Robaldo “figliol prodigo”, anche il centrodestra resta perplesso
Dopo le bordate del Pd, il sindaco di Mondovì incassa quelle di Rosso e sodali. Che tuttavia si inchinano alla realpolitik di CirioContinua a far discutere l’endorsement di Luca Robaldo alla lista varata dal governatore Cirio per le prossime elezioni regionali. Soprattutto all’ombra del Belvedere, dove il Pd ha già detto la sua a chiare lettere: il “civismo” di Robaldo è un bluff, è il senso del discorso.
Lo pensano, in singolare concordia, anche gli esponenti dell’altra ala dell’opposizione monregalese, quella di centrodestra. “Accogliamo con perplessità l’evidenza che Robaldo si sia schierato, appoggiando il centrodestra in regione” scrivono insieme l’ex candidato sindaco Enrico Rosso e i consiglieri di Fratelli d’Italia Rocco Pulitanò e della Lega Carlo Cattaneo. La chiosa, poi, è vergata con un sorriso d’ironia sulle labbra, facendo il verso alla dichiarazione che il sindaco e presidente di Provincia aveva allegato alla sua presa di posizione: “Certo, conoscevamo già la sua anima liberale, ma è la prima volta che emerge a chiare lettere”.
Nei due appuntamenti precedenti, le comunali e le provinciali, “la stessa appariva sbiadita a favore di una connotazione ‘civica’ che gli aveva tra l’altro consentito un consistente appoggio da parte di forze orientate al centrosinistra”, osservano i consiglieri. Perfino una persona che ai retroscena concede poco e nulla come la sindaca di Cuneo, Patrizia Manassero, ha riconosciuto di recente che l’accordo tra centristi e Pd per portare Robaldo in Provincia era parte di un disegno più ampio. Nel quale rientravano la stessa candidatura dell’ex senatrice a Cuneo e un altro tassello, quello più difficile da sistemare: l’ascesa di Federico Borgna in Fondazione CRC. Su quest’ultimo punto, peraltro, sembra che l’entente cordiale con i cuneesi sia svanita, se è vero che Robaldo si prepara a sostenere Gola insieme agli altri comuni e - di nuovo - a Cirio.
Il suo ex sfidante Rosso e gli altri portavoce del centrodestra monregalese hanno buon gioco a ritenere che “tra gli elettori di Robaldo afferenti al centrosinistra si sia sviluppata una certa insoddisfazione, se non sconcerto”. Tuttavia, parafrasando il detto di Pascal, la politica conosce ragioni che la ragione non conosce: se allargamento deve essere, allargamento sarà. Con la benedizione (anche) di chi oggi siede sui banchi della minoranza, alla destra del sindaco: “Questa nuova connotazione di Robaldo - concludono i consiglieri - apre a scenari che già erano stati ipotizzati dal presidente Cirio nel corso di un incontro con i consiglieri comunali a Mondovì lo scorso gennaio: quelli di un centrodestra ‘allargato’ a nuove forze in gioco. Con equilibri sicuramente cambiati, nei prossimi appuntamenti elettorali che ci attendono”. Già: perché le elezioni bisognerà vincerle, e soprattutto bisognerà pesare gli equilibri interni alla coalizione il giorno dopo.
Andrea Cascioli
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