Botte di fine anno nel centrodestra fossanese: Forza Italia, Fossano in Azione e mezza FdI contro il sindaco
Le assenze (rivendicate e non) dei consiglieri di maggioranza fanno saltare l’approvazione del bilancio. Un messaggio chiaro a Tallone: “Serve coinvolgimento”Doveva essere, come negli altri comuni, l’occasione per approvare il bilancio preventivo 2025 e darsi appuntamento all’anno prossimo. A Fossano, però, nessuno ha voglia di scambiarsi auguri e cordialità per le imminenti feste di Natale e capodanno. Men che meno i quattro consiglieri di maggioranza (su dieci) che hanno disertato la seduta consiliare, consentendo ai sei della minoranza (tutti presenti) di alzare i tacchi e far venir meno il numero legale.
Perché nessuno pensasse a una mera coincidenza, gli esponenti di Forza Italia e Fossano in Azione hanno rivendicato la loro azione di protesta: “In questi primi mesi di legislatura - si legge nella nota congiunta - abbiamo sempre garantito il nostro apporto costruttivo, sostenendo l’azione della giunta comunale e del sindaco. Parimenti, abbiamo segnalato una carenza comunicativa all’interno della maggioranza, provando a proporre iniziative utili ad ovviarvi. Spiace, però, che questa carenza comunicativa abbia riguardato anche gli atti che sono sottoposti oggi al voto del Consiglio. Per questo motivo, nel rispetto del Consiglio stesso e dei concittadini che ci hanno riservato fiducia, abbiamo comunicato alla segreteria generale la nostra assenza”.
A defezionare nei banchi della sala consiliare sono stati Mario Tortone con l’assessore Giacomo Pellegrino per gli azzurri, e Matteo Blengino con l’assessore Gianfranco Dogliani per Fossano in Azione (lista civica di ispirazione robaldiana che dell’Azione di Calenda, ormai, conserva solo il nome, avendo seguito Enrico Costa nello “strappo” di qualche mese fa). Un’assenza giustificata è invece quella dell’assessore di Fratelli d’Italia Cinzia Cuzzilla, mentre non si sa se gli scranni lasciati vuoti da due dei tre consiglieri del partito - Tiziana Airaldi e Luigi Campanella, l’altro è Lauro Pelazza - siano da interpretarsi anch’essi come un messaggio silenzioso al sindaco Dario Tallone.
Gli “addetti ai livori” propendono per il sì, basti considerare la polemica furibonda che già aveva impegnato l’ex forzista Airaldi all’indomani della formazione della giunta. Lei era convinta di ottenere la carica di vicesindaco e un assessorato “pesante” in forza dei risultati elettorali (FdI è stato il secondo partito più votato nel centrodestra, dopo la Lega), invece le erano state proposte quelle che ha giudicato “deleghe minori”. Di qui la scelta di lasciare il collega Danilo Toti a rappresentare la fiamma in giunta insieme a Cuzzilla.
Sembra passato un secolo dalla foto di gruppo festante del post-elezioni, con il sindaco a versare spumante nei bicchieri, davanti a focacce e pizzette, e i suoi sostenitori - da Dogliani a Bergesio - a sorridere plaudenti. Invece sono poco più di sei mesi e nei corridoi di palazzo comunale tira un’aria più gelida che in strada. Per il centrodestra le beghe cittadine sono anche un problema provinciale. Non foss’altro perché, arroccata nel castello degli Acaja, resiste l’unica giunta “amica” delle sette sorelle: il centrosinistra ne controlla quattro (Cuneo, Saluzzo, Bra e dopo le ultime elezioni anche Alba), nelle altre due (Mondovì e Savigliano) governano coalizioni civiche di diversa scaturigine.
Non ha mancato di rilevarlo, subito prima di andarsene, l’ex candidato sindaco di centrosinistra Francesco Balocco. Pare che a far arrabbiare i “malpancisti” abbia contribuito un’assenza del sindaco di qualche settimana fa, quando la giunta aveva approvato una delibera sulla riorganizzazione degli uffici. Tallone spiega di essere rimasto a letto con la febbre per otto giorni e di non aver voluto rallentare i lavori. Qualcosa comunque dovrà essere rivisto nei rapporti tra il Carroccio, azionista di maggioranza della coalizione, e gli alleati fedeli a Costa e Robaldo. Ma anche all’interno di Fratelli d’Italia, dove una parte del partito tira da un lato e l’altra metà dall’altro: indizio di una rissosità analoga a quella che ha già portato al commissariamento del circolo di Mondovì in ottobre e prima ancora alla polemica pre-elettorale sul candidato sindaco a Saluzzo.
“Nel ribadire il sostegno ai nostri due assessori di riferimento e la fiducia all’esecutivo cittadino, - concludono Forza Italia e Fossano in Azione - confidiamo che il sindaco Tallone - nella sua qualità di capo della coalizione - possa individuare idonei strumenti di coinvolgimento di tutte le anime che compongono la maggioranza”. L’antifona è chiara: sarà anche vero che c’è spazio per un solo sceriffo in città, ma i vice scontenti non terranno le Colt nelle fondine.
Andrea Cascioli
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