Si è dimesso il sindaco di Vicoforte Valter Roattino
Si chiude dopo meno di due anni il secondo mandato del primo cittadino, tormentato dai contrasti in maggioranza. Una “tegola” anche per Robaldo alle provincialiValter Roattino si è dimesso dalla carica di sindaco di Vicoforte. Trova così il suo epilogo la crisi esplosa a fine luglio con l’uscita dalla maggioranza del vicesindaco Roberto Botto, dell’assessore Lucia Polleri e del capogruppo consiliare Bruno Cavallo. Roattino aveva cercato di tamponare la falla nominando due assessori esterni, Elena Cuniberti e Davide Alciati (dimessosi da consigliere a Ceva per subentrare in giunta a Vicoforte). In Consiglio comunale però sono venuti a mancare i presupposti per proseguire l’attività, tanto che nell’ultima seduta di mercoledì scorso la maggioranza non era riuscita nemmeno ad assicurare il numero legale.
La decisione di staccare la spina è maturata dopo nemmeno due anni dall’inizio del secondo mandato del sindaco, eletto sotto le insegne della lista Noi con Voi per Vicoforte. Roattino, classe 1960, direttore di Confagricoltura a Mondovì, era entrato in Consiglio comunale per la prima volta nel 1994 ed era stato assessore all’edilizia e all’urbanistica nella prima delle due giunte di Gian Pietro Gasco, tra il 2004 e il 2009. Dopo le dimissioni del predecessore Dario Basso, seguite da un periodo di commissariamento, nel 2015 Roattino aveva vinto una prima volta le elezioni, venendo poi confermato cinque anni più tardi.
Ora in paese tornerà un commissario prefettizio. L’unica certezza, mentre ci si prepara al più importante evento dell’anno ovvero la Fiera del Santuario, è che il sindaco dimissionario non si ripresenterà l’anno prossimo per un terzo mandato. La recente norma per i comuni fino a 5mila abitanti, approvata in aprile, prevede infatti questa possibilità solo se il secondo mandato non è terminato per effetto delle dimissioni del sindaco.
Altra questione da tener presente è il fatto che le dimissioni, protocollate il 3 settembre, diventeranno effettive il giorno 23. Ergo, la conseguente decadenza del Consiglio comunale avverrà due giorni prima delle elezioni per il presidente della Provincia. Ciò significa che i consiglieri vicesi non potranno votare: è una brutta notizia soprattutto per uno dei due contendenti, il sindaco di Mondovì Luca Robaldo, cui erano considerati più “affini” gli amministratori di Vicoforte. Robaldo se la dovrà vedere con Roberto Dalmazzo, sindaco di Lagnasco, appoggiato dal centrodestra e dall’unione dei comuni saluzzesi e saviglianesi di Octavia.
a.c.
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