Borgna pensa a lanciare il guanto di sfida a Cirio per la Regione, ma prima bisogna trovare il suo successore
Molto del futuro politico dell’attuale primo cittadino passa per la capacità che avrà nel guidare la transizione della maggioranza dopo il decennio alla guida della cittàSotto l’ombrellone ha riposato in questo agosto gran parte della politica cuneese, lasciando la scena ai due “gianburrasca” Boselli e Lauria che ambiscono con le loro liste civiche alla carica di sindaco. Il primo corre su e giù per la città, stringe mani e denuncia a mezzo social qualunque magagna coinvolga l’amministrazione comunale, il secondo sta invece cavalcando l’onda no green pass in giro per la provincia. Ora però, riposti negli scaffali racchettoni e infradito, per l’attuale maggioranza è arrivata l’ora di fare la conta in vista delle amministrative 2022. L’intenzione del sindaco in carica Federico Borgna è quella di tenere unita l’attuale coalizione, un po’ per dare continuità al lavoro svolto in questi dieci anni, un po’ per mandare segnali a Torino.
Nel retrobottega della politica non è un mistero che la tentazione dell’inquilino più illustre di palazzo civico sia quella di lanciare il guanto di sfida ad Alberto Cirio per la presidenza della Regione, nel 2024. La sfida interna alla coalizione di centrosinistra appare tutt’altro che proibitiva, data l’assenza di un leader carismatico che giusto due anni fa aveva costretto un recalcitrante Chiamparino ad accettare la candidatura a palazzo Lascaris (salvo poi tornare sui suoi passi, con l’abbandono dello scranno in Consiglio regionale). Il vero ostacolo, una volta superato il “fuoco amico” del PD torinese - che di certo non vedrebbe di buon occhio un duello targato Cuneo per la Regione - è la popolarità crescente dell’albese. Forte di una dialettica superiore e di un iperattivismo che lo porta a macinare chilometri su e giù per il Piemonte, l’ex europarlamentare langhetto ha saputo muoversi bene nel sottobosco della politica anche nell’inedita veste di presidente regionale, registrando un incremento di consensi. Secondo un recente sondaggio del Sole 24 Ore Cirio si piazza al 6° posto tra i governatori di regione con il 52,5% dei giudizi positivi, in crescita di 3,7 punti percentuali nel gradimento rispetto al 2020. In questo ha avuto un’incidenza importante la gestione della pandemia. Nei momenti più delicati Cirio si è dimostrato buono da bosco e da riviera, facendo sentire la propria vicinanza alle categorie fermate dal lockdown anche quando ciò significava sacrificare qualcosa in termini di coerenza.
Nonostante questo Borgna potrebbe comunque tentare il colpo grosso a Torino, per molti motivi. In primo luogo non è ancora detto che il candidato del centrodestra sarà Cirio: lo scafato imprenditore di Sinio, entrato in politica con la Lega e poi passato a Forza Italia, sta lavorando alacremente per la federazione tra i due partiti che gli consentirebbe di fare un deciso balzo in avanti nelle gerarchie nazionali. La logica svolta moderata sottesa a questo progetto gli permetterebbe infatti di ambire a un posto di rilievo in quel di Roma. Fantapolitica? Neanche troppo.
Di certo sono più empirici i dati che raccontano di una sistematica alternanza regionale tra centrodestra e centrosinistra che potrebbero ulteriormente convincere Borgna a tentare una campagna elettorale sullo stile del 2012, quando da (quasi) perfetto sconosciuto si presentò con l’efficace slogan “Cuneo guarda avanti”, che contribuì a farne le fortune. Difficile oggi dire dove guarderà il Piemonte nel 2024, quando si voterà per le regionali, ma nonostante siano passati dieci anni dalla sua prima volta, è probabile che pur essendosi incanutito non abbia perso la capacità di giocare all’attacco. Il tempo è dalla sua parte.
Molto del futuro politico di Borgna passa però per il crocevia delle amministrative di Cuneo 2022 e per la sua capacità di tenere insieme la coalizione che lo ha sostenuto in questi anni. A metà settembre è atteso un vertice di maggioranza e - al di là delle parole di facciata - sarebbe ridicolo non evidenziare che molto ruoterà intorno al nome del successore. Il ‘delfino’ naturale sarebbe l’attuale assessore all’Urbanistica Luca Serale, che all’interno della sua lista (Centro per Cuneo) ha un competitor ingombrante come il collega con delega all’Ambiente Davide Dalmasso, il cui nome si sta facendo largo tra gli addetti ai lavori. Tutto questo mentre il PD ripropone il nome della vicesindaco Patrizia Manassero. Tanti gli outsider, a partire dal presidente del Consiglio comunale Alessandro Spedale, ma nessuno di loro ha troppa voglia di uscire allo scoperto. Da qualche mese è in corso uno stallo alla messicana e tutti sono in attesa di un minimo movimento degli avversari. Borgna dal canto suo aspetta prudente, consapevole che - parafrasando una sua celebre affermazione sull’ospedale - la scelta del prossimo candidato sindaco non spetterà a lui, ma non potrà essere fatta contro di lui. E quella decisione potrebbe essere il trampolino del suo futuro lontano da Cuneo.
Samuele Mattio
CUNEO Federico Borgna - Alberto Cirio - politica - Sindaco