''Legge elettorale, perché non reintrodurre il voto di preferenza?''
La lettera firmata da un gruppo di militanti di Fratelli d'Italia alimenta il dibattito sulla riforma elettoraleRiceviamo e pubblichiamo.
Gentile direttore,
la Destra politica ha sempre contestato la partitocrazia che ha occupato le strutture dello Stato e spartito il potere a proprio uso e consumo. All’interno poi di questo sistema, il crollo di credibilità e ruolo dei partiti ha esaltato il predominio personale dei loro vertici, che impongono decisioni politiche e soprattutto le candidature elettorali.
Alla luce della riforma che diminuisce la rappresentanza elettorale sul territorio e in previsione delle prossime elezioni politiche, trasversalmente nei vari schieramenti insorgono reazioni e obiezioni motivate contro il predominio incontrastato delle segreterie politiche nazionali. Potremmo dire che è il pianto dei coccodrilli.
Poiché si è giunti persino a privare il popolo cosiddetto “sovrano” del diritto di votare i consiglieri provinciali del territorio, e poiché analogo tentativo lo si è proposto in riferimento alla elezione dei senatori, in vista della necessaria nuova legge elettorale, invitiamo i parlamentari che vorrebbero ribellarsi all’attuale situazione ad una iniziativa legislativa che può rimescolare questo sistema antidemocratico: reintrodurre il voto di preferenza da parte degli elettori. Ai cittadini sarà così riaffidato almeno il diritto consapevole di scegliere i propri rappresentanti a livello istituzionale e ai candidati di ogni partito il dovere elementare di dimostrare la loro capacità e il loro impegno a sostegno delle istanze del loro territorio.
Attendiamo fiduciosi che qualche esponente politico si dia una mossa.
Paolo Chiarenza, Guido Giordana, Luca Ferracciolo, Fabio Mottinelli, Maurizio Occelli, Mario Pinca, Denis Scotti (Cuneo)
Redazione
CUNEO lettera