'Il medico mi dice che sto bene, però mi sento male': cosa significa somatizzare
La medicina ora non esclude più l’importanza della sofferenza psichica e inizia a valorizzare quanto essa possa influenzare il corpoQuando si percepiscono dei sintomi fisici, la prima persona a cui ci si rivolge è il proprio medico di base per trovare una spiegazione o per farsi prescrivere delle analisi. Dopo svariati accertamenti tuttavia può capitare che non si riveli nulla di anomalo a livello corporeo: eppure i sintomi non passano. Le sintomatologie più frequenti che spesso non ha riscontro a livello prettamente fisico è male al cuore, male al petto, senso di costrizione, difficoltà a digerire, reflusso gastrico, male alla testa, tremore, difficoltà a defecare, difficoltà nel sonno, tremori.
Molto tempo fa, un filosofo di nome Cartesio disse che la mente e il corpo erano divisi. Tale visione schizofrenica era figlia del suo tempo, che portava a pensare che ciò che era scientifico fosse solamente relativo al corpo, in quanto monitorabile, studiabile, visibile dall’esterno e conseguentemente prevedibile e quindi controllabile. La mente, gli umori, i disequilibri, erano qualcosa di poco definibile e dunque poco studiabile in modo chiaro e preciso. Tale visione ebbe un risvolto nel tempo sotto diverse forme ed in generale nella visione e nella percezione della sintomatologia a livello medico. Quando successivamente si iniziò a capire che la mente, il corpo e l’ambiente erano necessariamente connessi e che nessuna delle condizioni poteva escludere l’altra, si iniziò a rilevare che la sintomatologia corporea poteva essere collegata a delle sofferenze personali e soggettive, sicuramente collegate a situazioni o eventi ambientali, importanti tanto quanto una patologia organica conclamata.
La medicina ora non esclude più l’importanza della sofferenza psichica e inizia a valorizzare quanto essa possa influenzare il corpo: se vi è una sofferenza legata a situazioni personali, infantili o a eventi, necessariamente il corpo ci comunicherà che non sta bene attraverso dei sintomi, come la difficoltà a dormire oppure il male alla testa; può capitare invece che la rabbia si possa riscontrare in sintomatologie gastriche o legate agli sfinteri. Ecco qui il significato di somatizzazione: il corpo mandando dei segnali, cerca di far capire alla mente che vi sono delle difficoltà e delle fatiche.
Percepirsi un’unità mente, corpo e ambiente ci consente di porre attenzione a noi stessi nella totalità e dare voce a ciò che può accadere dentro di noi senza ricorrere a farmaci che potrebbero avere il rischio di tranquillizzarci, ma di non risolvere la questione sottostante.
Redazione
CUNEO Rubrica - Il punto