Dalmazzo agli industriali della Granda: “Il Pnrr rischia di privilegiare i grandi municipi”
Il sindaco di Lagnasco e candidato alla presidenza della Provincia ha partecipato al confronto in Confindustria con il suo sfidante Luca RobaldoIl candidato presidente Roberto Dalmazzo, sindaco di Lagnasco, ha partecipato al dibattito organizzato da Confindustria Cuneo nella giornata dell’election day dell’Unione industriale, in cui sono stati rinnovati i presidenti delle 17 sezioni merceologiche. L’incontro si è svolto in un clima disteso in cui i due candidati hanno ribadito più volte l’amicizia che li lega e l’intenzione di collaborare per il bene della Provincia anche dopo le elezioni del 25 settembre.
Dalmazzo ha esordito ricordando di essere uno dei 201 sindaci di comuni della Granda con meno di 3.000 abitanti e ripercorrendo le tappe che lo hanno portato alla candidatura, dalla richiesta giuntagli dai sindaci di Octavia al sostegno del presidente della Regione Alberto Cirio e di tutte le forze di governo della Regione Piemonte. Dalmazzo ha sottolineato di aver accettato di correre per la Granda per portare nei palazzi della Provincia la voce dei piccoli comuni, troppo spesso rimasta, in passato, inascoltata. Piccoli comuni in cui il sindaco deve essere all’occorrenza segretario, cantoniere, ragioniere, per la mancanza di personale che ormai da anni colpisce i piccoli municipi maturando un’esperienza che Dalmazzo intende mettere a frutto come presidente della Granda.
Il candidato presidente ha ricordato di essere un geometra e non un politico, anche questa è una peculiarità che potrà mettere al servizio della Provincia in caso di elezione, con un approccio pratico, concreto e con la capacità, maturata in oltre 25 anni di apertura del suo studio professionale, di dialogare con i funzionari favorendo un produttivo lavoro di squadra per snellire i tempi burocratici nell’approvazione delle pratiche dipendenti dalla provincia. Rivolgendosi agli imprenditori Dalmazzo si è impegnato a fare tutto quanto in suo potere per ridurre i ritardi per un’imprenditoria cuneese che corre veloce e che non può essere rallentata dalla burocrazia.
Dalmazzo ha spiegato alla platea di imprenditori di avere come riferimento lo storico presidente Giovanni Quaglia, esempio di virtù politica e capacità di dialogo, in un periodo in cui i dipendenti provinciali erano 950 (oggi sono 392), prima che la riforma Delrio mettesse in ginocchio l’ente provinciale, era possibile programmare e nessun municipio veniva lasciato solo a sé stesso.
Sempre rivolto agli imprenditori il sindaco di Lagnasco ha aggiunto: “Il terzo motivo per cui mi sono candidato è, tirando le somme, per dare risposte veloci al mondo produttivo della nostra provincia”. Rispondendo poi riguardo allo spinoso problema della viabilità legata alla rete viaria provinciale più estesa d’Italia: “Oggi abbiamo quattro capoarea, uno per sottozona. Ogni capoarea ha un solo cantoniere, nonostante il loro grande impegno, i tagli che hanno più che dimezzato le risorse per la manutenzione delle strade, hanno portato a un degrado diffuso degli asfalti e del sottofondo stradale. Con il dialogo con i funzionari e i sindaci dobbiamo fare in modo che queste poche risorse vadano a risolvere le criticità maggiori, senza dimenticare alcun territorio. È una grande sfida e non sarà facile, ma garantisco che ce la metterò tutta per fare il meglio con le poche risorse a disposizione”.
Il direttore di Confindustria Cuneo Giuliana Cirio ha incalzato i candidati anche riguardo ai fondi del Pnrr. Anche in questo caso Dalmazzo ha espresso il proprio punto di vista, nell’ottica di non lasciare da soli i comuni più piccoli e con meno impiegati: “Il Pnrr dà una possibilità unica ai comuni, ma rischia di privilegiare i grandi municipi strutturati con decine di dipendenti penalizzando le realtà meno organizzate. I residenti dei piccoli comuni leggono sui giornali che arrivano soldi a pioggia e si chiedono perché questi non finiscano nelle nostre piccole realtà. È semplice, perché i piccoli municipi non possono chiedere i soldi del Pnrr perché non hanno il tecnico che fa lo studio di fattibilità, non possono dare incarichi esterni, non hanno il ragioniere per verificare la parte economica e non hanno supporti. Il mio obiettivo è ampliare il Seis e dialogare con gli ordini professionali per fare sì che i professionisti possano collaborare con i piccoli comuni e non perdano occasioni importanti di reperire fondi dal Pnrr”.
Dalmazzo ha concluso il proprio intervento ricordando la collaborazione che ha sempre avuto con tutti i parlamentari della provincia di Cuneo, indipendentemente dai colori politici, sottolineando l’intenzione di collaborare con tutti i 247 sindaci della Granda.
c.s.
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