Risonanza: la relazione tra la voce e il corpo
Appuntamento con la rubrica "Vivi Meglio", oggi curata dallo staff di ViaLibera CuneoTra tutte le migliaia di funzioni del corpo umano, una delle più interessanti è sicuramente la capacità di fonare, ovvero di produrre suoni e di articolarli con grandissima precisione in parole cadenzate, propria unicamente dell’uomo: essa è infatti uno dei primi “biglietti da visita” che presentiamo all’incontro con l’altro, nonché lo strumento a cui affidiamo la comunicazione di ogni concetto che vogliamo esprimere.
Ciò che rende affascinante la voce dal punto di vista fisico è il fatto che la sua produzione non coinvolge esclusivamente l’organo vocale (le corde vocali situate nella laringe) controllato dal sistema nervoso centrale, ma è il risultato di una finissima concatenazione di azioni coordinate del cilindro addominale (diaframma, pavimento pelvico e parete), della laringe, dei muscoli masticatori e facciali, della colonna vertebrale e dei cingoli toracico e pelvico… È praticamente impossibile trovare una parte del corpo che non ne sia coinvolta! Il nostro corpo-strumento, poi, è a sua volta influenzato dalla posizione nello spazio, dall’ambiente esterno, dallo stato dei visceri e dall’equilibrio emotivo… La voce è il risultato di un meccanismo complesso e diffuso nel corpo: una risonanza che va ben al di là della sola vibrazione delle corde.
Approcciare questo concetto è fondamentale per comprendere la strettissima relazione tra la voce e il corpo: in fisica, la risonanza è definita come l’amplificazione della vibrazione di un corpo elastico data da uno stimolo ritmico. Prendiamo per esempio due diapason: quando uno dei due viene messo in vibrazione, il secondo entrerà in risonanza grazie all’onda trasmessagli dal movimento dell’aria circostante, iniziando anch’esso a vibrare. La vibrazione che causa la risonanza può essere trasmessa attraverso l’aria, come nel caso dei diapason, o attraverso il contatto tra le diverse componenti di uno stesso corpo: è il caso della vibrazione di una corda di violino o di chitarra, trasmessa alla cassa di risonanza per essere amplificata. Il termine corpo elastico, però, non indica esclusivamente le parti degli strumenti musicali, ma qualunque oggetto o materiale disponibile a vibrare: il tuo stesso organismo è un corpo elastico composto di tessuti più o meno rigidi, più o meno disponibili a vibrare… Lo puoi sentire bene quando ti trovi accanto a una cassa molto potente a un concerto: i bassi mettono facilmente in vibrazione tutto il corpo, dalla cavità addominale alle gambe, al torace e al cranio! Ecco, questa è una sensazione di risonanza indotta da una vibrazione esterna estremamente amplificata, e quindi molto facile da percepire. Tuttavia, lo stesso meccanismo fonatorio sfrutta la produzione di una piccola vibrazione (le corde vocali hanno una lunghezza che va dai 10 ai 20 mm e una larghezza media di 10 mm) che viene poi amplificata dalla vibrazione dell’aria presente nelle cavità orali e nasali e delle vicine strutture toraciche, cervicali e craniche, e che può essere quindi ascoltata come suono anche molto potente.
Nel caso della voce, la vibrazione prodotta dalle corde può potenzialmente propagarsi in tutte le strutture circostanti creando una risonanza più chiaramente percepibile in prossimità dell’organo vocale, che diviene più lieve mano a mano che ci si allontana verso la periferia del corpo. Un ottimo esercizio è allenarti a percepire che cosa vibra e dove vibra, mentre parli nei diversi contesti sociali o mentre canti, se ti capita di farlo: potresti notare che in situazioni di tensione la vibrazione della tua voce sembra concentrarsi esclusivamente nella gola (dandole anche un timbro stridulo), mentre in contesti rilassati il tuo tono di voce è meno “spinto” e la vibrazione più diffusa. In quale delle due situazioni, quindi, il tuo organismo riesce a essere davvero un corpo elastico e a creare la migliore risonanza? La tensione psicologica può rappresentare un freno alla risonanza nel momento in cui si traduce in tensione muscolare, in mancanza di rilascio e di respiro; allo stesso modo, ogni disfunzione e restrizione di mobilità articolare, fasciale o viscerale può limitare la disponibilità dei tessuti a vibrare. Questa mancanza di elasticità non permette al meccanismo fonatorio di generare un suono forte e ricco di armonici: sarà dunque impossibile proiettare la voce a distanza. Si creano così sforzo e fatica vocale per sopperire alla mancanza di volume: è proprio la risonanza nelle cavità oro-nasali, infatti, ad amplificare il suono e ad arricchirlo, rendendolo capace di raggiungere una platea intera.
Ecco che diventa evidente come la libertà dei tessuti del corpo e l’efficacia del meccanismo vocale siano intimamente connesse. Su questo legame agiscono discipline terapeutiche come l’osteopatia applicata alla voce (trovi approfondito il suo ruolo qui: https://www.cuneodice.it/rubriche/cuneo-e-valli/giornata-mondiale-della-voce-che-ruolo-ha-l osteopatia_86449.html) e, per quanto riguarda il mondo del movimento corporeo, la pratica dello Stretching dei Meridiani Energetici (trovi il nostro articolo a riguardo a questo link: https://www.cuneodice.it/amp/rubriche/cuneo-e-valli/i-meridiani-energetici-i-fiumi-che-nutro no-i-nostri-tessuti_91087.html). Il trattamento osteopatico mira ad aumentare la propriocezione del proprio meccanismo fonatorio, anche grazie a esercizi mirati, oltre a liberare manualmente le vie di comunicazione neurologiche, fasciali e chimiche tra le numerose strutture e i vari tessuti coinvolti in modo più o meno evidente nella fonazione. Nello Stretching dei Meridiani Energetici, invece, il movimento e l’allungamento dolce dei tessuti corporei viene abbinato a una respirazione “sonora”, permettendo di approfondire la sensibilità sia sul piano fisico che sui piani più sottili della voce, della risonanza e del fluire dell’energia nel corpo. Proprio attraverso questa azione combinata su diversi piani è possibile sciogliere le restrizioni di mobilità, migliorando la salute del corpo e della voce.
L’articolo è stato redatto da Valeria Milanesio, professionista di Vialibera. Il denominatore comune dello staff di Vialibera è la formazione universitaria seguita da percorsi di specializzazione nei differenti settori. Il continuo e costante aggiornamento crea una rete di figure complete e all’avanguardia per la presa in carico della persona in modo totale. Per approfondimenti potete rivolgervi allo staff di Vialibera ai seguenti contatti: sui social: vialibera_cuneo - indirizzo Via Virginio Allione 2, Cuneo - email [email protected] - tel. 393 9876450.
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Redazione
CUNEO cuneo