Malumori in Octavia per la scelta del candidato alle provinciali. Si dimette Mauro Arneodo
Il direttore dell’associazione che raggruppa 17 comuni tra Saluzzese e Saviglianese contesta l’appoggio a Roberto Dalmazzo: “Siamo stati presi in giro da Cirio”Non sono tardati ad arrivare i contraccolpi della decisione assunta dall’associazione Octavia in merito all’elezione del prossimo presidente della Provincia.
L’“alleanza” che raggruppa diciassette comuni del Saluzzese e del Saviglianese ha deciso di puntare tutto su uno dei suoi sindaci, Roberto Dalmazzo di Lagnasco. Lunedì scorso è arrivata l’investitura ufficiale da parte non solo di Octavia ma del sindaco civico di Savigliano Antonello Portera e di tutto il centrodestra, Cirio in testa. Una scelta, quella propiziata dal presidente e sindaco di Cardè Matteo Morena, che non è però andata giù a tutti.
A contestarla con parole molto nette è il direttore di Octavia, Mauro Arneodo, il quale in una lettera indirizzata proprio a Morena ha elencato ieri (martedì 30) le ragioni che l’hanno portato a dimettersi: “È una decisione sofferta e anche molto dolorosa ma su certi principi fondamentali di vita e di ideali io non transigo. Ho fatto ripartire in pochissimo tempo l’associazione dopo mesi di stagnazione e di grosse incognite sulla sua stessa sopravvivenza, mi sono battuto in silenzio e di nascosto contro segretari comunali, uffici regionali, partiti politici, istituzioni, cercando di tessere attorno a te una rete di simpatie e di gente che poteva credere nella associazione da te presieduta. Ti ho accompagnato in questi giorni difficili, ti ho sorretto, ti ho indicato una strada per uscire da questo imbuto. Tu giustamente hai seguito la tua visione che non collima con quella che ho io di Octavia ossia quella di essere orgogliosamente una associazione libera di sindaci liberi”.
“Per un breve raggio di illusoria luce riflessa - continua il direttore dimissionario, rivolto al presidente - hai buttato alle ortiche un lavoro di anni e soprattutto hai ipotecato il futuro dell’associazione che irrimediabilmente sarà bocciata come un satellite politico di una forza partitica in disfacimento. Oggi in Italia ed in Europa ci sono cambiamenti e rivoluzioni epocali che premiano solo le autonomie libere. Secondo me tu hai legato l’associazione Octavia ad un carrozzone ormai spolpato e vecchio quasi in decadenza e a questo carrozzone non bastano le creme rigeneranti e le cure estetiche”. Un attacco durissimo al partito di cui Morena fa parte, in veste di coordinatore provinciale dei giovani di Forza Italia.
Il sindaco di Cardè è accusato di avere “seguito le chimere di gente che ti ha preso in giro, vi ha usati tutti perché la candidatura per concorrere alla presidenza della Provincia era a rischio e il centrodestra lo sapeva bene”. Il suo giudizio, sostiene Arneodo, sarebbe stato condiviso in privata sede anche da “un consigliere regionale leghista di cui ho ampia stima”: “A seguito della mia affermazione ‘Octavia è stata presa in giro dal presidente della Regione e sarà un bagno di sangue’, mi ha risposto ‘Caro Mauro la stessa cosa la penso anch’io, Cirio non poteva perdere con un suo uomo quindi ha pescato altrove’”. Non è dato sapere chi sia l’esponente del Carroccio chiamato in causa: ad alimentare il mistero concorre il fatto che entrambi i leghisti eletti in provincia di Cuneo - Paolo Demarchi di Saluzzo e Matteo Gagliasso di Savigliano - orbitano nell’area geografica di Octavia. L’associazione di comuni nata a marzo 2016 raggruppa un territorio di circa 305 km quadrati e 28mila abitanti: oltre a una serie di iniziative culturali (di cui si è occupato in prima persona Arneodo in questi anni), il sodalizio è attivo anche in campo politico. Alle scorse elezioni provinciali Octavia si era fatta promotrice di una lista dei piccoli comuni che tuttavia non aveva raggiunto i voti necessari per eleggere un proprio rappresentante in Consiglio. Nel gennaio di quest’anno è seguito l’avvicendamento tra il precedente presidente Riccardo Ghigo e l’attuale Matteo Morena.
In merito all’attività in corso, il direttore dimissionario precisa: “Per correttezza porterò avanti con la massima professionalità il progetto ‘Restitussion’ anche perché sono garante davanti all’associazione Forte di Bard del buon esito dell’iniziativa. Per quanto riguarda invece i progetti bandi regionali che quelli Alcotra non sarò più parte attiva come a qualsiasi direttivo o assemblea o conferenza stampa a partire da oggi”.
Andrea Cascioli
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