Regionali, la lista Cirio è la più votata nella Granda. FdI insegue
Alla Lega un quarto dei voti di cinque anni fa: Icardi batte Demarchi. Nel Pd Calderoni stravince il derby con Marello, insidiato anche da BorsottoMancano una manciata di sezioni al finale, ma il risultato del voto regionale in provincia di Cuneo è ormai acquisito. Il dato più clamoroso, evidente già nel pomeriggio e poi via via confermato nello spoglio, è l’exploit della lista che porta il nome del presidente uscente e rientrante Alberto Cirio.
La lista Cirio-Piemonte Moderato e Liberale, forte anche del sostegno di Azione, prende 54mila voti e si piazza al 22,8%, superando anche Fratelli d’Italia che ha poco più di duemila voti di scarto ed è al 21,9%. Al terzo posto c’è il Partito Democratico, forte del 19,2% dei consensi e di 45mila voti. La Lega, dominatrice assoluta delle regionali 2019, si deve accontentare all’incirca di un quarto dei voti presi allora e del 10,9%. Quanto basta per distanziare, di poco, Forza Italia al 10,6%. Alleanza Verdi e Sinistra, al 4,3%, è la seconda forza della coalizione di centrosinistra, seguita dal Movimento 5 Stelle che ottiene il 3,4%. Ancora più indietro le liste minori del centrosinistra: Stati Uniti d’Europa (1,8%), Pentenero Presidente (1,5%) e Piemonte Ambientalista e Solidale (0,9%). Dopo Piemonte Popolare (1%) e Libertà (0,8%), chiude Noi Moderati, quinta gamba della coalizione di Cirio, con lo 0,3%.
Per centrodestra e il suo presidente votano quindi più di due cuneesi su tre, equamente ripartiti tra un terzo della lista Cirio, un terzo di Fratelli d’Italia e la restante parte alle altre liste. All’area dei moderati appartiene il consigliere più votato di questa tornata, il sindaco uscente di Busca Marco Gallo, che si avvicina agli 8mila voti di preferenza. La seconda piazza nella lista, a grande distanza, appartiene al consigliere del centrodestra albese Daniele Sobrero, forte di 2.500 consensi. Il banchiere Beppe Ghisolfi supera i 2mila. A 1500 voti la sindaca di Frabosa Soprana Iole Caramello, seguita dalla consigliera di Centro per Cuneo Maria Laura Risso che sfiora i mille voti. Anche in Fratelli d’Italia c’è un dominatore indiscusso, il “Kaimano” Paolo Bongioanni, che lambisce le 5.500 preferenze, staccando di quasi tremila voti la seconda classificata Federica Barbero Invernizzi che ne ha 2.700. Sopra i mille, ma distanziati, sono Elisa Tarasco, Roberto Russo ed Enzo Tassone.
Nella Lega l’assessore alla Sanità di Cirio Luigi Genesio Icardi arriva a 3mila voti, mille in più del saluzzese Paolo Demarchi. L’altro consigliere uscente, il saviglianese Matteo Gagliasso, è a 1.400, tallonato dalla fossanese Simona Giaccardi con un centinaio di voti in meno. Intorno a quota 500 la borgarina Katia Manassero. In Forza Italia è inarrivabile, prossimo alle 6.800 preferenze, il coordinatore provinciale Franco Graglia. La meno lontana è la ex presidente di Coldiretti Delia Revelli che non arriva a 1.500, seguita da Valter Roattino, Gianmaria Bosco e Franca Biglio.
All’interno del Partito Democratico si disputava uno dei confronti più attesi della tornata, quello tra il sindaco di Saluzzo uscente e segretario provinciale Mauro Calderoni e il consigliere regionale Maurizio Marello. Una sfida che vedeva il grosso del partito - in primis la deputata Chiara Gribaudo e la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero - di nuovo schierato con Calderoni, dopo aver sostenuto Schlein alle primarie insieme a Marello. Con quest’ultimo, già sindaco di Alba per due mandati, stava lo spezzone langarolo del partito. A prevalere, nettamente, è stato Calderoni con oltre 5.600 voti, quasi duemila in più di quelli ottenuti da Marello. Quest’ultimo anzi si deve guardare le spalle dalla fossanese Ivana Borsotto, nome noto nel mondo della cooperazione e già candidata alle europee nel 2019, che sta ad appena cento voti di distanza. Per l’ex assessore cuneese Franca Giordano ci sono 2.600, circa 800 quelli totalizzati da Daniela Blengio.
Tra i candidati degli altri partiti, superano i mille voti i due nomi di punta della lista Alleanza Verdi e Sinistra, Giulia Marro (1.500) e Marco Giusta (1.000). Il consigliere uscente del Movimento 5 Stelle Ivano Martinetti si piazza intorno a quota 400.
Redazione
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