Anna Mantini (Lega Nord): Il caso Rimini può ripetersi ovunque
Riceviamo e pubblichiamoLa barbarie dello stupro di gruppo a Rimini ha messo in evidenza ancora una volta il "doppiopesismo" del PD e del centrosinistra sul tema della sicurezza. Tanti di noi, anche piemontesi e cuneesi, hanno della Riviera romagnola un ricordo romantico relegato oramai al passato e sfrattato da un presente di paura e violenza. Da cittadina, consapevole di come l'episodio non possa essere archiviato come distante o isolato, ma tocchi ciascuno e ciascuna di noi nella propria sensibilità, rabbia e desiderio di giustizia vera, immediata e non buonista, provo sconcerto di fronte al silenzio delle cosiddette associazioni femministe e di tutela della donna contro la violenza. Non è purtroppo il primo caso, come dimostra l'analogo atteggiamento di indifferenza e di non-intervento di fronte ai numerosi episodi di femminicidio e di abusi che hanno martoriato le cronache italiane e piemontesi. Non meno grave è la riprova dell'atteggiamento ondivago di un PD che, se a Rimini invoca il massimo della pena senza sconti per le bestie che hanno compiuto lo stupro di gruppo, a Roma, negli altri Comuni e nelle Regioni dove governa adotta politiche improntate al permissivismo fino a legittimare le occupazioni abusive di immobili che si aggiungono alle assegnazioni decise per il tramite dei prefetti trasformati dal Governo in una sorta di "booking" per i clandestini. Un buonismo che, come detto, lascia il posto a dichiarazioni spot da tolleranza zero, come quelle di recente espresse dal sindaco "democrat" del Comune di Rimini, quando il dramma si è già consumato lasciando segni irreparabili sulle vittime. E quando, magari il giorno dopo, si svolge l'ennesima marcia pronta a criminalizzare le forze di polizia e a privarle dei già scarsi mezzi di intervento di cui dispongono.
Anna Mantini Lega Nord Fossano
c.s.
FOSSANO Anna Mantini