Un anno di sport: poche gioie da calcio e volley, per fortuna c'è Sara
Dodici mesi con più ombre che luci per le squadre più rappresentative della città di Cuneo. Nel frattempo si è svelato al mondo il talento di Sara CurtisPer cosa ricordi il 2024 cuneese sportivamente parlando? Domanda non facile a cui rispondere, perché dodici mesi che scorrono via sono tanti da riassumere e ricordare per pochi eventi. E poi bisogna decidere come intendere la domanda, e di conseguenza la risposta, riflessione che conduce ad un altro interrogativo: fanno più eco i trionfi o i tonfi?
I primi, bisogna essere onesti, non sono stati così tanti. Specialmente negli sport di squadra. La pallavolo, che con buona pace del calcio continua a rappresentare la massima espressione dello sport cuneese, non ha certo regalato un 2024 memorabile. O meglio, tornando all’interrogativo di qualche riga sopra, memorabile lo è stato per altri motivi. In questo senso, la delusione maggiore è arrivata dal volley femminile: Cuneo ha conservato una squadra nella massima serie nazionale solo grazie al contestato e chiacchierato acquisto (non proprio a buon prezzo, stando alle voci) del titolo sportivo da Casalmaggiore dopo una stagione piena di errori, in campo e fuori, culminata con il suicidio sportivo di Firenze, quando bastava battere una squadra già in vacanza ed invece si è materializzata la retrocessione. La ricostruzione è passata per una nuova rivoluzione, ma per ora il percorso resta faticoso e tortuoso, con un penultimo posto in classifica che parla chiaro.
Diverso il discorso in campo maschile. Il confronto con la Cuneo che fu, ai vertici del volley mondiale, è un modello e uno stimolo, ma rappresenta anche un fardello a volte scomodo da portare per chi si trova a sgomitare in serie A2. La società in questi anni è cresciuta, con un gruppo giovane, fresco e intraprendente che si sta muovendo bene, in campo e fuori. L’impressione è che il movimento sia pronto per il grande passo in Superlega. Cosa manca? Quello che conta, l’exploit sportivo. Vero che un percorso virtuoso di un certo tipo non si può considerare fallimentare solo per qualche sconfitta (a proposito, era ancora il 2023, ma una “lezione” in questo senso la diede Pep Guardiola ospite al Palazzetto dello Sport), ed è altrettanto vero che il regolamento che prevede una sola promozione rende complicatissima la scalata alla Superlega. Però la piazza cuneese chiede di più. Di più dell’uscita prematura ai quarti di finale dei playoff della scorsa stagione, seppur dopo un’ottima regular season chiusa in seconda posizione. La strada è quella giusta, lo conferma il buon inizio di stagione 2024-2025 in un campionato difficilissimo e di livello. Il guizzo giusto prima o poi arriverà, ne siamo certi. Nel frattempo dovremo accontentarci di continuare a sfogliare l’album dei ricordi per vivere la pallavolo che conta.
Un po’ come nel calcio, fatte le debite proporzioni. Altra nota dolente, il pallone. Il Cuneo continua a non riuscire ad emergere dalle sabbie mobili di un’Eccellenza più difficile e complicata di quanto sembri. Perché vincere non è mai facile, a qualsiasi livello, neanche se ti chiami Cuneo e per blasone e storia meriteresti altri palcoscenici. Il 2024 per la formazione biancorossa è stato un altro anno avaro di soddisfazioni, inutile girarci intorno. Tra continue contestazioni, abboccamenti poi sfumati nel nulla con fondi arabi e cambi in panchina, il Cuneo ha visto trionfare due realtà vicine come Saluzzo e Fossano (perché loro sì e noi no, si chiedono tifosi e critici), ha fatto un mercato ambizioso in estate, ha cambiato ancora allenatore e ci proverà fino in fondo, ne siamo certi. Ma sì, un po’ di tristezza c’è nel pensare a quando quel signore che oggi siede sulla panchina correva forte in campo, riempiva il Paschiero e trascinava la squadra fino in C1.
Nostalgia per i bei tempi andati? Consoliamoci guardando il sorriso di Sara Curtis, nuova promessa del nuoto italiano. Nel 2023 si è svelata al mondo a suon di record giovanili, il 2024 ha confermato che siamo di fronte ad un vero e proprio fenomeno. Un fenomeno che abita a Savigliano e che ha festeggiato i 18 anni poche settimane prima di volare a Parigi per partecipare alle sue prime Olimpiadi. Il talento è sotto gli occhi di tutti, la testa sembra quella giusta. Lo diciamo sotto voce, ma l’impressione è che siamo davvero al cospetto di una futura campionessa. Godiamocela.
Gabriele Destefanis
CUNEO sport - close up