Paolo Bongioanni: “Un voto per il futuro del Piemonte e per un’Europa più vicina al nostro territorio”
Non solo tappi di bottiglie: “L’Ue è percepita come entità lontana, ha imposto norme assurde che ci penalizzano” dice il capogruppo regionale di Fratelli d’ItaliaOrmai manca pochissimo. Sabato 8 e domenica 9 giugno i cittadini piemontesi avranno la possibilità di decidere nelle urne chi li rappresenterà in Consiglio regionale nei prossimi cinque anni. Chi sarà il presidente chiamato a governare il Piemonte di domani. E anche chi andrà in Europa a difendere e tutelare i legittimi interessi del nostro territorio. Paolo Bongioanni, capogruppo uscente di Fratelli d’Italia a Palazzo Lascaris, è il candidato capolista per la circoscrizione di Cuneo sulla scheda verde per il partito di Giorgia Meloni. In due interviste con Cuneodice ha illustrato nei giorni scorsi i risultati portati a casa e i progetti per il futuro. E ora invita gli elettori a non rinunciare ad andare alle urne e a decidere a chi dare fiducia per la nuova legislatura.
Consigliere Bongioanni, ci siamo. Perché gli elettori ancora indecisi dovrebbero andare ai seggi anziché restare a casa?
“Non mi stancherò mai di ripetere che andare a votare è scegliere il nostro futuro. Non dobbiamo mai lasciarci andare alla sfiducia e al qualunquismo del “tanto sono tutti uguali”. Non è vero. Ci sono politici buoni e politici meno buoni, “gente di parole” che promette mari e monti e “gente di parola” che invece porta a casa risultati concreti. Io non sono nato con la politica ma ci sono arrivato dopo aver lavorato per ventun anni come direttore dell’Atl del Cuneese. La politica è da oltre duemila anni lo strumento evoluto che la democrazia ci mette a disposizione per fare leggi, bandi, scrivere regole e tutti gli strumenti che regolano la crescita e lo sviluppo della nostra società. Non spetta a me il giudizio sul lavoro compiuto, ma mi sento sicuramente confortato dal riconoscimento di tutte le persone che ho incontrato ogni giorno di questi anni. Imprenditori, commercianti, amministratori, associazioni, volontari, cittadini di tutta la Granda e che non mi hanno mai fatto mancare le loro proposte, segnalazioni e suggerimenti”.
Ma in una provincia estesa, complessa e fatta di tante storie e realtà territoriali diverse come quella di Cuneo, perché dovrebbero scegliere lei e il suo partito?
“Per il programma delle cose concrete che ho in agenda per la prossima legislatura, che ha sempre guardato all’interesse generale e non all’arroccamento ideologico e preconcetto. E che conto di portare a casa a vantaggio di tutti i cittadini piemontesi come sono riuscito a fare finora. Sanità: affrontare il problema delle liste d’attesa, decongestionare gli ospedali e invertire il paradigma creando una sanità di territorio che ritorni vicina al cittadino attraverso gli ospedali di comunità, da realizzare contestualmente al piano della nuova edilizia sanitaria. Turismo: rifinanziare la legge 18 a sostegno dell’impresa turistica, fondamentale per la crescita economica del nostro territorio in previsione della riapertura del Colle di Tenda e della riattivazione dei flussi in arrivo dall’aeroporto di Nizza e dalla Costa Azzurra. Montagna: voglio ridare una nuova governance alla nostra montagna, che è una risorsa fondamentale. Dobbiamo tornare alle Comunità montane e cancellare le Unioni montane, che abbiamo sperimentato e dimostrato che non funzionano, per ridare rispetto e dignità a chi ha il coraggio di continuare a vivere e tenere vive le nostre terre alte. E che è un autentico eroe”.
I suoi temi forti sono da sempre il turismo e il sostegno alle nostre attività produttive. Che programmi ha, al riguardo?
“Sempre lavorando con il metodo adottato in questi anni - l’ascolto dei territori e di tutte le loro realtà - ho in agenda molti interventi che farò di tutto per mettere a terra nei prossimi cinque anni. Ad esempio il Piemonte deve poter avere una filiera corta in agricoltura che assicuri ai nostri produttori prezzi più remunerativi di quelli praticati oggi dalla grande distribuzione, assolutamente ingiustificabili per chi offre un’eccellenza assoluta consacrata dai mercati, dai nostri ristoratori-bandiera e dai consumatori. Chiederò l’immediato rifinanziamento del mio Voucher Vacanza Piemonte che ha rilanciato il turismo piemontese dopo il Covid. Ed è arrivato il momento di mettere mano a una riforma strutturale dell’organizzazione del turismo piemontese. Dobbiamo abbandonare la vecchia ripartizione territoriale delle Atl, disegnate nel lontano 1996, per una basata sul prodotto e il tipo di esperienza che oggi il turista desidera vivere: l’outdoor, lo sci, l’enogastronomia, il wellness. Poi è l’ora di varare un vasto programma di ridisegno degli interventi sull’impiantistica sportiva per sostenere la pratica e l’accesso allo sport dei nostri giovani. E ancora tante proposte che ho già posto in questa legislatura all’attenzione della Giunta attraverso molti ordini del giorno, che nella prospettiva del prossimo quinquennio trovano l’orizzonte temporale adeguato per essere discusse e reperire le risorse necessarie”.
