma quel che è stato detto va fermato, va fatto un reset affrontando i problemi per quelli che realmente sono oggi: tutela ambiente e salute, parallelamente a miglioramento impianto. Va fatta molta chiarezza. Nel 2009 riuscimmo a ottenere chiusura discarica, ora non dobbiamo fare un passo indietro”.
Ha poi proseguito Giraudo: “Non siamo contrari al biodigestore, ma va rivisto il progetto. Nessuno di noi metterebbe in pericolo i borgarini, non dobbiamo diventare la raccolta rifiuti di mezza Italia. Biodigestore sì, energie rinnovabili sì, è un percorso che forse andava iniziato anche prima, ma il progetto va ripensato”.
A chiudere Robbione: “Riteniamo sia valida l’idea di rifiuto come risorsa, ma ci teniamo a dire che questo progetto deve essere totalmente ripensato e dimensionato rispetto all’ambito di Acsr, perchè sia rispondente ad esigenze ambientali e di salute dei cittadini. Dobbiamo essere assolutamente attenti e monitorare l’iter. Noi metteremo sempre al primo posto tutela cittadini e ambiente”.
In chiusura ai tre candidati è stato concesso spazio per un appello al voto.
Ad aprire è stato Giraudo: “Siamo il nuovo. Sono un imprenditore che dà lavoro a delle famiglie, non metterei la mia faccia per rovinarmela in qualcosa di più grande di me. Siamo persone che hanno voglia di mettersi in gioco. Sto dando tutto me stesso insieme a tutta la mia squadra, vogliamo portare freschezza, Borgo ha l’opportunità di avere come Sindaco un ragazzo di 40 anni con voglia di fare e spirito imprenditoriale”.
Poi Robbione: “Il nostro è un programma partecipato, siamo partiti a fine febbraio incontrando associazioni, frazioni, quartieri. Nostra priorità è il benessere dei borgarini, siamo uomini e donne dalle diverse professionalità e sensibilità che mettiamo a disposizione per il bene comune. Il mio amore per la cosa pubblica arriva da lontano, da mio papà, che mi ha insegnato a vedere questo come un servizio per i cittadini, mai come un ascensore sociale. Chiediamo fiducia, daremo in cambio onestà e impegno per tornare ad essere una comunità coesa”.
In chiusura l’appello di Varrone: “Non vogliamo rispondere solo al necessario quotidiano, quello deve essere un obbligo, anche se ultimamente è venuto a mancare. Abbiamo provato a immaginare una città che guarda avanti, al futuro, alla Borgo del 2032, che si propone come polo di attrazione anche all’esterno, vogliamo catturare l’attenzione dando risposte al nostro artigianato e al nostro commercio. Il nostro invito è ‘Corri Borgo’, serve recuperare del tempo perduto, nessuna opportunità deve essere perduta, parlo di bandi, di finanziamenti, talvolta andati deserti. Oggi Borgo ha bisogno di rimettere in circolo le sue energie, siamo l’ottava sorella ma dobbiamo colmare la distanza dalla settima”.
a.d.
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