Maurizio Paoletti entra in Fratelli d’Italia: a Boves il primo sindaco della fiamma
L’ex coordinatore cuneese di Forza Italia lascia senza polemiche: “Ma non so se il partito avrà un futuro dopo Berlusconi”. Le regionali? “Troppi impegni, non ci sarò”L’annuncio ufficiale arriva dal palco della festa provinciale di Fratelli d’Italia a Savigliano: Maurizio Paoletti, sindaco di Boves ed ex coordinatore provinciale di Forza Italia, è entrato a far parte della compagine meloniana. Un acquisto in finale di mercato, si potrebbe dire se l’ambiente fosse quello calcistico, se è vero che la leader della fiamma in persona ha dato ordine ai suoi di non infierire sugli alleati. Meglio non agitare troppo le acque in vista delle europee e delle regionali del prossimo anno, anche perché la tenuta degli eredi di Berlusconi è una delle questioni che preoccupano di più i piani alti del centrodestra.
L’arrivo di Paoletti, fino allo scorso ottobre al vertice degli azzurri nella Granda, era però solo una questione di tempo. Lo conferma lui stesso: “Ne avevo già parlato anche con Franco Graglia, mesi fa: non è qualcosa che sia nato dal mattino alla sera”. Il plenipotenziario del partito di Cirio di certo non avrà fatto salti di gioia, vedendo andar via uno dei pochi amministratori ancora fedeli alla causa. Ma l’ex assicura: “Ci lasciamo in buoni rapporti. Con Berlusconi si è chiusa un’era, mi sembrava che una riflessione fosse dovuta e credo che la Meloni sia oggi la figura di riferimento per il centrodestra”. Quanto al futuro di Forza Italia, aggiunge, “non ho la sfera di cristallo. Confido che l’ala moderata continuerà a esistere, ma è un momento difficile e ormai da anni la politica si fa affidandosi a figure forti: è successo con Berlusconi e poi con Renzi, Salvini e Meloni”.
La notizia nella notizia è che da oggi Boves, città martire e medaglia d’oro della resistenza, ha un sindaco espressione del partito che nel suo simbolo inalbera la fiamma tricolore che fu del Movimento Sociale Italiano e poi di Alleanza Nazionale. Malgrado le professioni di antifascismo di alcuni e le rotture col passato si direbbe uno scossone non da poco, ma il diretto interessato non ne è convinto: “I tempi sono cambiati. Nel mio ruolo amministrativo non c’è mai stato nessun tipo di contrapposizione: mi sono distinto per battaglie di libertà e impegno civico”.
L’anno prossimo ci saranno le regionali e Paoletti, in scadenza di mandato, non è ricandidabile in comune. Tuttavia il salto dal municipio di piazza Italia agli scranni di palazzo Lascaris non lo tenta: “È incompatibile con la mia attività lavorativa di avvocato. Sarò a disposizione eventualmente per le provinciali, ma al momento non penso a una candidatura in ambito regionale”. Non una buona notizia per i nuovi compagni di strada, perché il territorio del capoluogo resta uno di quelli su cui Fratelli d’Italia è più debole. Per riempire la casella, William Casoni dovrà bussare ad altre porte.
Andrea Cascioli
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