Boselli (Indipendenti) lancia la sfida: “Se sarò sindaco nessun ospedale unico a Confreria”
L’ex vice di Valmaggia inaugura il comitato elettorale della lista. E avvisa: “Ago della bilancia tra centrosinistra e centrodestra? No, io punto a vincere”Ospedale unico, parcheggio interrato in piazza Europa, questione sicurezza. Non manca nessuno degli argomenti “caldi” della prossima campagna elettorale nell’elenco dei temi toccati da Giancarlo Boselli, all’inaugurazione della sede del comitato che sosterrà la sua candidatura a sindaco di Cuneo.
Sessantenne, funzionario di banca, eletto consigliere comunale la prima volta nel lontano 1985 e cresciuto all’ombra del garofano socialista (nei ranghi della sinistra lombardiana), è stato vicesindaco e assessore con Valmaggia prima nei Ds e poi nel Pd. Nel 2011 fu tra i grandi sconfitti delle primarie di centrosinistra che sancirono la vittoria del “movimentista” Gigi Garelli e la spaccatura con i centristi, votatisi a Federico Borgna. Lui era tra i fuoriusciti dem che appoggiarono l’attuale primo cittadino, ma da allora i percorsi con gli ex compagni di strada si sono divaricati sempre di più. Dopo le successive peregrinazioni - ultima quella tra i dalemiani di Articolo Uno, la formazione di Roberto Speranza - Boselli afferma di non avere più nulla da spartire con i partiti: “Il ruolo delle forze politiche è decaduto, non sono più strumenti validi. Ecco il significato di una candidatura indipendente”.
In effetti i temi che sta agitando da mesi nella sua lunghissima campagna elettorale - è stato il primo tra gli aspiranti sindaci a dichiararsi - non lo collocano a sinistra dello spettro politico: “Sento dire che ordine e sicurezza sono parole di destra. Non è vero, sono ciò che uno Stato civile deve garantire ai suoi cittadini”. La scelta “non casuale” di stabilire la sede della sua lista Indipendenti in via Meucci, angolo corso Giolitti, riflette l’attenzione per un quartiere dove sarebbe in corso addirittura “un tentativo della criminalità organizzata di infiltrarsi, per saggiare il mercato cittadino”. Pronto il piano d’azione in caso di vittoria a palazzo civico: “Riformeremo la polizia urbana dividendo il comune in 15 zone, ognuna avrà il poliziotto di quartiere da mattina a sera. I turni di notte dei vigili? Ne servono tre”.
La questione degrado in Cuneo centro si intreccia, sostiene Boselli, con lo spostamento dell’ospedale nel complesso del Carle. Un tema su cui il suo niet non potrebbe essere più chiaro: “Se sarà eletto sindaco, nel primo mese di mandato ritirerò questa scelta. È un colpo mortale all'economia della città, perché l’ospedale è la più grande azienda, e non ha nessun senso dal punto di vista tecnico. In futuro la medicina territoriale renderà minori le esigenze di spazio”. Tutte obiezioni che l’“indipendente” si ripropone di discutere venerdì prossimo con la neonominata presidente della Fondazione Santa Croce e Carle, Silvia Merlo: “Forse quando ha accettato l’incarico non le erano chiari tutti gli elementi: i quartieri non vogliono spostare l'ospedale dall'altipiano e così le categorie economiche e la popolazione”. Ma i no all’attuale giunta non si limitano all’ospedale: “Sul restyling di piazza Europa dico: non siamo contrari ai parcheggi sotterranei, meglio però realizzarlo in piazza Martiri. Sarebbe più centrale rispetto all’area commerciale, il che consentirebbe di estendere la zona pedonale in via Cavallotti”. La ricerca di feeling con i quartieri è forte e il candidato promette che in una sua eventuale amministrazione “i comitati di quartiere potranno indicare la loro rappresentanza nelle commissioni comunali, con diritto di parola”.
Quanto ai risultati attesi, nessun limite alle ambizioni: “Il centrosinistra non ha ancora un candidato, si parla dell'eventualità che una parte della maggioranza si stacchi e venga con noi” gigioneggia l’ex vicesindaco. Che però mette in chiaro una cosa: “Non vogliamo essere l'ago della bilancia, io punto a fare il sindaco: abbiamo già venti candidati con rappresentanze da tutte le frazioni”. Nessun nome, per il momento: “Stiamo lavorando per arrivare entro gennaio a una rosa di cinquanta candidature potenziali tra le quali verranno selezionati i trentadue nomi da proporre”. Quasi una formula da talent show, nella speranza che gli elettori non cambino canale troppo presto.
Andrea Cascioli
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