Fondazione Agrion in commissione regionale per parlare della crisi delle nocciole
“Solo il Piemonte e le province autonome di Bolzano e Trento vantano un centro di ricerca pubblico” ricorda il presidente Claudio SacchettoSi è svolta giovedi 17 ottobre, presso Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale del Piemonte a Torino, la seduta della Terza Commissione Consiliare permanente dedicata all’audizione della Fondazione Agrion. Nelle settimane scorse era stata richiesta da alcuni commissari un’audizione di Agrion per approfondire le tematiche relative alla crisi delle nocciole e più in generale sulle strategie da adottare per far fronte ai problemi sempre più incombenti dell’agricoltura piemontese.
La seduta è stata un’occasione preziosa per i membri della Commissione agricoltura del Consiglio Regionale per conoscere meglio le prerogative di Agrion ed il suo ruolo nell’ambito dell’agricoltura piemontese.
“La Commissione agricoltura del Consiglio regionale - dichiara il presidente Claudio Sacchetto - ha potuto toccare con mano il notevole ventaglio di iniziative che vengono portate avanti dalla Fondazione, ed hanno ricevuto molte informazioni utili per poter pesare il ruolo che Agrion svolge in molti campi dell’agricoltura nello specifico la frutticoltura, la corilicoltura e la viticoltura nei vari campi della ricerca applicata”.
La Fondazione Agrion ha come socio di maggioranza la Regione Piemonte e svolge attività, in continuità con il Creso, nella ricerca applicata nei campi frutticolo e vitivinicolo con sedi a Manta, Boves, Cravanzana, Carpeneto. Le collaborazioni sono molteplici e vanno dalle università, alle aziende private, alle OP ortofrutticole ed altri enti, negli anni Agrion ha acquisito sempre più prestigio nella comunità scientifica.
“Solo il Piemonte e le Province autonome di Bolzano (Laimburg) e Trento (San Michele all’Adige) in Italia, possono vantare un centro di ricerca pubblico - sottolinea Sacchetto - questo dato deve farci riflettere come amministratori pubblici nell’ottica di migliorare ed ampliare ulteriormente i campi di azione di Agrion. La scelta di sostenerne il prosieguo dell’attività ed anzi di rilanciarne la crescita ed il ruolo nell’agricoltura piemontese che feci come Assessore regionale all’agricoltura insieme agli allora amministratori del Creso oltre dieci anni fa trasformandola in Fondazione si è rivelata vincente, nel prossimo futuro, tuttavia, sarà fondamentale rafforzare il legame di Agrion con la Regione modificando la ragione sociale in modo da renderne la gestione più snella e poter concentrare le risorse umane e finanziarie alla ricerca, su questi temi saranno impegnati la Commissione, il Consiglio e la Giunta nei prossimi anni”.
c.s.
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