Regionali, il Movimento 5 Stelle ha scelto Sarah Disabato
Sarà la 35enne capogruppo regionale a guidare le truppe pentastellate. Il collega e possibile competitor Martinetti fa il cavaliere: “È la scelta migliore”Per la corsa alla presidenza della Regione Piemonte il Movimento 5 Stelle schiera Sarah Disabato. La presidente del gruppo consiliare pentastellato a palazzo Lascaris e coordinatrice regionale M5S è stata scelta come candidata per sfidare gli avversari di centrodestra e centrosinistra, Alberto Cirio e Gianna Pentenero.
L’ufficializzazione della candidatura è arrivata durante la conferenza stampa alla quale ha partecipato anche la vicepresidente del movimento ed ex sindaca di Torino, Chiara Appendino: colei che più di tutti si era battuta contro l’intesa col Pd locale, che negli anni alla guida della città non le ha risparmiato colpi bassi. Trentacinque anni compiuti lo scorso ottobre, laureata in biologia, Disabato viene da Collegno (come una delle pioniere dei meetup piemontesi, l’ex viceministro Laura Castelli, poi transitata per la disastrosa esperienza di Impegno Civico e ora approdata tra le file di Nord chiama Sud). Eletta consigliera comunale nel 2014, è arrivata in Consiglio regionale nel 2019 forte di 1230 preferenze.
“Al centro della nostra azione politica ci sarà una parola chiave: diritti. Diritti che spesso in questa Regione non sono tutelati e garantiti, a partire dal diritto alla salute” dice nella prima dichiarazione da candidata da candidata: “In questi cinque anni Cirio, e prima ancora Chiamparino, hanno svenduto la sanità pubblica al privato. L’edilizia sanitaria è un esempio eclatante, con i progetti di partenariato pubblico privato per la costruzione delle strutture sanitarie. Siamo tutti convinti dell’esigenza di realizzare nuovi ospedali, ma siamo altrettanto convinti che questi vadano finanziati con fondi pubblici, seguendo l’esempio del governo Conte con i fondi del PNRR. Le priorità sono chiare: stop al ricorso alle cooperative di gettonisti, fuori i privati dalla sanità pubblica, abbattere le liste d’attesa”. Un appello che risuona anche ai cuneesi, visto il dibattito di questi mesi sull’opportunità di costruire il nuovo Santa Croce con un partenariato pubblico-privato.
“La candidatura di Sarah Disabato alla presidenza della Regione Piemonte è la scelta migliore per il Movimento 5 Stelle” secondo il collega consigliere Ivano Martinetti, che era stato indicato come possibile candidato. L’ipotesi del derby albese contro il conterraneo Cirio è sfumata, ma lui si fa da parte cavallerescamente ed anzi spende elogi per la capogruppo: “Una persona con la schiena dritta e con le idee chiare, sempre aperta al dialogo e al confronto costruttivo. I risultati raggiunti durante questa legislatura parlano chiaro, con diverse proposte di legge che siamo riusciti a fare approvare in aula, anche dai banchi della minoranza. Ora, con l’esperienza maturata, siamo sicuri di poter essere ancora più efficaci e incisivi nella nostra azione politica. Con Sarah candidata presidente questa sarà una certezza”.
Smancerie a parte, la questione adesso è trovare i voti. Alle scorse regionali, anno 2019, il movimento aveva ottenuto cinque seggi con il 12,5% di lista (due consiglieri, il candidato presidente Giorgio Bertola e Francesca Frediani, se ne sono poi andati a sinistra sbattendo la porta): a Cuneo fu l’8,1%, abbastanza per eleggere Martinetti con 544 preferenze. Alle ultime elezioni politiche i dati sono rimasti pressoché identici: 12,4% nella circoscrizione Piemonte 1 (quella di Torino), 8,1% nel Piemonte 2. L’avvenire è un’incognita, come in ogni elezione, ma nel voto regionale il peso della politica nazionale si sente molto di più che nelle tornate comunali e questa per i pentastellati è una buona notizia. Ma da qui a giugno può ancora succedere di tutto.
Andrea Cascioli
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