Stati generali di Forza Italia, nel castello di Novara il primo raduno del dopo Berlusconi
Applaudito dai big il vicepresidente del Consiglio regionale Graglia: “Dal ’94 abbiamo nel cuore un solo presidente ed un solo simbolo. Cuneo? Un modello nazionale”È stata un’onda azzurra targata Cuneo, quella che sabato 24 giugno, ha inondato il Castello di Novara per la prima kermesse di Forza Italia dopo la morte del suo leader e fondatore Silvio Berlusconi. A guidare la pattuglia politica, munita di bandiere e spille, è stato il vicepresidente del Consiglio regionale Franco Graglia che ha ricevuto i complimenti dai big del partito “per il suo attivismo e la sua capacità di coinvolgere anche molti giovani”. Erano presenti il ministro Gilberto Pichetto Frattin - compagno di banco di Graglia in Consiglio regionale, durante la legislatura 2014-2018 - il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo e il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani.
“Approfitto di questa importante occasione - ha detto il vicepresidente regionale e commissario Forza Italia per la provincia di Cuneo - per ribadire come il lavoro di squadra sia indispensabile per ottenere risultati. Quasi per scommessa - ha sottolineato Graglia, rivolgendosi in maniera scherzosa al ministro Zangrillo - tu e il nostro presidente per sempre Silvio Berlusconi, mi avevate detto che se arrivavo a 200 coordinatori, su 247 Comuni, avreste portato a livello nazionale il “modello Cuneo” come esempio di buona politica sul territorio. Bene, caro Paolo, preparati perché abbiamo già superato i 150 iscritti”.
Dopo un applauso fragoroso e un pollice verso da parte del ministro Zangrillo - coordinatore regionale di Forza Italia -, Graglia ha aggiunto: “Sono coordinatori cittadini veri, che ci credono fino in fondo e si impegnano ogni giorno, anche rubando momenti importanti alla propria vita personale. Perché sul territorio dobbiamo lavorare per sostenere ed aiutare i vertici, ma è partendo dalla base, dalla gente, che possiamo farlo e nello stesso momento crescere. La parola resta sempre una sola, quella che ci ha insegnato, come valore profondo, il nostro fondatore: lavorare credendoci, uniti e facendo squadra”.
c.s.
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