Crescere Insieme diventa Cuneo Civica e aspetta i solidali: ecco la “terza gamba” del centrosinistra
La ex “lista della fondazione” rinnova nome e simbolo. Un messaggio chiaro ai centristi (assenti), ma anche al Pd che guarda alla sua sinistra: “No agli estremismi”C’è una “nuova” forza politica nel centro-centrosinistra di governo a Cuneo, che in realtà è l’evoluzione di una lista già presente dal 2012. Crescere Insieme cambia nome e simbolo: da oggi sarà Cuneo Civica, con una scritta bianca in campo azzurro al posto del biancorosso sullo sfondo della Bisalta.
Crescere Insieme nacque nel crogiolo della maggioranza di allora, polverizzata dalla spaccatura tra il Pd, fedele al risultato delle primarie e quindi alla scelta di Gigi Garelli, e l’ala moderata che si sarebbe poi riunita attorno a Federico Borgna. Per gli addetti ai lavori era - e più ancora lo sarebbe stata dal 2016, con l’ascesa del suo mentore Giandomenico Genta a palazzo Vitale - la “lista della Fondazione CRC”. Molta acqua è passata sotto i ponti, con Genta costretto al ritiro da gravi problemi di salute e l’altro ispiratore Giovanni Quaglia disarcionato in Fondazione CRT da Fabrizio Palenzona, poi a sua volta caduto in disgrazia.
Nel frattempo Crescere Insieme ha proseguito la sua avanzata silenziosa, propiziata dal think tank dell’associazione Insieme: prima l’8% nelle comunali del 2017, poi l’8,8% nell’ultima tornata. Tre consiglieri comunali (Luca Paschiero, Mario Di Vico ed Elio Beccaria), due assessori (Paola Olivero e Andrea Girard) e tanti amici su cui contare nella macchina comunale, soprattutto nelle partecipate dove il gruppo ha fama, meritata, di asso pigliatutto. Sua espressione sono i presidenti del Miac Marcello Cavallo e dell’Acsr Giancarlo Isaia: alla faccia del presunto vaso di coccio tra i vasi di ferro del Pd e del Centro.
Per la presentazione del suo “restyling” la lista ha scelto il complesso delle Giuseppine sul lungogesso Giovanni XXIII. “Luogo simbolico perché vicino al Rondò dei Talenti, la principale eredità di Gianni Genta” spiega Marco Bertone, l’ex enfant prodige della politica cittadina che oggi coordina Cuneo Civica dopo un passato di candidato sindaco a vent’anni (era l’ispiratore del Connubio Giovanile) e poi di esponente di Forza Italia e del Pdl. Da lui arriva una risposta a chi vuole sapere se i civici sosterrebbero nel 2027 un futuribile centrosinistra - magari con dentro la sinistra movimentista dei Beni Comuni - al posto dell’attuale centro-centrosinistra: “Difficilmente se ci fossero estremismi strani ci ritroveremmo, c’è bisogno di determinate condizioni”. Questo il primo messaggio, diretto a Patrizia Manassero e più ancora a Chiara Gribaudo.
L’altro è un avvertimento che rimane sospeso nell’aria, anche perché chi dovrebbe riceverlo - il gruppo di Centro per Cuneo - non c’è. A nome di tutti avrebbe dovuto portare il saluto augurale Enrico Collidà, trattenuto da un contrattempo personale. “Non avevamo invitato i consiglieri uno per uno” si affretta a dire Bertone, precisando che con gli amici centristi non ci sono problemi. Sarà, ma intanto gli unici a mancare l’appuntamento sono loro. Per il resto c’è una folta rappresentanza del Pd - i segretari provinciale Mauro Calderoni e comunale Erica Cosio, l’assessore Sara Tomatis, la consigliera Santina Isoardi, ci sono l’indipendente di maggioranza Nino Pittari, l’ex sindaco Alberto Valmaggia, il capogruppo di Indipendenti Giancarlo Boselli in veste di “osservatore”. C’è soprattutto l’intero stato maggiore di Cuneo Solidale Democratica e questo è il fatto più rilevante, perché l’operazione Cuneo Civica prelude alla nascita della Federazione Civica e Solidale, ovvero la “terza gamba” del centrosinistra.
Cosa significherà in concreto è ancora da valutare. Forse non la fusione elettorale nel 2027, ma di sicuro un coordinamento stretto sui tavoli della maggioranza e un impegno a ritrovarsi, a scadenze regolari, per fare il punto su quel che succede. I civici ci metteranno la loro rete di competenze maturata attraverso l’associazione Insieme e l’Aispa, i solidali le loro relazioni con il mondo cattolico e laico nel sociale. Il primo obiettivo, a portata di mano, è l’elezione di Stefania D’Ulisse in Consiglio provinciale. Poi si vedrà: “Se non siamo la prima forza, già oggi con sei consiglieri siamo rilevanti” osserva Bertone. E altri potrebbero aggiungersi nell’eventualità - non menzionata da nessuno, ma pur sempre possibile - che il gruppo costiano del Centro, facente capo a Vincenzo Pellegrino, faccia saltare il banco.
La sindaca osserva e benedice da lontano, consapevole che questa mossa pone una più solida ipoteca sulla sua permanenza in municipio almeno fino alla scadenza naturale del mandato, fra tre anni. Dopo ci sarà da rimescolare le carte e forse anche da sostituire il mazziere, ma è prematuro parlarne. “Sono felice che oggi siano qui i rappresentanti delle altre due liste di maggioranza della città” dice intanto Olivero, con un lapsus su cui il dottor Freud si sarebbe interrogato. Adelante, con juicio: un colpo al centro e uno alla botte, se ci è permessa l’ironia.
Andrea Cascioli
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