"Dico la mia su Cuneo: da sempre i 'poteri forti' vogliono far vincere il centrosinistra"
Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni dell'ex consigliere provinciale Paolo Chiarenza: "Un accordo tacito e trasversale"Riceviamo e pubblichiamo.
Egregio Direttore,
finito il lungo monopolio di potere della DC, a Cuneo i “poteri forti” - che sono ben individuabili - hanno disposto che questo divenisse un’ipoteca del centrosinistra. E’ un accordo tacito e trasversale che in questi anni ha sfidato e sconfitto personaggi come Giordano, espressione della Coldiretti e nipote di un vescovo autorevole, come il noto notaio Parola, assessore provinciale, e come l’esperto ing. sen. Menardi. Poichè il centrodestra in provincia di Cuneo è largamente maggioritario nell’elettorato, è lasciato libero di prendere la sua rivincita alle elezioni politiche, facendo eleggere i suoi parlamentari. Ma si sa che saranno deputati e senatori che incideranno poco sul territorio, e che a Roma, da peones, saranno ininfluenti. Un’altra cosa è esercitare il potere politico-amministrativo a Cuneo e provincia. A Cuneo si decidono le nomine nei Cda, nelle Fondazioni bancarie, nelle istituzioni che contano. E allora scatta l’ accordo verticistico di potere, frutto di compromessi, connivenze, alleanze per emarginare il centrodestra. Veti, blocchi ai nastri di partenza, ma soprattutto continui rinvii della scelta del candidato sindaco, con la vecchia giustificazione di non “bruciare” i candidati, ma in realtà per stopparli.
In queste manovre il centro destra subisce e conta le sue vittime. Sono convinto, per esempio, che il dottor Vincenzo Colucci, personaggio di prestigio, già possibile candidato sindaco del centrodestra nelle passate elezioni, sia stato messo anche oggi nelle condizioni di declinare la propria disponibilità. Altro fatto è che si è indotti ad astenersi da proporre candidature identitarie, candidature politiche in grado di conoscere, studiare, e approntare progetti per il presente e il
futuro della città. Anche qui con l’alibi della ricerca di personaggi della cosiddetta società civile che dovrebbero portare voti da ogni parte, ma che non possono avere esperienza e linearità, buoni per ogni occasione, con il corollario poi di una miriade di liste civiche, come tu mi vuoi, e dove tutti possono trovare posto. Eppure per quanto riguarda Fratelli d’Italia si può vantare candidati qualificati: da Enzo Tassone, esperto dirigente di lungo corso del partito, per anni consigliere comunale e anche assessore a Peveragno, ora vicepresidente del Miac, agli attuali consiglieri comunali dott. Garnero e avv. Coggiola. Candidature che possono anche impedire l’esodo di elettori della Destra eventualmente sguarnita verso altri lidi. Perdere per perdere, perché non battersi in nome della chiarezza, della coerenza e dei contenuti programmatici identitari?
Comunque, il contorno della situazione di Cuneo è pressochè servito: sette candidati sindaco e all’incirca una ventina di liste civiche. C’è di che sbizzarrirsi. Si possono vedere soddisfatte legittime velleità personali, portare gruppi di vario genere alla ribalta, proposte alternative a tutto e a tutti. E poi c’è il tocco distintivo dei programmi per smuovere l’opinione pubblica. C’è chi rilancia il progetto del Mercantour (Una volta si facevano riunioni intergovernativa fra Italia e Francia); chi rivendica il ruolo della ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza (Ma dov’è la volontà politica?); chi invoca al di là di ogni realismo attuale l’uscita dall’Unione Europea e dall’euro; chi riafferma la Costituzione così com’è; chi vuole “Cuneo bellissima”; chi punta al “centro”, naturalmente liberale e moderato. Infine tutti immancabilmente si dichiarano “indipendenti”, senza chiarire da cosa. Ma la sorpresa migliore che esce dal cilindro elettorale è l’ammonimento lanciato per le
elezioni comunali da Oscar Farinetti, noto patron di Eataly, ma ancora di più vecchio santone della sinistra che comanda. Ad Alba in occasione del premio “Ospitalità Italiana” ha dichiarato: “Mettiamo nei posti che contano le persone competenti e non i riciclati dalla politica. Non cadiamo anche noi nei soliti errori nazionali, superiamo gli equilibri di palazzo e facciamo le scelte pubbliche per il bene di tutti”. Allora, a chi ci si deve rivolgere?
Paolo Chiarenza (Busca)
Redazione
CUNEO cuneo