Reflusso gastro-esofageo e respiro: qual è il legame?
Appuntamento con la rubrica "Vivi Meglio", oggi curata dallo staff di ViaLibera CuneoC’è un collegamento tra alcuni sintomi estremamente comuni e una struttura anatomica altrettanto famosa, legame noto da tempo a chi si occupa dell’argomento e che sempre più pazienti avvalorano con i loro feedback: potevi immaginare che reflusso gastro-esofageo, ernia jatale e diaframma andassero a braccetto?
Già negli anni 90 gli osteopati ipotizzavano un collegamento tra il principale muscolo respiratorio e i disturbi a carico della giunzione tra esofago e stomaco e i pazienti hanno sempre dimostrato questa correlazione raccontando il miglioramento o addirittura la scomparsa dei sintomi da Reflusso Gastro Esofageo (RGE) quando trattati a livello diaframmatico.
Per capire meglio come questo sia possibile, è necessario prima approfondire le funzioni del muscolo diaframma e poi gli effetti che può avere sul cardias (o jatus), ovvero la valvola che è posta nel passaggio tra esofago e stomaco.
Il diaframma è una struttura magnifica, un mantello situato tra la nostra cassa toracica e l’addome, un muscolo che per gran parte della vita si contrae in maniera involontaria al fine di far entrare ossigeno nel nostro corpo ed espellere aria ricca di CO2 (anidride carbonica): non si ferma praticamente mai e compie ogni giorno 20.000 movimenti per garantire un’adeguata respirazione a ogni cellula del nostro corpo.
È un muscolo molto forte: nonostante sia spesso soltanto 2 millimetri può sollevare tranquillamente più di 150 kg! Tuttavia, la sua funzione non è soltanto quella respiratoria: ha anche un importantissimo ruolo nel mantenimento della postura e di un adeguato equilibrio pressorio tra il torace e l’addome.
Inoltre, con la sua discesa (in inspirazione) e risalita (quando espiriamo) compie anche un “massaggio” agli organi dell’addome, garantendo il mantenimento dell’onda peristaltica e quindi la regolarità del transito intestinale. È quindi facilmente intuibile come un piccolo difetto di funzione del diaframma, ripetuto miliardi di volte negli anni, possa portare a patologie a carico del sistema posturale, circolatorio, digestivo… Ecco perché la sua corretta funzione è strettamente correlata alla qualità della nostra vita.
Nella sua parte centrale (leggermente a sinistra) il muscolo diaframma è “bucato” dall’esofago che proprio in quel punto (per l’esattezza 2/3 millimetri sotto) si unisce allo stomaco: tra i due c’è quella valvola che, se non resta chiusa quando necessario, è responsabile dei sintomi del reflusso gastro esofageo, il cardias.
Il diaframma è anche molto sensibile a emozioni, problemi, dolori, apprensioni… Quando uno di questi stati di tensione si protrae a lungo nel tempo, allora il diaframma, anziché contrarsi temporaneamente, tenderà a fissarsi in tale stato in modo permanente. Come ogni altro muscolo costretto a mantenere una contrazione cronica, diventerà quindi retratto (corto e fibroso) allo scopo di non fare troppa fatica per rimanere in tensione.
In questa situazione di retrazione, il diaframma si sposta verso il basso e prima traziona in basso l’esofago, poi arriva a comprimere lo stomaco. Questo meccanismo altera il funzionamento del cardias creando i sintomi del reflusso gastro esofageo. Quando la spinta del diaframma verso il basso e la sua trazione sull’esofago diventano troppo forti e protratte nel tempo, una parte dello stomaco risale sopra lo jatus creando l’ernia jatale.
Che strumenti abbiamo per impedire questo meccanismo? Sicuramente tutti gli accorgimenti di un corretto stile di vita di cui abbiamo parlato negli articoli precedenti: ridurre gli stimoli stressogeni, seguire i ritmi della natura, fare esercizio fisico, avere una buona igiene posturale, seguire un corretto regime alimentare… Ma come fare se ho già i sintomi del RGE? Uno strumento importante è l’osteopatia che ha come effetto quello di modulare il Sistema Neuro Vegetativo (riducendo l’effetto degli stimoli stressogeni) e che prevede manovre specifiche di trattamento del diaframma; l’effetto viene amplificato se a questo si unisce una buona ginnastica posturale, la Pancafit® e la Pancafit Vertical® (Raggi Method®), la ginnastica respiratoria con Spirotiger®, il metodo Hypopressivo (Caufriez-concept®): tutti questi sono gli strumenti che, a seconda dell’individuo, possono maggiormente indicati per ridare elasticità e funzionalità al diaframma.
L’articolo è stato redatto da Fabrizio Botanica, professionista di Vialibera. Il denominatore comune dello staff di Vialibera è la formazione universitaria seguita da percorsi di specializzazione nei differenti settori. Il continuo e costante aggiornamento crea una rete di figure complete e all’avanguardia per la presa in carico della persona in modo totale.
Per approfondimenti potete rivolgervi allo staff di Vialibera ai seguenti contatti: sui social: vialibera_cuneo - indirizzo Via Virginio Allione 2, Cuneo - email [email protected] - tel. 393 9876450.
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