Cosa mangiare alla Fiera del Porro di Cervere? I nostri consigli
Con questo articolo inauguriamo 'Cuneo nel Piatto': una nuova rubrica gastronomica (senza ambizioni) con i suggerimenti su dove mangiare bene in provincia
Con questo articolo inauguriamo una nuova rubrica gastronomica: si chiamerà 'Cuneo nel Piatto' e, senza ambizioni da pseudoesperti o da 'Quattro Ristoranti', cercherà di offrire una panoramica su dove mangiare bene e a buon prezzo in provincia di Cuneo. Questa settimana partiamo da una cucina 'temporanea'.
Abbiamo già scritto dell'inaugurazione della Fiera del Porro di Cervere, della visita di Salvini e delle polemiche che ne sono scaturite. Ciò che non avevamo ancora preso in considerazione (ed era opportuno farlo, visto che si tratta del fulcro al quale gira tutta la manifestazione) è il Porro, in tutte le sue forme. In parole povere, che cosa si mangia a Cervere?
Nelle serate con menu alla carta la scelta è piuttosto varia e, a meno che non siate Giuliano Ferrara, non è possibile provare tutto.
Il menu (vedi immagine in allegato) si articola di svariati antipasti, tutti di ottimo livello, di cui l'elemento imprescindibile, manco a dirlo, è il Porro.
Tra le entrate che ci hanno colpito di più c'è sicuramente il Pastis d'Cesca, una battuta al coltello che abbinata al porro di Cervere diventa una tappa gastronomica obbligata per chi si siede al PalaPorro.
Interessante anche l'abbinamento tra il porro e un piatto della tradizione come la bagna caoda: lo possiamo trovare nel 'Croissant ripieno di porri', un binomio azzeccato, soprattutto per chi ama i sapori forti.
A differenza dei primi due piatti, le Lumache alla cerverese non ci hanno esaltato, mentre la salsa di accompagnamento del 'Tondino di vitello' è sicuramente degna di menzione.
Tra i primi si distingue, per gli amanti delle trippe, un'ottima minestra: davvero gustosa. Forse un po' troppo pasticciate le 'raviole 'd la fera', ma di certo non ne sconsigliamo l'assaggio.
Tra i secondi abbiamo mangiato il Merluzzo ai porri, e sicuramente invitiamo i nostri lettori a fare lo stesso, un abbinamento ben riuscito.
I dolci? Non li abbiamo assaggiati tutti, ma la torta alle nocciole con lo zabaglione è una chiusura perfetta di un'ottima cena.
Per il vino meglio la Barbera 'Capra' della più conosciuta Teo Costa. La carta dei vini è abbastanza ricca considerato il tenore della manifestazione. I prezzi di tutti i piatti e del vino sono popolari (vedi immagine del listino), il piatto più caro è il cinghiale con bocconcini di polenta fritta a 6 euro che, purtroppo eravamo troppo pieni per mangiare.
Insomma, neanche noi siamo Giuliano Ferrara, ma ci siamo deliziati il palato per offrirvi una recensione semplice, senza troppi tecnicismi, che speriamo possa risultare utile in queste due settimane di manifestazione mangereccia. Alla prossima!
P.S. Ricordiamo che i nostri consigli sono validi solamente nelle serata gastronomiche con 'Menu alla carta'. La fiera durerà fino al 26 novembre 2017. Ricordiamo che la rubrica non ha alcun intento critico, ma vuole solamente offrire una visione personale di un'esperienza gastronomica.
Abbiamo già scritto dell'inaugurazione della Fiera del Porro di Cervere, della visita di Salvini e delle polemiche che ne sono scaturite. Ciò che non avevamo ancora preso in considerazione (ed era opportuno farlo, visto che si tratta del fulcro al quale gira tutta la manifestazione) è il Porro, in tutte le sue forme. In parole povere, che cosa si mangia a Cervere?
Nelle serate con menu alla carta la scelta è piuttosto varia e, a meno che non siate Giuliano Ferrara, non è possibile provare tutto.
Il menu (vedi immagine in allegato) si articola di svariati antipasti, tutti di ottimo livello, di cui l'elemento imprescindibile, manco a dirlo, è il Porro.
Tra le entrate che ci hanno colpito di più c'è sicuramente il Pastis d'Cesca, una battuta al coltello che abbinata al porro di Cervere diventa una tappa gastronomica obbligata per chi si siede al PalaPorro.
Interessante anche l'abbinamento tra il porro e un piatto della tradizione come la bagna caoda: lo possiamo trovare nel 'Croissant ripieno di porri', un binomio azzeccato, soprattutto per chi ama i sapori forti.
A differenza dei primi due piatti, le Lumache alla cerverese non ci hanno esaltato, mentre la salsa di accompagnamento del 'Tondino di vitello' è sicuramente degna di menzione.
Tra i primi si distingue, per gli amanti delle trippe, un'ottima minestra: davvero gustosa. Forse un po' troppo pasticciate le 'raviole 'd la fera', ma di certo non ne sconsigliamo l'assaggio.
Tra i secondi abbiamo mangiato il Merluzzo ai porri, e sicuramente invitiamo i nostri lettori a fare lo stesso, un abbinamento ben riuscito.
I dolci? Non li abbiamo assaggiati tutti, ma la torta alle nocciole con lo zabaglione è una chiusura perfetta di un'ottima cena.
Per il vino meglio la Barbera 'Capra' della più conosciuta Teo Costa. La carta dei vini è abbastanza ricca considerato il tenore della manifestazione. I prezzi di tutti i piatti e del vino sono popolari (vedi immagine del listino), il piatto più caro è il cinghiale con bocconcini di polenta fritta a 6 euro che, purtroppo eravamo troppo pieni per mangiare.
Insomma, neanche noi siamo Giuliano Ferrara, ma ci siamo deliziati il palato per offrirvi una recensione semplice, senza troppi tecnicismi, che speriamo possa risultare utile in queste due settimane di manifestazione mangereccia. Alla prossima!
P.S. Ricordiamo che i nostri consigli sono validi solamente nelle serata gastronomiche con 'Menu alla carta'. La fiera durerà fino al 26 novembre 2017. Ricordiamo che la rubrica non ha alcun intento critico, ma vuole solamente offrire una visione personale di un'esperienza gastronomica.
Samuele Mattio
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