Per esempio?
“Utilizzare le cave di inerti dismesse per ospitare impianti di fotovoltaico in grado di produrre energia green senza ulteriore consumo di suoli o compromettere terrenti votati all’agricoltura. Varare una politica che sostenga la costruzione di nuovi invasi artificiali e favorisca l’uso di quelli esistenti come riserve idriche per la nostra agricoltura e zootecnia, messa in crisi negli ultimi anni dalla siccità. Affrontare e risolvere una volta per tutte il problema del segnale telefonico e dei ripetitori nelle aree montane, fondamentale non solo per lo sviluppo turistico e commerciale ma anzitutto per la sicurezza e le emergenze. E molte altre di cui avremo occasione di riparlare”.
Sabato e domenica i piemontesi, come tutti gli italiani, sono anche chiamati a votare sulla scheda grigia per le elezioni europee. Qual è la sua riflessione?
“Spesso percepiamo l’Europa come un’entità lontana, astratta, talvolta ostile ma le cui decisioni non influenzano la nostra vita. Non è così: e non è solo questione dei tappi sulle bottiglie di plastica. Il Piemonte in questi anni ha sicuramente ricevuto dall’Europa molti vantaggi e opportunità, grazie anche ai quali è riuscito a ripartire appieno dopo la pandemia e a impostare con i fondi europei del Pnrr molti interventi che stanno prendendo forma sul nostro territorio. Penso a tutti i sostegni arrivati alle imprese della nostra agricoltura e zootecnia attraverso i bandi gestiti dalla Regione Piemonte, agli indennizzi, al sostegno internazionale dei nostri marchi di qualità. Così come la forte quota europea nei fondi di Sviluppo e coesione, che stanno consentendo di realizzare progetti di riqualificazione urbana e territoriale nelle 24 aree territoriali omogenee del Piemonte, di cui sette in provincia di Cuneo: Monregalese, Alta valle Tanaro e Cebano, Pianura Cuneese, Valle Stura, Terre del Monviso, Roero, Terre di Langa”.
Però?
“Dall’altra è sotto gli occhi di tutti come l’Europa imponga schizofrenicamente norme assurde che penalizzano gli interessi dell’Italia, del Piemonte, delle sue imprese e della sua gente. Le scadenze sulle auto elettriche nella regione che più ha pagato i costi globali di riconversione. La norma assurda che ferma i Diesel Euro 5 e che io sono riuscito a scongiurare in Piemonte. Le imposizioni del Green Deal ambientale sull’impatto zero delle case, che costringerà tanti proprietari di abitazioni ad affrontare spese insostenibili per correre dietro a norme pensate per la Danimarca o l’Olanda ma assurde in Italia. Le politiche agricole che hanno portato in strada per mesi i trattori di tutta Europa. Le imposizioni sulla libera concorrenza in materia energetica che - complice la situazione internazionale e la scelta dell’Italia di rinunciare al nucleare - hanno fatto schizzare alle stelle le bollette per i nostri imprenditori e cittadini”.
Cosa si può fare per riequilibrare tutto questo?
“Cambiare quest’Europa dando nelle urne un segnale forte di cambiamento. Votare Fratelli d’Italia alle elezioni europee è votare per il Piemonte. Il programma di Giorgia Meloni è sintetizzato nello slogan “L’Italia cambia l’Europa”. Vogliamo dai prossimi cinque anni un’Europa che sostenga concretamente progetti ambiziosi di sviluppo fra Nazioni vicine, come quello che ho in mente da tempo fra Piemonte, Liguria, Provenza e Costa Azzurra per dare vita all’Euroregione turistica delle Alpi che si tuffano nel mare. E anche in Regione e a Roma, come ho già fatto più volte in questa legislatura, continuerò a battermi contro le assurde norme di Bruxelles che promuovono la carne sintetica e le farine d’insetti e, per contro, penalizzano con etichettature terroristiche le produzioni d’eccellenza degli agricoltori e viticultori piemontesi. Ecco perché l’8 e il 9 giugno un voto a Fratelli d’Italia in Europa è un voto per il Piemonte”.
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