Comunali di Cuneo, i Radicali cercano l’intesa con il “terzo polo” di Pietro Carluzzo
Il movimento di Filippo Blengino pensa alle elezioni 2022. Piace la proposta dell’ex presidente della Consulta Giovanile che lavora a una lista indipendenteOra è ufficiale: tra chi scalda i motori in vista delle elezioni comunali del 2022 ci sono anche i Radicali Italiani. Una notizia che non sorprende visto l’attivismo di cui è protagonista sul territorio, ormai da diversi mesi, il movimento guidato in provincia dal giovane Filippo Blengino: dalla cannabis terapeutica alla campagna referendaria per l’eutanasia legale, sono numerosi i temi civili su cui la formazione libertaria ha fatto sentire la propria voce in un territorio storicamente poco incline alle sue rivendicazioni.
Ma anche nel dibattito locale i Radicali sono intervenuti a più riprese, ad esempio, per contestare le misure del sindaco Borgna e dell’ex questore Ricifari nel campo della sicurezza, per chiedere al Comune l’istituzione di una sala del commiato per i funerali laici o ancor più di recente per opporsi al regolamento comunale che restringe le possibilità di organizzare banchetti e presidi.
I frutti di questo lavoro non potevano non declinarsi sul piano elettorale e così ecco l’annuncio: “Lavoriamo per una nostra presenza, magari con alcuni candidati in altre liste, alle amministrative di Cuneo 2022”. Nell’aprile scorso i militanti cuneesi avevano già posto le premesse per la scalata a palazzo civico costituendo insieme ai Verdi il gruppo di lavoro “Cuneo, Diritti, Libertà”. L’obiettivo è quello di dar voce a un polo laico alternativo all’attuale maggioranza di centrosinistra, ma anche all’opposizione della sinistra civica egemonizzata in questi anni da Cuneo per i Beni Comuni. Troppe differenze separano i Radicali dall’altro outsider Giancarlo Boselli, ex vicesindaco di Valmaggia, che a fronte un pedigree socialista e dei solidi trascorsi amministrativi porta in dote anche un’intransigenza sui temi della sicurezza e del degrado difficile da digerire per Blengino e compagni.
Resta aperta invece l’intesa con la lista che si propone come una novità assoluta della prossima tornata, quella guidata dall’ex presidente della Consulta Giovanile Pietro Carluzzo. Parliamo di Evoluzione, la lista civica che gli esponenti dell’associazione culturale Rigenerazione hanno lanciato un mese fa con tanto di simbolo ufficiale. Il progetto ha già guadagnato adesioni di un certo peso come quelle dei sindaci di Beinette e Bernezzo, rispettivamente Lorenzo Busciglio e Lorenzo Bono, nonché dell’animatore della Casa del Quartiere Donatello Alberto Ubezio. Evoluzione si pone come polo indipendente ma l’alveo di riferimento resta quello del centrosinistra, dal momento che i suoi ispiratori provengono in gran parte dai ranghi di Cuneo Solidale Democratica e dei “valmaggiani” di Monviso in Movimento.
Le possibilità di una collaborazione con i Radicali sono più che concrete, come lasciano trasparire gli attivisti in una nota: “Lavoreremo indubbiamente per portare all’attenzione dei gruppi politici cuneesi temi che ci stanno cari, a partire dai diritti degli ultimi. Guardiamo al fronte liberale, democratico, ambientalista e riformatore, come quello che fa capo a Evoluzione Cuneo, con cui abbiamo sintonia su molti temi e sensibilità affini. Indubbiamente è presto per parlare di accorpamenti elettorali, ci piace dibattere sui temi prima. Il progetto di Cuneo, Diritti e Libertà, nato insieme ai Verdi, sicuramente proseguirà come supporto a proposte concrete per la città”.
“Siamo contenti - affermano dal canto loro gli esponenti di Evoluzione Cuneo - di poter costruire una visione di città insieme a quelle nuove forze che possiedono i nostri obiettivi. Evoluzione Cuneo, così come Cuneo, diritti e libertà, non solo vuole provare a dare un contributo sostanziale al capoluogo concentrandosi prima su un programma locale ampiamente condiviso, che metta al centro il cittadino e che vada al di là dei colori politici, ma guarda alla futura amministrazione comunale con la speranza di poter rinnovare progressivamente l'attuale classe politica dirigente”.
Andrea Cascioli
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