Comunali, Lega spazzata via a Saluzzo: non era mai successo. Neberti è la più votata
Per la prima volta dal 1990 non ci saranno esponenti del Carroccio in consiglio, dove si rivede Piccat. Due seggi alla civica di Damiano (più il candidato sconfitto)Correva l’anno 1990, il giorno 6 maggio. In Italia era in carica il sesto e penultimo governo Andreotti e solo quattro giorni prima si era concluso il processo per l’omicidio del commissario Calabresi. A Saluzzo si tennero le comunali che portarono alla rielezione del sindaco democristiano in carica Marco Piccat e all’ingresso in consiglio dell’allora Lega Nord, costituita da Umberto Bossi, davanti a un notaio di Bergamo, appena cinque mesi prima, il 4 dicembre 1989.
Da allora c’è sempre stato almeno un esponente del Carroccio, in municipio, all’ombra della Castiglia. Fino ad oggi, perché le elezioni appena trascorse portano con sé una novità dirompente: la Lega si vede azzerata, passando da tre consiglieri a zero. Una batosta ancora più pesante se si considera che tra gli uscenti - ricandidato - c’era il consigliere regionale Paolo Demarchi. È stato il più votato, con 54 preferenze, ma questo non lo ha salvato dal perdere, oltre allo scranno di palazzo Lascaris, anche quello a palazzo comunale. Ironia della sorte, accade nelle elezioni che sanciscono il ritorno del sindaco in carica in quel lontano 1990: Marco Piccat, appunto.
Partendo dai vincitori, ovvero il centrosinistra di Insieme si può, in consiglio comunale ottengono due seggi le liste Una città da amare (935 voti, 11,51%), Uniti per Saluzzo (834, 10,26%), Sinistra Saluzzese (737 voti, 9,07%) e Città Futura (724 voti, 8,91%), seguite dal Polo Civico (649 voti, 7,99%) e Città Democratica (567 voti, 6,98%), con un seggio a testa. Tra gli eletti in maggioranza c’è la più votata di questa tornata, l’assessore uscente Francesca Neberti, con 251 preferenze: ottimo viatico per l’avvocato 41enne che la coalizione ha proposto “in ticket” con il sindaco eletto. Entra con lei da Una città da amare anche il consigliere uscente Andrea Tagliano (150 voti). Sopra le duecento preferenze c’è un altro uscente, Gianpiero Bravo di Uniti per Saluzzo (235 voti). Il chirurgo dell’istituto di Candiolo Corrado Lauro, campione di voti della Sinistra Saluzzese, si ferma appena prima, a quota 196.
Nel centrodestra, come si diceva, la novità più eclatante è l’eclisse degli ex padani, precipitati dal 21,11% delle comunali scorse all’attuale 3,65% (297 voti). Può sorridere invece Fratelli d’Italia che con 795 voti (il 9,78%) porta a casa un consigliere nell’unica, tra le “sette sorelle” della provincia, dove ancora non era rappresentata: sarà Nicolò Giordana a incaricarsene. Forza Italia, orfana di Fulvio Bachiorrini, vede il commissario cittadino del partito Cesare Battisti prendere il suo posto: i voti complessivi sono 479, il 5.89%. Nel panorama frammentato della minoranza si segnala la performance della lista civica messa in piedi dal candidato sindaco sconfitto, Giovanni Damiano: con il 12,06% (980 voti) è la più votata in assoluto e l’unica nel centrodestra a portare a casa due consiglieri, oltre allo stesso Damiano. Saranno Alberto Daniele e Paola Sanzonio.
Come dicevamo, in una sorta di nemesi tra l’“usato sicuro” e il nuovo (che fu) ritorna sui banchi del consiglio il medievista Marco Piccat, nome noto della cultura saluzzese oltre che ex presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo. A capo di una coalizione centrista ha ottenuto il 10,71% dei voti come candidato sindaco e il 10,48% con le tre liste che lo sostenevano. Nulla da fare, invece, per il quarto aspirante, l’ex assessore della giunta Greco Renato Pagliero: il 3,79% (3,41% con il voto di lista) non consente al candidato di Saluzzo Viva di entrare nell’assemblea.
Maggioranza (10 seggi)
Una città da amare, 2 seggi: Francesca Neberti (251 preferenze), Andrea Tagliano (150 preferenze)
Uniti per Saluzzo, 2 seggi: Gianpiero Bravo (235 preferenze), Roberto Bertola (142 preferenze)
Sinistra Saluzzese, 2 seggi: Corrado Lauro (196 preferenze), Fiammetta Rosso (141 preferenze)
Città Futura, 2 seggi: Andrea Vassallo (160 preferenze), Attilia Gullino (152 preferenze)
Polo Civico, 1 seggio: Enrico Falda (182 preferenze)
Città Democratica, 1 seggio: Andrea Momberto (126 preferenze)
Minoranza (6 seggi)
Centrodestra
Giovanni Damiano (candidato sindaco non eletto)
Saluzzo Civica-Damiano Sindaco, 2 seggi: Alberto Daniele (76 preferenze), Paola Sanzonio (75 preferenze)
Fratelli d’Italia, 1 seggio: Nicolò Giordana (54 preferenze)
Forza Italia, 1 seggio: Cesare Battisti (76 preferenze)
Marco Piccat (candidato sindaco non eletto)
Andrea Cascioli
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