'La guerra dei dazi rischia di creare problemi agli imprenditori della Granda'
A lanciare l'allarme è il Movimento Cinque Stelle di Cuneo, che parla di 'escalation rischiosa'Riceviamo e pubblichiamo una lettera dal Movimento Cinque Stelle di Cuneo, in commento alla situazione internazionale.
Nel 2018 è inevitabile per un'imprenditore, piccolo o grande che sia, guardare oltre i propri confini geografici e confrontarsi con i mercati internazionali e in questi giorni si sente parlare molto del concetto di "protezionismo" visto che la nuova amministrazione americana ha deciso di aumentare (ci sono sempre stati i dazi tra UE e Stati Uniti, è bene ricordarlo) del 25% i dazi sull'acciaio e del 10% sull'alluminio. In risposta, pare che l' Unione Europea vorrebbe aumentarli su prodotti tipici americani come, ad esempio, il Bourbon whisky, un unicum americano non replicabile qui in Europa (la Scozia ormai è fuori dalla UE a causa della Brexit).
Nel 2018 è inevitabile per un'imprenditore, piccolo o grande che sia, guardare oltre i propri confini geografici e confrontarsi con i mercati internazionali e in questi giorni si sente parlare molto del concetto di "protezionismo" visto che la nuova amministrazione americana ha deciso di aumentare (ci sono sempre stati i dazi tra UE e Stati Uniti, è bene ricordarlo) del 25% i dazi sull'acciaio e del 10% sull'alluminio. In risposta, pare che l' Unione Europea vorrebbe aumentarli su prodotti tipici americani come, ad esempio, il Bourbon whisky, un unicum americano non replicabile qui in Europa (la Scozia ormai è fuori dalla UE a causa della Brexit).
Questo modo di agire è una escalation rischiosa che potrebbe creare problemi anche ai nostri piccoli e medi imprenditori, per i quali l'export rappresenta la voce principale di reddito, visto che il consumo interno qui in Italia langue ancora. Il mercato americano è uno dei principali sbocchi economici per le nostre aziende ed il nostro export negli Stati Uniti, dato del 2016, vale ben 36 miliardi di euro, di cui 3,70 miliardi solo nel comparto enogastronomico . Nella nostra provincia ci sono eccellenze agroalimentari in ambito artigianale che sono apprezzate in tutto il mondo e sono tanti i consumatori americani che ammirano i nostri prodotti. Per questo, la possibile battaglia commerciale sui dazi potrebbe portare a serie conseguenze persino qui, nella nostra provincia, la quale da sola vale quasi un 7% delle esportazioni totali nel settore agroalimentare italiano.
E' vero, la iper globalizzazione che nacque negli anni Novanta ha causato squilibri economici di non poco conto e questioni come il dumping salariale o la delocalizzazione di nostre aziende, anche all'interno della UE, sono evidenti. Se si parla di un commercio mondiale equo si deve partire da questo punto, non si può più avere un eccesso di importazioni di prodotti di bassa qualità e fatti da persone in condizioni carenti come tutele e salute, almeno fino a quando si riuscirà a trovare il modo di creare condizioni di vita adeguate ai lavoratori di questi paesi, liberandosi così dalla concorrenza sleale creata dal dumping salariale. Mettere dazi sembrerebbe una mossa per proteggere la propria economia ma qui c'è un punto che sembra sfuggire a molti leaders, europei e non. L'artigianato tipico, nella sua unicità, può davvero creare problemi di dumping o di perdita di posti di lavoro? Ad esempio, se è vero che l'acciaio può essere fatto ovunque, lo stesso discorso non può valere per il barolo, che non può essere fatto da altre parti se non qui, nel nostro territorio.
E' necessario che tra UE e Stati Uniti ci sia un dialogo in modo da tenere fuori da ogni possibile incremento di dazi i prodotti unici, tipici e artigianali, sia quelli americani sia quelli europei, perchè non toglieranno mai alcun posto di lavoro visto che non sono replicabili se non nel luogo originale dove si creano. Per questo diciamo lunga vita al Bourbon whisky di qualità come al Barolo (da bersi responsabilmente, ovvio).
Movimento Cinque Stelle Cuneo
E' vero, la iper globalizzazione che nacque negli anni Novanta ha causato squilibri economici di non poco conto e questioni come il dumping salariale o la delocalizzazione di nostre aziende, anche all'interno della UE, sono evidenti. Se si parla di un commercio mondiale equo si deve partire da questo punto, non si può più avere un eccesso di importazioni di prodotti di bassa qualità e fatti da persone in condizioni carenti come tutele e salute, almeno fino a quando si riuscirà a trovare il modo di creare condizioni di vita adeguate ai lavoratori di questi paesi, liberandosi così dalla concorrenza sleale creata dal dumping salariale. Mettere dazi sembrerebbe una mossa per proteggere la propria economia ma qui c'è un punto che sembra sfuggire a molti leaders, europei e non. L'artigianato tipico, nella sua unicità, può davvero creare problemi di dumping o di perdita di posti di lavoro? Ad esempio, se è vero che l'acciaio può essere fatto ovunque, lo stesso discorso non può valere per il barolo, che non può essere fatto da altre parti se non qui, nel nostro territorio.
E' necessario che tra UE e Stati Uniti ci sia un dialogo in modo da tenere fuori da ogni possibile incremento di dazi i prodotti unici, tipici e artigianali, sia quelli americani sia quelli europei, perchè non toglieranno mai alcun posto di lavoro visto che non sono replicabili se non nel luogo originale dove si creano. Per questo diciamo lunga vita al Bourbon whisky di qualità come al Barolo (da bersi responsabilmente, ovvio).
Movimento Cinque Stelle Cuneo
c.s.
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